Marino e i marinisti
Giuseppe Guido Ferrerò
Intellettualistica ricerca dello stupefacente, che si affida alla singolarità di argomenti non prima trattati nella lirica d'arte e all'inconsueto modo di [...] - si batte il petto e, sospirando, a Dio - del suo grave fallir chiede perdono! - Sentirebbe l'orecchio - del sasso i colpi e importa se sia realtà o finzione) Ciro di Pers trova accenti cupi che fanno pensare a certi angosciati sonetti dell'Alfieri: ...
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Torquato Tasso: Poesie - Introduzione
Francesco Flora
Alla poesia di Torquato Tasso, qualunque genere abbia egli trattato, dalle rime d'amore o di vario tema al canto pastorale dimesso, fino a quei [...] della fanciulla regale tra i pastori. E le parole dolci e gravi in cui il pastore che fu un tempo giardiniere alla corte a scapito: e, poniamo, l'aver perduto l'abbrivo dell'accento secondo (che qui passa alla terza sillaba).
Dice di Erminia nella ...
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Il Contributo italiano alla storia del Pensiero: Scienze (2013)
Lingua, letteratura e scienza da Dante a Calvino
Andrea Battistini
Il sapere integrato del Medioevo
Ai tempi di Dante Alighieri, una vera distinzione tra le «due culture» non si poneva perché la stessa [...] geometria, della matematica, sul tipo di «retta» (V, 1), «un grave» (XI, 3), «radice» (matematica; XXIX, 3). E nelle canzoni Nel De sui ipsius et multorum ignorantia egli pone l’accento sui limiti invalicabili delle capacità dell’uomo a comprendere le ...
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Motti e Facezie del Piovano Arlotto: Prefazione
Gianfranco Folena
Le cose che a fanciulli e ad ignoranti
vanno per man, soglion perder sua forma
e mutar spesse volte soi sembianti.
Vien poi chi per [...] ma toccano come vedremo una loro cordialità d'accento nella rappresentazione dell'astuzia e della saggezza popolare naturale prudenza ...; ne' suoi detti e risposte era arguto e grave»; e segue un florilegio di «detti piacevoli» che risale in parte ...
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Niccolò Tommaseo: Opere – Introduzione
Aldo Borlenghi
Uomo inamabile, polemico, pieno di contraddizioni, incapace di raccogliere in unità la propria vita spirituale, ma in apparenza, e a torto, più [...] categorie e compiti esterni, pena quello sterile egoistico inaridimento, un grave tedio. In questo, sì, più ancora d’ogni altro solleva lo sguardo e s’innalza di voto in voto, d’accento in accento, in liriche quali A una foglia, o D’un quasi cieco ...
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Giovanni Verga: Opere
Luigi Russo
Giovanni Verga è nato il 1 settembre 1840 a Catania ed è morto nella stessa città il 26 gennaio 1922. Noi non abbiamo voluto partecipare a quel dibattito che si è fatto [...] : non è più uno stile di parole e di immaginazione, ma, direi, di accenti, di rapidi segni, di gesti, di mezze espressioni, e l'artista par che scrittore, anche se avvertiamo su di noi il respiro grave di una pace celeste che un giorno verrà.
Nella ...
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Francesco Petrarca: Prose - Introduzione
Guido Martellotti
Sul finire del secolo XVIII il signor Jean-Baptiste Lefebvre de Villebrune, filologo avventato e caparbio, in un codice miscellaneo della biblioteca [...] Ci stupisce non tanto l'errore cronologico, in fondo non grave, quanto l'incapacità di comprendere la successione Socrate- Platone- Aristotile, la quale avrebbe escluso senz'altro quell'accento irrisorio; ma il Petrarca trasferiva all'età antica una ...
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Giacomo Leopardi: Opere, Tomo I – Introduzione
Sergio Solmi
Per cercar di spiegarci le origini della poesia di Leopardi, è indispensabile prospettare i grandi termini della situazione storica in cui [...] non più che una vaghissima suggestione. Unità di tono e di accento che è, a ben vedere, così stretta e decisa, da impedirci modi pur variati della lirica leopardiana, e, nelle sue gravi e distese e squallide cadenze affermative e interrogative, nella ...
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Ippolito Nievo: Opere - Introduzione
Sergio Romagnoli
«Ieri alla fine ho terminato il mio romanzo; son proprio contento di riposarmi. Fu una confessione assai lunga.» Con queste ormai famose parole, [...] inutile tentar di mettere sulle labbra dei personaggi accenti dialettali quando egli stesso è portato ad adoperare irrequieti, capaci di sensi generosi, di capricci e di fole, quello grave e ridicolo, e lento e sopravvissuto a se stesso e alla sua ...
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CONTI (de' Conti, de Comitibus, Comes, Comitius), Sigismondo
Roberto Ricciardi
Nacque a Foligno nel 1432 da Astorello, della nobile famiglia dei Conti (della madre si ignora il nome e l'origine).
Nessun [...] Si tratta di opere giovanili che, tranne qualche accento commosso, contenuto negli epicedi per il Cinuzzi e sprovvista di una certa eleganza classica" (Gottiob, p 311), la forma "grave, decorosa, oratoria (Racioppi, p. XXVII). Da buon amico del Bembo ...
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accento
accènto s. m. [dal lat. accentus -us, comp. di ad- e cantus «canto1», per calco del gr. προσῳδία]. – 1. a. Rafforzamento o elevazione del tono di voce (a. tonico in senso largo) con cui si dà a una sillaba maggior rilievo rispetto...
grave
agg. [lat. gravis]. – 1. a. Che ha peso, che è soggetto alla forza di gravità: i corpi g. (anche s. m., spec. al plur.: le leggi della caduta dei g.); e cantando vanìo Come per acqua cupa cosa g. (Dante). b. Contrapposto a leggero, che...