GARIBALDI, Giuseppe
Giuseppe Monsagrati
Nacque a Nizza, allora capoluogo del dipartimento delle Alpi Marittime dell'Impero francese, il 4 luglio 1807. Era il terzo dei sei figli nati dal matrimonio [...] A. Lincoln gli proponeva di entrare col grado di maggiore generale nell'esercito impegnato a combattere la guerra per l'abolizionedellaschiavitù.
Il viaggio che nell'aprile del 1864 il G. compì a Londra su invito di alcuni amici inglesi ebbe dunque ...
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CIBRARIO, Luigi
Maria Fubini Leuzzi
Nacque a Torino il 23 febbr. 1802 da Giambattista, notaio - trasferitosi nella capitale da Usseglio, nelle valli di Lanzo, negli ultimi anni dei secolo precedente, [...] precedentemente pubblicati a partire dal 1840 (Dei tempieri e della loro abolizione. Degli Ordiniequestri di S. Lazzaro, di S. , servendosi anche della collaborazione di E. Bollati, fu l'opera dedicata alla schiavitù (Dellaschiavitù e del servaggio ...
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PARIBELLI, Cesare
Paolo Conte
– Nacque a Sondrio il 17 marzo 1763 da Lorenzo e Candida Sertoli.
Terzo di sette figli, a differenza dei fratelli intraprese la carriera delle armi e nel maggio 1781 si [...] come l’abolizionedella feudalità e la richiesta dell’indipendenza ufficiale della nuova Repubblica. e i suoi interpreti, seguito da Discorso di Stefano della Boétie Dellaschiavitù volontaria o il Contra Uno tradotto nell’italiano idioma da ...
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DE ZERBI, Rocco
Lucia Strappini
Nacque a Reggio Calabria l'11 giugno 1843 da Domenico e da Rosa Cotronei. Il padre, Domenico, avvocato e giornalista dilettante, patriota, e il nonno Rocco, intendente [...] l'abolizione del corso forzoso, p. 4).
Proprio la propaganda di queste posizioni portò il nome del D. alla ribalta della scena il seguente: "un paese, uscito dalla corruzione e dalla schiavitù e che nell'unica sua prova militare contro lo straniero ...
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CHIESI, Gustavo
Bruno Di Porto
Nato il 26 febbr. 1855 a Modena da Guglielmo, capostazione, e da Isabella Marchi, lavorò dapprima come telegrafista nelle Ferrovie mediterranee, per dedicarsi ben presto [...] progettata abolizione dei dazi di consumo), imputandola specialmente alla carente compattezza dell'Estrema: aveva già affermato che la schiavitù gli sembrava difficilmente estirpabile dalle primitive strutture sociali dell'Africa orientale (La tratta ...
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BRIGANTI, Filippo
Franco Venturi
Nato il 2dic. 1724 a Gallipoli da Tommaso e da Fortunata Mairo, in una famiglia patrizia che in quella città aveva spesso ricoperto incarichi giudiziari e amministrativi, [...] accolto, almeno da alcuni partigiani della riforma, come una liberazione "dalla schiavitù d'Egitto", perché dava qualche proposte di riforma di Beccaria (senza accettarne l'abolizione integrale della pena di morte), di assimilare l'esperienza politica ...
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LOGOTETA, Giuseppe
Pasquale Matarazzo
Nacque a Reggio Calabria il 12 ott. 1758 da Vincenzo e da Laura Del Giudice, provenienti da due famiglie locali. Dopo primi studi irregolari e una breve permanenza [...] di calmieri. A Reggio l'abolizionedelle assise del vino, del pesce e della frutta scatenò la violenta reazione come la distruzione delle "tombe di tanti re, e delle loro scellerate compagne", autentici "monumenti di schiavitù" (Il Monitore, ...
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schiavitu
schiavitù s. f. [der. di schiavo, sul modello di servitù]. – L’essere schiavo; condizione di schiavo: ridurre in s., e riduzione in s. (anche, in diritto penale, come delitto commesso da chi riduca una persona in schiavitù o in una...
abolizionismo
s. m. [der. di abolizione, sul modello dell’ingl. abolitionism]. – Genericamente, qualsiasi movimento tendente a modificare o abolire una condizione sociale di fatto, consuetudinariamente stabilita o che trova il suo fondamento...