Genesi e struttura della società
Davide Spanio
Scritta da Giovanni Gentile tra l’agosto e il settembre del 1943, «a sollievo dell’animo in giorni angosciosi per ogni Italiano», ma anche «per adempiere [...] allora a comprendere come alla libertà del bene appartenesse la schiavitù del male, che traeva «in giù» lo spirito ormai enfatizzava così l’immancabile «momento dell’alterità» che, senza preludere alla sua abolizione, alludeva al suo superamento, ...
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Storia della civiltà europea a cura di Umberto Eco (2014)
La Babilonia all'epoca di Hammurabi
Nicla De Zorzi
Storia della civiltà europea a cura di Umberto Eco, Antichità, edizione in 75 ebook
Nella prima fase del suo regno, Hammurabi, asceso al trono di Babilonia [...] dei successori di Hammurabi. Esse consistono principalmente nell’abolizione dei debiti di coloro che lavorano per conto del della loro capacità sessuale e riproduttiva. La schiavitù può terminare in tre modi: rilascio dai debiti (spesso a seguito dell ...
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MARCHETTI, Giovanni
Giuseppe Pignatelli
Nacque a Empoli il 10 apr. 1753, primogenito di Giuseppe e di Dorotea Branzi (dopo di lui nacquero tre femmine, Teresa, Lucrezia e Maria Giovanna). Dopo l'ultimo [...] religiosa ed ecclesiastica. L'abolizionedelle decime e l'esproprio dei beni della Chiesa furono da lui in Cananea fino alla schiavitù babilonica. Fu cooptato nell'Accademia di religione cattolica, fondata nel 1801, della quale fu eletto due ...
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MOZZONI, Marianna
Simonetta Soldani
MOZZONI, Marianna (Anna Maria). – Nacque a Milano il 5 maggio 1837 da Giuseppe e da Delfina Piantanida, appartenenti entrambi a famiglie con ascendenze nobili e proprietà [...] e in seduta plenaria, specie per perorare l’abolizione del divieto di ricerca della paternità, fino a lasciarsi andare a una 1962 e nelle citate antologie La liberazione della donna e L’indegna schiavitù. Per le testimonianze dei contemporanei cfr. ...
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CORSINI, Neri
Marina Caffiero
Nacque a Firenze il 19 maggio 1685, secondogenito di Filippo marchese di Lajatico, Orciatico, ecc. - fratello di Lorenzo, futuro papa Clemente XII - e di Lucrezia dei marchesi [...] della Toscana e degli altri Stati italiani dalle pretese delle potenze, paventava i pericoli "d'una pace alla quale la nostra Italia rimarrà in una infelice schiavitùdella votazione, a sopprimere la Compagnia. Egli non riuscì a vederne l'abolizione ...
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CHIESI, Gustavo
Bruno Di Porto
Nato il 26 febbr. 1855 a Modena da Guglielmo, capostazione, e da Isabella Marchi, lavorò dapprima come telegrafista nelle Ferrovie mediterranee, per dedicarsi ben presto [...] progettata abolizione dei dazi di consumo), imputandola specialmente alla carente compattezza dell'Estrema: aveva già affermato che la schiavitù gli sembrava difficilmente estirpabile dalle primitive strutture sociali dell'Africa orientale (La tratta ...
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Lutero, Martino
Teologo e iniziatore della Riforma in Germania (Eisleben 1483-ivi 1546). Figlio di un minatore divenuto agiato imprenditore, studiò a Magdeburgo, Eisenach e nell’univ. di Erfurt (1501-05), [...] la dottrina della transustanziazione e della messa come sacrificio; in particolare l’abolizionedell’ordine sacro accenti assai vicini a quelli dell’ultimo Agostino, la schiavitùdella volontà umana, l’insondabilità della volontà assoluta di Dio e ...
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BRIGANTI, Filippo
Franco Venturi
Nato il 2dic. 1724 a Gallipoli da Tommaso e da Fortunata Mairo, in una famiglia patrizia che in quella città aveva spesso ricoperto incarichi giudiziari e amministrativi, [...] accolto, almeno da alcuni partigiani della riforma, come una liberazione "dalla schiavitù d'Egitto", perché dava qualche proposte di riforma di Beccaria (senza accettarne l'abolizione integrale della pena di morte), di assimilare l'esperienza politica ...
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MARITI, Giovanni
Renato Pasta
– Nacque a Firenze il 4 nov. 1736 da Marcantonio di Luigi, cancelliere dei Capitani di Orsanmichele, e da Alessandra Moriani. Presto orfano di padre, fu benvoluto dal patrigno, [...] del Levante «provano generalmente non so che di schiavitù» (p. 112), e se «la stima che fanno delle loro donne [gli Arabi] è minore di quella delle produzioni specializzate; mentre in progresso risultavano l’abolizione del maggese e la coltura dell ...
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VESPUCCI, Elena Maria
Angelica Zazzeri
VESPUCCI, Elena Maria. – Nacque il 29 novembre 1804 a Firenze, figlia del cavaliere Cesare Vincenzo e di Leopolda Cappelli.
Il padre, uno dei discendenti di Amerigo [...] conoscere Cuba, di cui aveva parlato in un libro sulla schiavitù che aveva appena finito di scrivere, ma che non pubblicò e l’abolizione del lavoro minorile. Infine, ottenne dalla corte di Spagna il titolo di contessa e di canonichessa dell’Ordine di ...
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schiavitu
schiavitù s. f. [der. di schiavo, sul modello di servitù]. – L’essere schiavo; condizione di schiavo: ridurre in s., e riduzione in s. (anche, in diritto penale, come delitto commesso da chi riduca una persona in schiavitù o in una...
abolizionismo
s. m. [der. di abolizione, sul modello dell’ingl. abolitionism]. – Genericamente, qualsiasi movimento tendente a modificare o abolire una condizione sociale di fatto, consuetudinariamente stabilita o che trova il suo fondamento...