(arabo al-Baṣra) Città dell’Iraq meridionale (725.000 ab. nel 2003), situata a breve distanza dalla riva destra dello Shaṭṭ al-‛Arab, a 120 km dal Golfo Persico. Costituisce, dopo Baghdad, uno dei maggiori [...] Islam. Ebbe subito carattere arabo, e fu teatro delle prime agitazioni politico-religiose agli inizi del califfato. Sotto gli Abbasidi, fu il principale porto del mondo islamico nel commercio con l’India, la costa orientale dell’Africa e l’Estremo ...
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Nome di una famiglia dell'aristocrazia araba di Granata, la cui fine tragica per opera dell'ultimo sultano di Granata, Boabdil (v.), o del suo predecessore Abū 'l-Ḥasan ‛Alī, è stata resa celebre dalla [...] coniata in Occidente sul modello del noto racconto della strage dei Barmeocidi (v.) la famiglia persiana di ministri dei califfi ‛Abbāsidī, per opera di Hārūn ar-Rashīd; oltre all'identità del motivo, è da notarsi che il nome Zoraide (ignoto all ...
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. Quarto sultano della dinastia dei Mamelucchi Baḥriti d'Egitto, col nome ufficiale di al-Malik aẓ-Ẓāhir Rukn ad-dīn Abū'l-Fatḥ al-Bunduqdārī. Schiavo di nascita, acquistò fama militare e onori sotto l'ultimo [...] all'Egitto il posto di potenza egemonica dell'Islām con l'attirare alla sua corte un presunto discendente degli Abbasidi, facendolo proclamare successore dei califfi di Baghdād (distrutti dall'invasione mongola del 1258) e ottenendone per sé la ...
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CITTÀ
P. Cuneo
La definizione di Isidoro di Siviglia (Etym., XV, 2, 1), identificando la civitas nel vincolo associativo che lega gli abitanti e l'urbs entro le mura che circondano lo spazio abitato, [...] orientale si deve tra l'altro lo sviluppo di Merv nel Khorasan settentrionale, di cui si è già segnalata la fase abbaside, e in Iran la fondazione della nuova capitale Rayy, nonché il consolidamento, già avviato dai Buyidi, della struttura urbana di ...
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ṢAN'Ā' (A. T., 91)
Elio MIGLIORINI
Michelangelo GUIDI
Mario GIORDANI
' Capitale del regno yemenita, centro culturale, economico e politico del paese, posta al centro d'un vasto altipiano (largo 20 [...] Yemen Ibrāhīm ibn Mūsà ibn Gia‛far, soprannominato al Giazzār "il beccaio" per la violenza con cui combatté la causa sciita contro gli ‛Abbāsidi, e che si affermò nel paese nel 201 eg. (816-817 d. C.). Fu sotto il suo governo che si formò quel centro ...
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Nome arabo (khalīfah) del sommo monarca dell'islamismo, in quanto l'insieme di tutti i paesi abitati da musulmani sia concepito come unità politica sottomessa a unico sovrano musulmano. L'ancor diffusissima [...] , sia esso califfo o no.
Con la conquista di Baghdād fatta nel 1258 dalle orde tartare o mongole di Hūlāgū, la famiglia ‛abbāside fu distrutta e il califfato ebbe termine; si ebbero poi aspiranti al califfato qua e là (p. es. i sultani Ḥafṣidi di ...
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MECCA
M. Bernardini
(La Mecca; arabo Makka)
Città dell'Arabia Saudita, situata nella regione dello Ḥijāz. Già citata nel sec. 2° d.C. come Macoraba da Tolomeo (Geographia, VI, 7), sembra derivare il [...] , appropriandosi della M. nel 930, trafugarono la pietra Nera, che fu restituita solo nel 950. Con la decadenza degli Abbasidi, alla metà del sec. 10°, il governo della città passò a varie famiglie di sceriffi ῾alidi: essi ebbero il rappresentante ...
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Uno dei più insigni giuristi musulmani della scuola ḥanafita, alla cui formazione e diffusione egli contribuì potentemente. Di vera stirpe araba, nacque nel 113 dell'ègira (731-732 d. C.) ad al-Kūfah (nella [...] si deve il posto che i ḥiyal suddetti presero nel sistema ḥanafita, a differenza dagli altri sistemi o scuole. Sotto i tre califfi ‛abbāsidi al-Mahdī (158-169 èg., = 775-785 d. C.). al-Hādī e Hārūn ar-Rashīd, fu giudice supremo (qāḍī al-quḍāh) a ...
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Città della Siria settentrionale, nell'odierno stato di Siria, capoluogo di vilāyet e di livā', a 37°2′ di long. E. e 36°11′ di lat. N., a 38 metri s. m., sul fiume al-Quwaiq (turco Gök Ṣū; greco Χάλυς; [...] , Aleppo parteggiò per questi ultimi.
Nell'872 Aḥmed ibn Ṭūlūn, governatore dell'Egitto, tolse la Siria al califfo ‛Abbāside al-Mu‛tamid; i suoi successori tennero Aleppo fino all'899, quando la città tornò ai Califfi. Nel 937 la Siria passò sotto ...
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. Dinastia islamica che dominò l'Egitto, la Siria, la Mesopotamia e l'Arabia meridionale nella seconda metà del secolo XII e nella prima del XIII. Il suo nome risale ad Ayyūb (forma araba del nome biblico [...] ) che costituivano il nerbo delle forze militari, con processo analogo a quello che aveva tolto il governo di mano ai califfi ‛abbāsidi (v. ‛abbāsidi e arabi: Storia) e fāṭimidi. Ad aṣ-Ṣāliḥ figlio di al-Kāmil, che aveva tolto il trono al fratello al ...
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abbaside
abbàside (o abbàsside) agg. – Relativo agli Abbasidi, dinastia musulmana di califfi che prendono nome da al-῾Abbàs zio di Maometto, i quali detennero il potere dal 750 al 1258 (periodo coincidente con la maggior fioritura della civiltà...
visir
viṡìr (ant. viṡirre) s. m. [dal pahlavi v(i)čir, pers. vezir]. – Titolo di una sorta di gran cancelliere dell’Impero ottomano con funzioni di alter ego del sovrano, introdotto dai califfi abbasidi (750-1258), e rimesso in vigore dal...