corasmi
In origine, popolazione iranica stanziata nella Corasmia, islamizzata nel sec. 8° e, dal sec. 11°, assorbita quasi del tutto nella lingua e nell’etnia dei conquistatori turchi. All’inizio del [...] , nel sec. successivo, a invadere l’Iraq. Respinti brevemente dai Ghuridi, chiamati contro di loro dal califfo abbaside, i c. si riorganizzarono efficacemente, giungendo alla loro massima espansione, per essere infine travolti dall’avanzata mongola ...
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Delhi, sultanato di
Venne fondato dall’ex schiavo turco Qutb al-Din Aibek che si dichiarò indipendente dai Ghuridi nel 1206 dopo la morte del suo signore Muhammad di Ghur. Aibek, progenitore della stirpe [...] avvento dei Mughal. Nel 1229 il successore Iltutmish (1211-36) fu ufficialmente proclamato sultano da un rappresentante del califfato abbaside. Iltutmish creò l’Unione dei quaranta, una coalizione di schiavi turchi, il cui potere si affiancò sempre a ...
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Egitto
Jean Richard
La conquista della Siria da parte dei turchi, poi dei crociati, aveva ridotto la dinastia fatimide al possesso del solo Egitto. Fra il 1163 e il 1169 i franchi e gli ayyubidi si [...] morì nel 1277; Qalāwūn (1279-1290) ne completò l'opera in Siria. Il primo aveva accolto al Cairo un discendente degli abbasidi che proclamò califfo e che era il sovrano di diritto di quello che veniva chiamato l'"Impero dell'Islam"; era alla testa ...
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Baibars
Sultano musulmano d’Egitto, quarto della serie dei mamelucchi bahriti (n. 1233-m. 1277). Schiavo di origine turca, ascese al trono grazie al suo valore militare e alla sua assenza di scrupoli, [...] e sottomise gli Assassini. Dopo la conquista mongola di Baghdad (1258), accolse in Egitto un superstite della famiglia abbaside e lo riconobbe come califfo, dando così inizio al califfato sotto tutela mamelucca, che sarebbe durato fino al 1516 ...
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(arabo ‛Arab) In senso stretto gli abitanti musulmani dell’Arabia, comunemente tutti gli individui di lingua araba, cioè gli abitanti dell’Arabia, della Siria, del Libano, della Giordania e dell’Iraq. [...] ’amore galante (Omar ibn Abī Rabī‛a) o sentimentale (Giamīl).
Sul finire dell’epoca omayyade, e più nei primordi di quella abbaside (8°-9° sec.), ha inizio un rinnovamento di forme e temi, in corrispondenza del passaggio dal tipo di società beduina a ...
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La civilta islamica: condizioni materiali e intellettuali. Il ruolo delle istituzioni
Ekmeleddin Ihsanoglu
Il ruolo delle istituzioni
Nel corso del processo di istituzionalizzazione della scienza, e [...] e i suoi dottori che la scienza greca, sia quella medica sia le altre scienze degli Antichi, fu introdotta nell'Impero abbaside, poiché non era solo un grande bīmāristān (ospedale), ma anche un centro di medicina e di filosofia, un osservatorio e un ...
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mamelucco (ar. mamluk «schiavo»), sultanato
mamelucco
(ar. mamluk «schiavo»), sultanato Regime istituito dai cd. mamelucchi, all’origine soldati schiavi di etnia turca, in Egitto e in Siria, fra il [...] ad Ain Jalut nel 1260 e si mantenne al potere fino al 1382, presentandosi come investita di autorità da un califfo-ombra abbaside, residente al Cairo. Ai mamelucchi bahridi successero, con la presa del potere di Barquq, i mamelucchi circassi, che si ...
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Cultura araba
Bruna Soravia
La cultura spirituale arabo-islamica in età federiciana è caratterizzata dagli effetti del revival del sunnismo, fenomeno che, iniziato nel sec. XI, condusse lungo il corso [...] di stirpe iranica e di fede sciita, che sostituirono completamente le armate arabo-islamiche tradizionali. Dal 955, il califfato abbaside si trasformò in una diarchia dove al califfo legittimo, sunnita, si affiancava l'emiro buyide, capo supremo dell ...
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NAṢR ibn Sayyār
Francesco Gabrieli
Capitano arabo del sec. I-II dell'ègira (sec. VII-VIII d. C.), della tribù dei Kinānah. Passò quasi tutta la lunga vita nelle guerre che gli Arabi conducevano sulla [...] riaccese rivalità fra le tribù arabe, che, rompendo la disciplina dell'elemento militare, fecero il gioco della propaganda rivoluzionaria 'abbāside, da tempo latente nel Khorāsān. Allorché questa, nel 129 eg. (747 d. C.) fece con Abū Muslim (v), la ...
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SIRIA
AAxel Havemann
Dalla seconda metà del X sec. la Siria ‒ vale a dire la Grande Siria, che includeva la Palestina ‒ fu il punto di confluenza degli interessi politici di grandi potenze, dall'Impero [...] curdo Saladino (Salāḥ al-Dīn Ibn Ayyūb), rovesciò i Fatimidi e riportò il paese sotto il dominio del califfato abbaside sunnita. Contemporaneamente il Saladino era intenzionato a rafforzare la sua posizione soprattutto in Egitto.
La morte di Nūr al ...
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abbaside
abbàside (o abbàsside) agg. – Relativo agli Abbasidi, dinastia musulmana di califfi che prendono nome da al-῾Abbàs zio di Maometto, i quali detennero il potere dal 750 al 1258 (periodo coincidente con la maggior fioritura della civiltà...
visir
viṡìr (ant. viṡirre) s. m. [dal pahlavi v(i)čir, pers. vezir]. – Titolo di una sorta di gran cancelliere dell’Impero ottomano con funzioni di alter ego del sovrano, introdotto dai califfi abbasidi (750-1258), e rimesso in vigore dal...