Musulmani
Bruna Soravia
Se la seconda metà del sec. XII aveva conosciuto una ripresa parziale dell'offensiva musulmana contro la minaccia cristiana, con la cacciata dei normanni dalle coste nordafricane [...] del mondo islamico classico, culminata nella caduta del regime ayyubide d'Egitto e nell'invasione di Baghdad, sede del califfato abbaside, da parte dell'orda mongola di Hülagü, nel 1258.
Da oltre trecento anni, tuttavia, il mondo islamico non era più ...
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Alp Arslan
Sultano selgiuchide (n. ca. 1030-m. 1073). Secondo della sua dinastia, riuscì a ricondurre sotto la sua autorità i territori dispersi fra i vari membri della sua famiglia, ottenendo il riconoscimento [...] del califfo abbaside in carica. La fama di A.A. risiede nelle guerre condotte contro i bizantini, culminate nella vittoria di Manzikert (1071). Trovò la morte poco dopo, durante una campagna contro i Karakhanidi. ...
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Najaf
Città dell’Iraq centrale, uno dei luoghi santi dello sciismo e il principale centro religioso sciita iracheno, sede del sepolcro di ‛Ali ibn Abi Talib e di un importante seminario teologico. Fondata [...] dal califfo abbaside Harun al-Rashid nel 791 per onorare le spoglie dell’imam ‛Ali, custodite nella omonima moschea, N. è meta di pellegrinaggio per gli sciiti di tutto il mondo. Oggetto di ripetuti attacchi nel corso della storia per la sua ...
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Sultano selgiuchide (sec. 11º), fondatore dell'Impero musulmano dei Turchi selgiuchidi in Asia Anteriore. Regnò dal 1037 al 1063 a. C., e fu il primo dei "Grandi Selgiuchi", che si succedettero formalmente [...] investiti del supremo potere dal califfo abbaside di Baghdād. I rapporti con il califfo furono al centro della sua politica e culminarono nel suo ingresso vittorioso a Baghdād (1055), dove ricevette il titolo di "re d'Oriente e Occidente"; più tardi ...
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Buwaihidi (o Buyidi)
Buwaihidi
(o Buyidi) Dinastia iraniana sciita di origine militare che in vari rami, nei secc. 10° e 11°, dominò la Persia sudoccidentale e l’Iraq, dove alcuni suoi membri, dopo [...] aver servito nell’esercito abbaside, regnarono in condominio con i califfi, con il titolo di amir al-umara’ («comandante in capo»). Il periodo buwaihida segnò nel califfato arabo-islamico un’epoca di profonda influenza culturale iraniana, che non si ...
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Storico e filosofo arabo musulmano (m. 1030), di origine iranica, vissuto nell'Iraq. La sua opera storica, Tagiārib al-umam ("Le esperienze delle nazioni"), giunge sino al 980 ed è importante fonte per [...] la storia della decadenza del califfato abbaside. Scrisse anche un trattato di etica e una raccolta di sentenze morali, in cui si conservano riflessi di etica greca, persiana e indiana: la prima parte di quest'opera è anzi traduzione di un manuale ...
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Scrittore e filologo arabo (m. dopo il 932), in origine cristiano, poi convertitosi all'Islam. Frutto della sua esperienza come funzionario dell'amministrazione di Baghdād, è il Kitāb al-kharaǵ ("Libro [...] dell'imposta"), sull'organizzazione amministrativa e fondiaria del califfato abbaside. Di Q. resta anche il Kitāb naqd ash-shi῾r ("Libro di critica poetica"), preziosa e originale guida alla critica poetica e letteraria. ...
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L'Africa islamica: Tunisia
Alessandra Bagnera
Giovanna Ventrone Vassallo
Enrico Cirelli
Federico Cresti
Gabriella Di Flumeri Viatelli
Mourad Rammah
Patrice Cressier
di Alessandra Bagnera
Inquadramento [...] spedizione con a capo Giawhar as-Siqilli inviata dal califfo al-Muizz entrò in Egitto, all'epoca facente parte dei territori abbasidi. Il califfo fatimide fondò qualche chilometro a nord di Fustat la nuova capitale, al-Qahira, e vi si trasferì con ...
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La civilta islamica: scienze della vita. Sapere medico e manuali
Ursula Weisser
Sapere medico e manuali
Il vasto processo di ricezione della letteratura medica greca attraverso le traduzioni in arabo, [...] avviato nel primo secolo del califfato abbaside (e cioè dal 750 all'850 ca.), segnò anche il passaggio dalla medicina siriaca, legata ai modelli della Tarda Antichità, a una nuova medicina islamica in lingua araba che poteva attingere in modo molto ...
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visir
(o vizir) Voce derivata dall’ar. wazir, usato già nella poesia araba preislamica e nel Corano nel senso di fido aiutante o vicario. Il suo uso per indicare il funzionario plenipotenziario, vicario [...] del sovrano, fu introdotto dal califfo abbaside al-Saffah e durò sino alla fine della dinastia. Carica e titolo furono rimessi in vigore dai sultani ottomani, per indicare una gerarchia politica che andava dal «Gran v.» ai v. minori, addetti a ...
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abbaside
abbàside (o abbàsside) agg. – Relativo agli Abbasidi, dinastia musulmana di califfi che prendono nome da al-῾Abbàs zio di Maometto, i quali detennero il potere dal 750 al 1258 (periodo coincidente con la maggior fioritura della civiltà...
visir
viṡìr (ant. viṡirre) s. m. [dal pahlavi v(i)čir, pers. vezir]. – Titolo di una sorta di gran cancelliere dell’Impero ottomano con funzioni di alter ego del sovrano, introdotto dai califfi abbasidi (750-1258), e rimesso in vigore dal...