Antica famiglia fiorentina, che ha come capostipite un Abate d'Ildebrandino della Lombarda, console nel 1176. Ebbe le proprie case presso Orsammichele; seguì, dopo l'uccisione di Buondelmonte de' Buondelmonti, [...] la parte degli Uberti divenendo ghibellina. Guelfo nero fu invece Neri degli A., ricordato da Dino Compagni per aver avvelenato nel 1298 alcuni dei Cerchi prigionieri in sua custodia e per aver tentato ...
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Abati
. I cronisti fiorentini dei secoli XIII e XIV sono concordi nell'annoverare questa consorteria fra le più antiche, ricche e potenti della città con case e torri nel Sesto di S. Pietro Scheraggio, [...] 193, 212; Priorista fiorentino Mariani 1217, 218; Biblioteca Manoscritti, 421-422; Biblioteca Nazionale Centrale di Firenze, Carte Passerini, " Abati "; B. Cerretani, Storie fiorentine..., Ms II III 74; e, per le fonti narrative, U. Vieri (il Verino ...
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Letterato (Gubbio forse nei primi anni del sec. 17º - Senigallia 1667); fu al servizio di Leopoldo d'Austria (1640-44) e viaggiò in Francia e nei Paesi Bassi lasciando, nella satira Il viaggio, una vivace narrazione delle vicissitudini incontrate in tali peregrinazioni. Scrisse tre "fasci" di Frascherie (1651), bizzarra opera satirica mista di prosa e di versi: di questi si ricordò l'amico suo S. Rosa ...
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ABATI, Bocca
Arnaldo D'Addario
Figlio di Schiatta, partecipò con i Fiorentini alla battaglia di Montaperti (1260), pur essendo segretamente d' accordo con i ghibellini, con altri Abati e coi Della Pressa. [...] Nel momento culminante della battaglia spinse il cavallo addosso a Iacopo de' Pazzi, portabandiera dei guelfi, e gli troncò la mano facendo cadere a terra l'insegna. La cavalleria fiorentina, già scoraggiata ...
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ABATI (degli Abati, Abatis), Spagnolo
Guido Rossi
Figlio di Bencivenne, mercante e cambiatore bolognese, praticò l'attività paterna con i fratelli Iacobo, Antonio e Bolognino. Dottore sul finire del [...] Geremei anteponendo alla sua parte ciò che gli era sembrato giusto. Amico e familiare di re Enzo - al quale gli Abati avevano prestato notevoli somme - fu da questo ricordato, insieme con i fratelli, con una disposizione testamentaria (1272), che gli ...
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ABATI, Ciolo
Arnaldo D'Addario
Figlio di Neri di Simone, si trova ricordato nelle fonti come appartenente ai Consigli del Comune fiorentino, tra il 1281 ed il 1285 e poi nel 1296. Ma è più noto attraverso [...] sospetto e condanna in cui si fosse incorsi per errori politici.
Gli fu attribuito l'episodio dell'incendio appiccato da Neri Abati e di questo equivoco rimase il ricordo nel proverbio fiorentino: "come al tempo di Ciolle (o Ciolo), che chi ha da ...
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Abati, Durante degli
Renato Piattoli
Giudice fiorentino che il 10 maggio 1289 fu sindaco del Sesto di Porta S. Piero. I rapporti fra i figli di Alighiero II e D. dovevano essere piuttosto stretti, infatti [...] Martino del Vescovo, si è immaginato che Monna Bella, moglie di Alighiero II e madre di Dante, fosse figlia del giudice degli Abati di cui Dante, nel proprio, avrebbe rifatto il nome. L'ipotesi soddisfa poco, perché non pare ragionevole che il guelfo ...
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ABATI OLIVIERI, Fabio
Roberto Zapperi
Nacque a Pesaro il 29 apr. 1658 da Gian Andrea e da Giulia di Orazio Albani. Ordinato sacerdote, per intercessione del cardinale Gian Francesco Albani, di cui era [...] cugino, ebbe prima un ricco beneficio della basilica vaticana, mutato alcuni anni dopo con un canonicato nella basilica lateranense, e poi il posto di aiuto dell'Albani stesso alla segreteria dei Brevi. ...
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Abati, Buoso degli
Personaggio identificato da alcuni antichi commenti nel Buoso citato da D. in If XXV 140; ma quasi sicuramente è identificazione erronea, poiché nella famiglia A. non compare nessun [...] Buoso; assai più probabile è invece l'identificazione del Buoso dantesco con uno dei Donati. V. BUOSO ...
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abate
(o abbate) s. m. [lat. tardo abbas -atis, voce di origine aramaica; v. abba]. – 1. a. Superiore di un monastero autonomo (sui iuris), di cui regola e dirige tutta la vita materiale e spirituale; è ufficio e dignità ecclesiastica maggiore,...
abat-jour
‹abà ˇ∫ùur› s. m., fr. (propr. «smorza-luce»). – 1. Paralume. 2. Lampada con paralume, e in partic. lampada da comodino. In Italia, è stato usato talvolta anche al femm.: la luce celeste della abat-jour (Pratolini).