Prelato (Troppau 1776 - Oliva 1836). Ordinato nel 1800, nel 1803 abate di Oliva, nel 1808 principe-vescovo di Ermland, fu devoto realizzatore delle direttive pontificie. Deciso riorganizzatore della cultura [...] ecclesiastica, a Braunsberg, egli fu in stretti rapporti con gli uomini migliori del cattolicesimo tedesco del primo Ottocento ...
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Monaco e scrittore copto (secc. 4º-5º), per lungo tempo abate del grande Monastero Bianco nell'Alto Egitto, nella provincia di Akhmīm. È probabilmente il primo ad avere scritto opere originali in copto. [...] Esse trattano di argomenti teologici e morali, e alcune presuppongono un pubblico monastico ...
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Erudito (Ancona 1662 - Foligno 1737), benedettino (1677), dapprima predicatore, quindi abate di S. Eugenio di Siena (1722), di S. Pietro di Assisi (1729) e di S. Feliciano di Foligno (1731); autore della [...] Bibliotheca benedictinocasinensis (1731-32; Additiones et correctiones, 1735-36) ...
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Stenografo francese (Liesse, Aisne, 1833 - Saint-Maur-des-Fossés 1912). Abate, rinunziò presto alle funzioni ecclesiastiche per dedicarsi alla diffusione del suo sistema di stenografia; sistema esposto [...] nella Sténographie D. (1864) che per la sua grande semplicità ebbe largo successo ...
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PIETROALDO
Paola Guglielmotti
– Le poche attestazioni sicure relative a Pietroaldo – dapprima monaco, poi abate del cenobio di S. Colombano di Bobbio, infine anche vescovo di Bobbio – sono comprese [...] da cui era stato allontanato (Tosi, Il governo abbaziale, n. 3, pp. 169-172).
Il fatto che Pietroaldo divenisse poi abate di S. Colombano, ancor prima di Gerberto, sarebbe testimoniato da un’altra lettera della fine del 983 scritta dal futuro papa ...
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Giovanni Filagato (m. forse Fulda 1013), greco calabrese di Rossano, abate (982) di Nonantola e vescovo di Piacenza, fu fatto pontefice (997) da Giovanni Crescenzio, arbitro della situazione politica a [...] Roma, dopo la fuga del papa "imperiale" Gregorio V. Ma, tornato (998) in Italia Ottone III, G. fu preso, mutilato e relegato in un monastero ...
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Uno degli uomini di fiducia di Carlomagno (746 circa -821); abate del convento di Saint-Amand (782); arcivescovo di Salisburgo (785), accompagnò (800) Carlo Magno a Roma; fu più volte missus dominicus [...] e sottoscrisse il testamento dell'imperatore. Svolse intensa attività missionaria nella Carinzia, estendendo la giurisdizione della diocesi della Baviera elevata per lui a sede metropolitana (ricevette ...
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Avventuriero, letterato (None 1735 - Roma 1792), fratello di Giuseppe Antonio. Abate, pedagogo più incline a truffare che a erudire; dopo essere stato a Roma tra i fondatori del settimanale Efemeridi letterarie [...] (1772), si trasformò in professore di matematica risiedendo in Spagna un decennio. Scrisse dissertazioni storiche, teologiche, letterarie, rime arcadiche e una tragedia, Le disgrazie d'Ecuba; tradusse ...
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Scrittore francese (Parigi 1584 - ivi 1652). Vescovo di Belley (1609), abate di Annay in Normandia (1629), pensò di volgere il genere romanzesco a strumento di edificazione cristiana. Tra i romanzi che [...] non mancano di un certo realismo, anche se scritti in uno stile infarcito di reminiscenze e di citazioni letterarie, si ricordano: Agatomphile ou les martyrs siciliens (1623); Aristandre (1624); Palombe ...
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Ecclesiastico (m. Viterbo 1369). Di nobile famiglia borgognona, benedettino, divenne abate di Saint-Seine nel 1340, poi di Cluny nel 1351. Caro al papa Innocenzo VI, fu da questo adoperato in importanti [...] missioni politiche e inviato in Italia come legato pontificio in sostituzione del famoso cardinale d'Albornoz (1357). Ma poco esperto di cose italiane, dovette tornare ad Avignone, ove continuò a essere ...
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abate
(o abbate) s. m. [lat. tardo abbas -atis, voce di origine aramaica; v. abba]. – 1. a. Superiore di un monastero autonomo (sui iuris), di cui regola e dirige tutta la vita materiale e spirituale; è ufficio e dignità ecclesiastica maggiore,...
abat-jour
‹abà ˇ∫ùur› s. m., fr. (propr. «smorza-luce»). – 1. Paralume. 2. Lampada con paralume, e in partic. lampada da comodino. In Italia, è stato usato talvolta anche al femm.: la luce celeste della abat-jour (Pratolini).