Monaco (n. 850 circa - m. Magonza 913) a Fulda, abate (888) di Reichenau e poi di Ellwangen, fu consigliere del re Arnolfo che lo fece arcivescovo di Magonza (891). Durante la minore età di Ludovico il [...] Fanciullo (900-911) fu, col vescovo Salomone III di Costanza, l'effettivo reggente; anche Corrado I si giovò della sua opera. Presiedé i sinodi di Francoforte (892) e di Tribur (895) e ricevette il pallio ...
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ALBERTO
Alberto Boscolo
Monaco benedettino, era già nel 1151 abate del più importante monastero sardo dipendente da Monte Cassino, Santa Maria di Thergu. Nel 1163 fu fatto arcivescovo di Torres in Sardegna [...] e, come tale, nello stesso anno consentì ad Atone, vescovo di Castro e suo suffraganeo, la donazione di tre chiese ai camaldolesi. Nel 1170 presiedette un sinodo, al quale parteciparono i vescovi sardi ...
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LEONE
Gianluca Borghese
Le origini e l'anno di nascita di L. non sono noti. Monaco, nel 981 divenne abate del monastero romano dei Ss. Bonifacio e Alessio sull'Aventino.
Il monastero, affidato quattro [...] volle ritirarsi senz'altro nel monastero romano dei Ss. Bonifacio e Alessio. Costui altri non sarebbe, quindi, che lo stesso L. abate di quel monastero ed ex legato papale che, dopo aver occupato per due anni, su richiesta di Ottone III, la posizione ...
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ADENOLFO
Vincenzo Fenicchia
Figlio del conte Rinaldo di Sabina, fu abate del monastero di S. Salvatore di Scandriglia, presso Rieti; fu indi eletto abate di Farfa, il 9 febbr. 1125, dopo gli anni di [...] , e prima di morire affidò il suo amato discepolo, Gerardo di Farfa, alle cure di S. Bernardo.
È discussa la promozione dell'abate A. alla dignità cardinalizia perché i dati forniti dai documenti sono scarsi e poco sicuri. In due copie di bolle di ...
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BENEDETTO
Marina Rossi
Di famiglia nobile, B., detto il Giovane in quanto secondo abate di questo nome a S. Michele della Chiusa, nacque a Tolosa, da Bernardo, nel 1033; fu portato dal padre al monastero [...] il modo austero e rigoroso d'intendere la vita monastica e per i suoi ideali di riforma e, quando nel 1066 morì l'abate Pietro, prese il suo posto.
L'elezione poteva presentare tuttavia un vizio di forma: infatti il vescovo di Torino Cuniberto, nella ...
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Monaco (m. Michelsberg 1168). Dapprima nel monastero di Michelsberg, fu abate di Deggingen dal 1142 al 1150, e poi di Fulda. Questo potente monastero era allora in decadenza per le usurpazioni di cui era [...] vittima nei suoi vasti e sparsi possedimenti, e il nuovo abate si adoperò validamente per la restaurazione dei diritti calpestati. Scrisse in latino una specie di autobiografia nella quale espose l'azione svolta in tal senso. Rinunciò al suo ufficio ...
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Nome di vari santi, fra i quali: 1. B. terzo abate di Bobbio (m. 640 circa), parente di s. Arnolfo vescovo di Metz per la cui opera si convertì; fu monaco a Luxeuil, passò poi a Bobbio, con Attala, cui [...] successe come abate (627 circa), riuscendo a ottenere l'autonomia del monastero dall'autorità vescovile; festa, 19 agosto. 2. B. di Renty, fondatore (m. 705 circa) di questo monastero (presso Thérouanne), alla morte del conte Vamberto e della moglie ...
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Astronomo e meteorologo (Argent-sur-Sauldre, Cher, 1867 - Bourges 1954), abate; fondò l'osservatorio privato di Bourges. Scrisse opere sia di scienza pura sia di volgarizzazione e compilò atlanti celesti. ...
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Prelato benedettino (m. probabilmente a Logroño, Navarra, 1044). Monaco e abate (998-1004) a Roma (SS. Cosma e Damiano), poi vescovo di Ostia (1033 circa), cancelliere della Chiesa romana e inviato pontificio [...] (1039) in Navarra. Festa, 9 maggio ...
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Scrittore sacro (m. 1212 o 1213); premostratense, poi coadiutore dell'abate a Dryburgh in Scozia, passò a Prémontré in Francia, quindi si fece certosino, a Witham (Somerset). Scrisse un centinaio di sermoni [...] e diversi trattati ascetici e mistici, in cui è sensibile l'influenza di s. Bernardo ...
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abate
(o abbate) s. m. [lat. tardo abbas -atis, voce di origine aramaica; v. abba]. – 1. a. Superiore di un monastero autonomo (sui iuris), di cui regola e dirige tutta la vita materiale e spirituale; è ufficio e dignità ecclesiastica maggiore,...
abat-jour
‹abà ˇ∫ùur› s. m., fr. (propr. «smorza-luce»). – 1. Paralume. 2. Lampada con paralume, e in partic. lampada da comodino. In Italia, è stato usato talvolta anche al femm.: la luce celeste della abat-jour (Pratolini).