Nicola Breakspear (Langley, presso St. Albany, 1115 circa - Anagni 1159), abate di S. Rufo presso Avignone (1137), creato da Eugenio III card. vescovo di Albano, e nel 1152 legato di Norvegia, fu eletto [...] - unico papa inglese - il 14 dic. 1154, morto Anastasio IV. Di fronte allo spirito autonomistico di Roma (che cercò di reprimere scomunicando Arnaldo da Brescia), e alla minaccia di Guglielmo di Sicilia, ...
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Pietro Roger (Maumont, Corrèze, 1291 - Avignone 6 dic. 1352); benedettino, abate di Fécamp (1326), vescovo di Arras (1328), arcivescovo di Sens (1329) e di Rouen (1330), cardinale (1338); consigliere di [...] Filippo VI re di Francia, fu eletto pontefice ad Avignone il 7 maggio 1342, succedendo a Benedetto XII. Riprese la lotta contro Lodovico il Bavaro, ingiungendogli di deporre l'autorità imperiale (1343), ...
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Sonam Gyatso
(o bSod nams rgya mtsho) (1543-1588) Primo abate del monastero tibetano di ‛Bras spungs (Drepung) a ricevere nel 1578 il titolo di dalai lama da Altan khan, capo della tribù mongola dei [...] tumed, che lo aveva invitato nel quadro dei rapporti che i principi mongoli mantenevano con le varie scuole del buddhismo tibetano. Viene considerato però come terzo della serie poiché il titolo fu retrospettivamente ...
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Giansenista (Baiona 1581 - Parigi 1643), amico di Giansenio, che lo aveva incontrato studente a Lovanio (1604). S.-C. ebbe più efficacia nell'azione viva e diretta sulle anime che per l'apporto intellettuale alla battaglia teologica del giansenismo. Amico inizialmente di Richelieu, rifiutò il vescovato offertogli dal ministro. Entrato in fraterna amicizia con A. Arnauld, collaborò al piano di riforma ...
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Pubblicista (Montgaillard, Haute-Garonne, 1772 - Ivry 1825). Emigrato nel 1792, rientrò in Francia sotto il Consolato e svolse varî incarichi di polizia. È noto soprattutto per aver scritto, con intenti monarchici, una Histoire de France depuis la fin du règne de Louis XVI jusqu'à l'année 1825, che alla terza edizione (9 voll., 1826-33) fu sensibilmente rimaneggiata dal fratello, conte di M., e criticata ...
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Arcivescovo di Canterbury (m. Abingdon 1005 o 1006); monaco ad Abingdon, abate di Saint-Albans, divenne vescovo di Wilton (990) e arcivescovo (ricevette il pallio a Roma, 995). Gli sono stati attribuiti [...] i Canones ad Wulfinum episcopum, secondo altri opera di Alfrico il grammatico, con cui è stato confuso. Festa, 28 agosto ...
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Prelato e missionario irlandese (m. presso Nivelles 656 circa), in Inghilterra, abate di Burgcastle nel Suffolk, poi a Péronne; evangelizzatore anche dell'odierno Belgio, e vescovo a Cambrai e a Nivelles, [...] fondò, con s. Geltrude di Nivelles, il monastero doppio di Fosse. Ucciso da briganti, è venerato come martire. Festa, 31 ottobre ...
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Giovanni di Sirmio (m. Benevento prima del 1184), ungherese di nascita, abate di Strumium (presso Arras), nei contrasti fra Alessandro III e Federico Barbarossa, fu prima cardinale vescovo di Albano, poi [...] antipapa (1168), assumendo il nome di Callisto III. Fu strumento della politica imperiale, dopo la pace di Venezia (1177) venne a trovarsi del tutto isolato; si sottomise allora ad Alessandro III (1178) ...
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Cronista (m. 1347 circa), di origine forse francese, fu (dal 1307) abate del monastero cisterciense di Viktring in Carinzia, poi cappellano del duca Enrico di Carinzia, del duca Alberto II d'Austria e [...] di Bertrando, patriarca di Aquileia. Scrisse tra l'altro il Liber certarum historiarum, fonte preziosa per gli avvenimenti non solo della Carinzia e dell'Austria, ma per tutto il periodo che va dal 1211 ...
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Grammatico e storico benedettino (sec. 8º-9º), forse di origine irlandese; abate di Saint-Mihiel (805); intervenne al Concilio di Aquisgrana (817). Compilò un Liber in partibus Donati; commentò le epistole [...] e i vangeli dell'anno liturgico (utilizzando Agostino, Girolamo e Beda), e la regola di s. Benedetto; scrisse anche Diadema monachorum e De ecclesiasticorum et potissimum monachorum virtutibus opusculum ...
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abate
(o abbate) s. m. [lat. tardo abbas -atis, voce di origine aramaica; v. abba]. – 1. a. Superiore di un monastero autonomo (sui iuris), di cui regola e dirige tutta la vita materiale e spirituale; è ufficio e dignità ecclesiastica maggiore,...
abat-jour
‹abà ˇ∫ùur› s. m., fr. (propr. «smorza-luce»). – 1. Paralume. 2. Lampada con paralume, e in partic. lampada da comodino. In Italia, è stato usato talvolta anche al femm.: la luce celeste della abat-jour (Pratolini).