Abate del chiostro di Corbie (sec. 10º); dotto di lettere latine e forse anche greche, scrisse, per compiacere al desiderio di un suo più giovane congiunto d'uguale nome, divenuto poi vescovo di Châlons-sur-Marne, [...] un commento alla nona poesia del l. III di Boezio, che in forma di successive chiose offre una breve esposizione della creazione del mondo secondo le dottrine platoniche ...
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Abate di Saint-Denis (m. 806 o 807); longobardo di origine, fu condotto in Francia col re Desiderio dopo la presa di Pavia, e morto questo, s'accostò al vincitore Carlomagno, il quale come premio per la [...] scoperta della cospirazione di Pipino il Gobbo, suo figlio naturale, lo creò poi nel 793 abate di Saint-Denis. Restano di lui tre epigrammi latini. ...
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Abate di Farfa (inizî sec. 10º); dubbia è la notizia del Chronicon Farfense, secondo la quale egli sarebbe stato nipote del re Ugo di Provenza. Energico e abile, seppe dare al suo monastero una grande [...] potenza economica e farne un notevole centro culturale. Morì (936) avvelenato da Campone, nobile reatino, educato nel monastero e smanioso di impadronirsi delle ricchezze di Farfa ...
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Abate benedettino (Staffelstein 1450 - Michelsberg, Bamberga, 1502), dal 1484 abate di Michelsberg; è ricordato per le sue doti di organizzatore (sistemazione del patrimonio, catalogazione della biblioteca [...] di più di 500 volumi) e di scrittore (cronaca degli abati di Michelsberg; catalogo dei santi benedettini e varie opere di pietà), che permisero al monastero di raggiungere un alto grado di prosperità materiale. ...
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Educatore francese (Asti 1746 - Parigi 1818), ideatore di "giochi istruttivi" per rendere facile e gradevole l'apprendere (Exposé du cours complet des jeux instructifs, 1802). Gli si attribuisce la prima idea dell'insegnamento mutuo (quindi sarebbe un precursore di A. Bell e J. Lancaster), che diffuse poi in Francia. Fu uno dei fondatori della Société pour l'enseignement élémentaire ...
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Abate di S. Martino e di S. Sinforiano (m. 1152), autore di un poemetto latino In laude urbis Metensis in esametri leonini, nel quale esalta l'importanza e la bellezza della sua città, e di una grande [...] Vita s. Martini (1135 circa) in versi ritmici in due libri, preceduta da due prologhi con le descrizioni di Metz e Tours ...
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Abate di Wearmouth e Jarrow (n. 642 - m. Langres 716). Chiamato (674) da s. Benedetto Biscop a Wearmouth, nel 678 lo accompagnò a Roma. Dalla visita riportò molti codici. Fondò poi (682) Jarrow, e dei [...] due monasteri divenne abate alla morte (690) di s. Benedetto. Lavorò in seguito a imporre il rito romano in Irlanda e Scozia. ...
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Abate (m. 1064); dopo essere stato decano del capitolo di Chartres, si fece monaco nell'abbazia benedettina di Marmoutier, della quale fu, dal 1032, abate. Di famiglia nobile e potente (di La Ferté, de [...] Firmitate, nell'Orleanese), ingrandì i possessi dell'abbazia, ottenendo cospicue donazioni; fondò numerosi priorati e, fedele a Cluny, favorì la riforma monastica ...
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Abate di Sens, poi vescovo di Metz (768), cappellano di corte di Carlo Magno (784) che gli procurò anche il titolo di arcivescovo; morì nel 791. Va sotto il suo nome la collezione di canoni detta Capitula [...] Angilramni, sulla necessità di garantire il clero da false accuse; ma la raccolta è forse opera dello pseudo-Isidoro ...
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Missionario e scrittore (Parigi 1644 - ivi 1724). Esiliato dalla corte per la sua vita irregolare, venuto a Roma (1676) e pentitosi del suo passato, entrò (1683) nelle missioni straniere e partì (1685) per il Siam, dove fu ordinato sacerdote. Lasciò una relazione del suo viaggio, varie opere storiche e religiose e dei Mémoires di grande interesse ...
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abate
(o abbate) s. m. [lat. tardo abbas -atis, voce di origine aramaica; v. abba]. – 1. a. Superiore di un monastero autonomo (sui iuris), di cui regola e dirige tutta la vita materiale e spirituale; è ufficio e dignità ecclesiastica maggiore,...
abat-jour
‹abà ˇ∫ùur› s. m., fr. (propr. «smorza-luce»). – 1. Paralume. 2. Lampada con paralume, e in partic. lampada da comodino. In Italia, è stato usato talvolta anche al femm.: la luce celeste della abat-jour (Pratolini).