Nome che indicò prima genericamente i beni fondiari della Chiesa (a Roma e in altre regioni anche fuori d’Italia), poi, dall’8° sec., lo Stato della Chiesa. Il P. ebbe origine dalla donazione di terre [...] IV (1201). L’autorità del pontefice su queste terre non era molta, perché il dominio effettivo era in mano a famiglie nobili e poi ai comuni; durante la permanenza dei papi ad Avignone il P. fu teatro di lotte tra le varie signorie. Solo l’opera del ...
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Figlio primogenito (Graz 1863 - Sarajevo 1914) dell'arciduca Carlo Ludovico, fratello dell'imperatore Francesco Giuseppe, e di Maria Annunciata di Borbone-Sicilia. Freddo e deciso, gli atteggiamenti politici [...]
Vita e attività
Erede dal 1875 del titolo d'Este, visse estraneo alla politica fino a che, dopo il suicidio del cugino Rodolfo (1889), la morte del padre (1896) lo rese arciduca ereditario. Malaticcio, rivelò tuttavia subito un atteggiamento deciso ...
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Figlia (Napoli 1326 - Muro Lucano 1382) di Carlo duca di Calabria e di Margherita di Valois; alla morte del padre (1328) divenuta erede della Corona angioina, sposò nel 1343, Andrea, secondogenito di Caroberto [...] della Sicilia riconoscendone re legittimo Federico III d'Aragona. Di nuovo vedova nel 1375, si sposò per la quarta volta con Ottone di Brunswick, che non riuscì a evitare l'invasione del Regno da parte di Carlo (III) di Durazzo, che aveva l'appoggio ...
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Undecimo figlio (Torino 1765 - ivi 1831) di Vittorio Amedeo III, nel 1798 seguì il fratello Carlo Emanuele IV in Sardegna e dal 1799 al 1821 (di fatto però solo fino al 1816) resse, come viceré, l'isola [...] ne fecero un sostenitore del nipote Francesco IV. Scoppiata nel 1821 la rivoluzione in Piemonte, l'abdicazione del fratello Vittorio Emanuele I lo costringeva, suo malgrado, a salire sul trono di Sardegna (13 marzo), che avrebbe occupato fino ...
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Di stirpe turingia (m. Milano 615 o 616), divenne cognato di Autari; alla sua morte ne sposò la vedova Teodolinda e fu eletto re (591). Concluse la pace coi Franchi, gli Unni e gli Avari. Venne a patti [...] (603) e invase l'Istria, costringendo il nuovo esarca Smaragdo a stipulare una nuova e più duratura tregua e a versare la cospicua somma di 12.000 solidi d'oro. A. non riuscì, tuttavia, a eliminare i motivi di debolezza rappresentati dalla politica ...
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Maresciallo d'Italia (Napoli 1861 - Roma 1928); nel 1912 durante la guerra libica, comandante di un reggimento, si distinse a Zanzur; rimpatriato, fu segretario del gen. A. Pollio, capo diS. M. dell'esercito, [...] 33º corpo d'armata sul Carso; l'8 nov. 1917, dopo la battaglia di Caporetto e il ripiegamento italiano, sostituì il Cadorna nell'ufficio di capo di S. M. e superò con successo la prima e più critica fase, quella della stabilizzazione, sulla ...
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Uomo politico (Chieri 1762 - Torino 1837). Figlio adottivo di G. L. Bogino, ne subì l'influenza. Decurione di Torino nel 1782, riordinò le finanze della città e fu tra i fondatori dell'Accademia delle [...] l'occupazione francese del Piemonte si rifugiò a Barcellona e poi a Minorca, tornando a Torino nel 1799 per assumere la carica di controllore generale delle Finanze. Esule, dopo Marengo, a Bologna e a Firenze, rientrò in patria nel 1806 e accettò ...
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Nome con cui è noto il capopopolo napoletano Tomaso Aniello (Napoli 1620 - ivi 1647). Allo scoppio della rivolta napoletana del 7 luglio 1647 M. era a capo di alcuni ragazzi, appartenenti alla compagnia [...] contro i Turchi. Quel giorno i bottegai si rifiutarono di pagare la gabella sui frutti imposta dagli Spagnoli: ne nacque un tafferuglio che sollevò a rumore tutti i quartieri popolari adiacenti al mercato. I rivoltosi, guidati da M. e da altri ...
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Figlio (n. 1155 - m. Avila 1214) di Sancho III, gli succedette all'età di tre anni; la guerra civile tra le famiglie dei successivi tutori, Gutierre Fernández de Castro e Manrique de Lara, favorì l'invasione [...] di Aragona, figlio di Alfonso II, si unì di nuovo a lui; contro gli Almohadi, A. organizzò una crociata (vi parteciparono inoltre il re di Navarra e l'arcivescovo di Narbona) che riportò la decisiva vittoria di Las Navas de Tolosa (16 luglio 1212 ...
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Capitano di ventura (Lavinio 1460 circa - Milano 1523); come il cugino Fabrizio, servì Carlo VIII e poi Ferdinando II d'Aragona contro di questo. Nominato gran connestabile dal re Federico I, al momento [...] generale di Massimiliano II Sforza, duca di Milano, nel tentativo di impedire la discesa delle truppe di Francesco I di Francia per la riconquista del Milanese, cadde prigioniero a Villafranca. Liberato, nella lotta tra Francesco I e Carlo V fu ...
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Dio me l'ha data, guai a chi la tocca!
Dio me l’ha data, guài a chi la tócca! – Frase che si ritiene pronunciata da Napoleone I nel cingere la Corona ferrea, il 26 maggio 1805.
la1
la1 art. det. f. sing. [lat. ĭlla, femm. di ille «egli»]. – È il femminile corrispondente all’articolo maschile il, lo; si usa davanti a qualsiasi consonante e, generalmente con l’elisione, davanti a vocale: la casa, l’isola, l’unità....