Scultore (Philadelphia 1922 - Worthington, Massachusetts, 1983). Studiò a New York con H. Hofmann (1948-50) e a Parigi con O. Zadkine (1950-51). Autore di composizioni astratte in metallo, S. ha sfruttato [...] di oggetti trovati, spesso parti di macchinarî in disuso, assemblandoli in complesse strutture che tendono, dagli anni Settanta, a una progressiva semplificazione formale. Sue opere nei musei d'arte moderna di Parigi, New York, Filadelfia, Stoccolma ...
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Pittore statunitense (Washington 1923 - Albany 2013). Muovendosi in ambito minimalista e concettuale, si è dedicato alla scultura di oggetti di uso quotidiano, interpretati in modi sempre più ambiguamente [...] trasposti e astratti, con richiami a M. Duchamp, sperimentando le potenzialità del legno e dei materiali sintetici; è inoltre autore di grandi dipinti monocromi di interni e paesaggi. Tra le sue opere:Table and chair (1963); Splatter table (1992); ...
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Collezionista e architetto (Londra 1694 - ivi 1753), uno dei maggiori fautori del classicismo in Inghilterra. La Chiswick House a Londra (iniz. 1724) e le Assembly Rooms a York (1731-32) sono l'espressione [...] più significativa della sua architettura, ispirata a Vitruvio, al Palladio e a I. Jones. ...
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Designer tedesco (Monaco di Baviera 1932 - Milano 2015). Dopo aver compiuto studi in ingegneria meccanica e filosofia, si è laureato in scienze economiche a Monaco di Baviera, lavorando poi presso il dipartimento [...] (1986-98), la Domus Academy di Milano (1988-90) e l'Università di Buenos Aires (1991). Per i suoi progetti, definiti a tecnologia sofisticata, S. si è aggiudicato per dieci volte il Compasso d'oro, e ha ricevuto numerosi altri premi e riconoscimenti ...
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Scultore britannico (n. Bangor, Galles, 1949). Dopo aver frequentato il Somerset college of art di Taunton ha studiato a Londra alla St. Martin's school of art (1970-73) e al Royal college of art (1974-77). [...] legno e acciaio si piegano e si snodano in strutture apparentemente astratte che modellano lo spazio, esterno e interno, dando forma a un'idea della quale espressione essenziale è anche il titolo: For those who have ears 2 (1983, Londra, Tate Gallery ...
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Pittore (Magdeburgo 1900 - Posteholz, Hameln, 1980). Dopo aver studiato al Bauhaus di Weimar (1921-25), dove apprezzò in particolare l'insegnamento di J. Itten, condusse una vita errabonda e solitaria: [...] il gruppo surrealista, ne rimase ai margini pur partecipando alle mostre del movimento a Londra (1936) e a New York (1942). Dopo la guerra continuò a elaborare, con la stessa potenza visionaria delle prime opere (Tormenti quotidiani, 1934, Düsseldorf ...
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Pittore inglese (n. Letchworth 1931 - New York 2016). Ha studiato alla St. Albans school of art e al Royal college of art e ha insegnato alla St. Martin's school of art e in diverse università americane. [...] Esponente della seconda generazione della pop art inglese, dopo un soggiorno a New York (1959-61), ha svolto una ricerca in cui prevalgono il profondo interesse per le proprietà formali del dipinto (colore, struttura, forma) e il tentativo di ...
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Pittore (Amburgo 1901 - New York 1978). Studiò musica e pittura alla Scuola di belle arti di Norimberga e poi all'Accademia di Monaco. Stabilitosi a Parigi (1933), emigrò poi negli Stati Uniti, di cui [...] 's Bazar) dedicandosi pienamente alla pittura solo dopo il 1950. La sua scomposizione della figura femminile, ridotta a stilemi dai colori metallici, completamente svuotata di qualsiasi allusione al movimento, suggerisce una staticità minacciosa e ...
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Storico dell'arte statunitense di origine austriaca (Vienna 1889 - Borgo San Lorenzo, Firenze, 1965). Studiò alla Harvard University e si laureò (1914) a Vienna con M. Dvorák; docente alla New York University, [...] fu tra i fondatori dell'Institute of fine arts di quella università. Profondo conoscitore della pittura medievale italiana, scrisse tra l'altro: Studies in florentine painting, the fourteenth century (1927); ...
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Architetto (Nancy 1728 - Parigi 1794). Allievo di J.-F. Blondel, si attenne a un classicismo non scevro di influssi palladiani. Opere principali: a Nancy, per Stanislao Leszczyński, il palazzo del Governo [...] ); il convento e la chiesa delle Orsoline (poi Liceo) a Versailles (1762-72); la chiesa dei Carmelitani a Saint-Denis; l'Intendenza e l'Hôtel des premiers architectes a Versailles (1780). Dal 1766 soprintendente alle costruzioni della regina, dette ...
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memetica s. f. La disciplina che studia i memi e la loro trasmissione. ♦ Partiti per risolvere la sfida formidabile costituita dal dover spiegare la cultura, come se nessuno ci avesse provato prima (Dawkins non ha mai nascosto il suo disprezzo...
wagnerita (Wagnerita) s. m. Appartenente al Gruppo Wagner, compagnia paramilitare di mercenari al soldo delle alte sfere russe. ◆ Li chiamano i wagneriti. Sono i membri della Wagner, la compagnia di sicurezza russa diventata il lungo braccio...