Edificio sacro, luogo consacrato al culto di una divinità e concepito per lo più come dimora, permanente o temporanea, della divinità stessa, che vi può essere rappresentata da un’immagine o da un simulacro.
Archeologia
Il [...] è generalmente molto stretta e allungata, ma nel corso del 6° sec. a.C. va assumendo una forma più larga e proporzionata. Il 6° sec. già dai luoghi sacri naturali, nell’antropomorfismo del politeismo classico portò all’idea che il t. è la ‘casa’ ...
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Unità di misura del tempo, pari alla 24ª parte del giorno, e suddivisa in 60 minuti primi. Come simbolo di o. si usa la lettera h posta a esponente (per es., 1h). Nel computo del tempo, per determinare [...] È il ritardo (detto anche stabilimento di porto) con il quale si manifesta l’onda di marea rispetto al passaggio della Luna sul meridiano del luogo. Varia da sito a sito e per una data località anche da un giorno all’altro. O. sinottica O. scelta ...
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Patriarca di Costantinopoli ed erudito (n. circa 827 - m. dopo l'886), figura assai discussa. Di famiglia nobile (suo fratello Sergio sposò Irene, sorella dell'imperatrice Teodora), fece rapida carriera [...] Niccolò I e gli mandò (860) la sua professione di fede. Il papa inviò allora a Costantinopoli come legati, in missione semplicemente informativa, Radoaldo di Porto e Zaccaria di Anagni, i quali invece aderirono al concilio che nell'861 depose Ignazio ...
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Comune della prov. di Udine (36,8 km2 con 3487 ab. nel 2007).
Colonia fondata dai Romani nel 181 a.C. nel paese dei Carni; rinforzata e ingrandita più volte, dal 90 a.C. divenne municipio. Quartiere invernale [...] a un edificio termale, numerose abitazioni, alcune delle torri e parte della banchina lungo il canale della Natissa, che conferma la testimonianza scritta della perfetta attrezzatura del porto fu assegnata la signoria di A. e dei castelli di San ...
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Cavità naturale a sviluppo prevalentemente orizzontale, di qualsiasi origine e forma, che si addentra nel sottosuolo o nei fianchi di un monte.
archeologia Insediamenti in g. Fin dai momenti più antichi [...] sono formate. Si hanno così g. di origine primaria, dovute a processi costruttivi: tali le g. di origine magmatica, di scolamento ’, per es., come teatro di un avvenimento divino di grande portata quale la nascita di un nuovo dio (sono g., per es ...
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(gr. Κωνσταντινούπολις) Città fondata dall’imperatore Costantino sul luogo dell’antica Bisanzio nel 330. Capitale dell’Impero bizantino fino al 1453 quando fu conquistata dai Turchi; da allora prevalse [...] imperiale portò C. ad affermare il diritto a essere pari nell’onore a Roma, affermazione rimasta a fondamento fra l’imperatore Teodosio I e Fritigerno, capo dei Goti, consentì a questi di stanziarsi nel N dei Balcani. Quella del 1739, conclusa ...
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Nome degli eroi che, imbarcati sulla nave Argo, parteciparono al seguito di Giasone al viaggio dalla Grecia alla Colchide, sulle estreme rive del Mar Nero, per la conquista del vello d’oro. Giasone fu [...] morte per mano di Giasone. I principali fra i 55 A., oltre a Giasone, furono Acasto, Anceo, Anfiarao, Calai, Castore, Echione le Sirti libiche raggiunsero la terra di origine e il porto di Pagase.
La leggenda, formatasi sui racconti dei più antichi ...
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Padre e dottore della Chiesa (Damasco dopo il 650 - San Saba, presso Gerusalemme, 749). Dalle fonti biografiche più antiche si sa che dapprima visse nella corte del califfo Yazīd, e tenne importanti cariche; [...] fondandosi su presupposti filosofici aristotelici; portò un contributo alla mariologia difendendo gli s. Leone Magno). Non esercitò influsso notevole sulla teologia bizantina, perché a lungo trascurato; in latino fu tradotto nel sec. 12º da Burgundio ...
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Cardinale, teologo e umanista (Trebisonda 1403 - Ravenna 1472), fattosi monaco basiliano nel 1423, cambiò in B. il nome battesimale di Basilio; fu al servizio di Giovanni VIII di Costantinopoli (1426) [...] papa Pio II, ottenuta da B., sembrò rendere possibile la crociata imminente, ma la morte del papa (1464) portò B. ad allontanarsi dalla Curia e a continuare da solo rapporti diplomatici in tutta Europa. La sua ricca biblioteca di codici greci, donata ...
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Famiglia di maroniti libanesi, alcuni dei quali, venuti a Roma, contribuirono nel sec. 18º al diffondersi degli studi orientalistici in Italia.
1. Giuseppe Simonio (Ḥaṣrūn o Tripoli di Siria 1687 - Roma [...] Monastero Bianco. Tutti questi manoscritti furono da lui portatia Roma (ora sono alla Biblioteca Vaticana) dove, di liturgie orientali (1749) alla Sapienza e di lingue orientali a Propaganda Fide. La sua opera maggiore è il Codex liturgicus ...
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portare
v. tr. [lat. pŏrtare, affine a porta «porta1» e a portŏs -us «porto3»] (io pòrto, ecc.). – 1. a. Reggere, sostenere su di sé un oggetto (o un peso qualsiasi), di solito mentre si compie un movimento, e quindi spostando o trasferendo...
porto3
pòrto3 s. m. [lat. pŏrtus -us (della stessa radice di porta); propr. «passaggio, ingresso»]. – 1. Specchio d’acqua, per lo più marina, adiacente alla costa, più o meno ampio e protetto, di norma attrezzato con impianti fissi e mobili...