Erudito, stampatore editore (Venezia 1547 - Roma 1597), figlio di Paolo, nipote di Aldo il Vecchio. Lavorò col padre a Roma alla Stamperia Vaticana; poi aVenezia collaborò coi Torresani alla direzione [...] suo zio. Fu piuttosto un erudito che un tipografo. Tenne successivamente la cattedra di retorica aVenezia, a Bologna (1585), a Pisa (1587) e a Roma, dove successe a M. A. Mureto. Scrisse la Vita di Cosimo de' Medici (1586), Le attioni di Castruccio ...
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Scrittore e avventuriero (Venezia 1755 - ivi 1816); insofferente del lavoro d'ufficio nella cancelleria veneziana, viaggiò per l'Europa (1775-79; 1789-90 a Vienna); poi, privo di mezzi, si adattò a fare [...] sirmiensi, 1801), fu poi rappresentante della Repubblica di S. Marino a Parigi (1802) e quindi "ispettore alla stampa e libreria" di Padova (1812-14). Tornato aVenezia divenne, pare, confidente della polizia austriaca. Oltre alle Lettere sirmiensi ...
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Medico italiano (Venezia 1924 - ivi 1980). Nel 1961, assumendo la direzione dell'ospedale psichiatrico di Gorizia, iniziò quello che doveva poi costituire il principale movimento per l'abolizione dell'istituto [...] di liberalizzazione, che trovò il suo punto culminante a Trieste, del cui ospedale psichiatrico egli divenne direttore nel 1971. Nel 1977, in seguito ai suoi costanti sforzi, l'ospedale poté considerare conchiusa la propria attività. Determinante ...
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Pittore (Venezia 1721 - Varsavia 1780). Nipote e allievo di A. Canal, e come lui detto il Canaletto; visitò Roma e varie città italiane (1742-45), dipingendo vedute dal vero e di fantasia; si recò poi [...] alle corti di Monaco, Dresda (1747-67 circa), Vienna, Varsavia (dal 1767). Della sua vasta attività rimangono documenti soprattutto nei musei di Vienna, Dresda, Varsavia (la ricostruzione di interi quartieri ...
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Architetto e scrittore d'arte (Venezia 1705 - ivi 1789). Si formò presso lo zio G. A. Scalfarotto e con G. Poleni e fu attivo anche come ingegnere civile e militare di Venezia. Le sue realizzazioni (chiesa [...] della Maddalena aVenezia, 1748; facciata di S. Margherita a Padova, 1750) sono nuove e felici espressioni nell'ambito della corrente neopalladiana. Apprezzato da F. Milizia e G. G. Bottari, T. occupa un posto rilevante nella storiografia artistica ...
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Doge di Venezia (n. 1436 - m. 1523); sostenitore di alleanze con l'Impero e con la Francia, si attirò forti ostilità, e i suoi avversarî colsero l'occasione di una sconfitta inflittagli dai Turchi (1499) [...] era infatti "generale da mar" e procuratore di S. Marco. Si ritirò allora a Roma presso suo figlio, il cardinale Domenico, difendendo sempre gli interessi di Venezia in attesa della riabilitazione, che venne nel 1509, quando riebbe ogni carica. Doge ...
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Doge di Venezia (m. Venezia 1229), 44º della serie tradizionale, figlio di Sebastiano. Succeduto nell'ag. 1205 a Enrico Dandolo, dovette affrontare l'organizzazione, lo sfruttamento e la difesa del nuovo [...] bulgara e le trame genovesi; sotto di lui fu anche organizzata la colonizzazione di Candia. Durante il suo dogado Venezia partecipò alla 2a Lega lombarda contro Federico II e alla 5a crociata. In seconde nozze aveva sposato Costanza figlia di ...
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Scultore e architetto (m. Venezia 1513), oriundo di Osteno (sul lago di Lugano), operoso aVenezia. Collaboratore dapprima di Pietro Lombardo, poi di altri maestri, prese parte alla costruzione di varî [...] dormitorio annesso al convento di S. Giorgio Maggiore, 1490 segg., S. Michele in Isola, 1501). Scolpì (1506-11) le statue dei 12 apostoli, Maria e s. Giovanni Battista per la chiesa di S. Margherita a Treviso, oggi nella parrocchiale di Montebelluna. ...
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Umanista e storico (Venezia 1517 - Alba Iulia 1592). Prima sacerdote, poi dispensato dagli ordini, infine, forse, domenicano. Viaggiò quasi tutta l'Europa. In Transilvania il principe Stefano Báthory gli [...] di scrivere la storia d'Ungheria; eletto il Báthory re di Polonia, il B. lo seguì; alla morte di lui passò a Praga e fu nominato dall'imperatore Rodolfo II storico ufficiale. Oltre alla Historia hungarica (dal 1490 al 1552; pubbl. solo nel 1863 ...
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Pittrice (Venezia 1675 - ivi 1757). Allieva di G. A. Lazzari, poi di G. Diamantini e di A. Balestra, risentì anche l'influenza di G. A. Pellegrini e della pittura francese contemporanea. Nel 1705 fu ammessa [...] la tecnica del pastello, che trattò con viva sensibilità pittorica e gusto mondano e tuttavia con acuta penetrazione psicologica. Ebbe gran fama in Venezia e in molte capitali europee (molte sue opere nella pinacoteca di Dresda). Morì cieca. ...
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veneziano
(ant. viniziano) agg. e s. m. (f. -a). – 1. a. Di Venezia, città storica e moderna, attualmente capoluogo della regione del Veneto (o Venezia Euganea): la storia v.; l’antica Repubblica v., l’egemonia v. nel Mediterraneo centro-orientale;...
indecisionismo s. m. Nel linguaggio giornalistico e politico, in particolare, comportamento di chi, per incapacità o scelta, non esercita i poteri decisionali di cui è provvisto. ♦ Per molto tempo non è stato possibile discutere su un'ipotesi...