relativita
relatività [Der. di relativo] [LSF] La condizione, la natura e il carattere di ciò che è relativo. È termine usato, generic., quando talune proprietà o grandezze che caratterizzano un ente [...] della sorgente che la emette, è stato posto da Einstein a fondamento della teoria della r. ristretta, o speciale, dalla ), che non va quindi considerata una proprietà intrinseca e apriori dello spazio e del tempo, e risulta invece determinata dai ...
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empirismo
empirismo [Der. di empirico] [FAF] Atteggiamento epistemologico che pone nell'esperienza la fonte della conoscenza. Si oppone a innatismo e a razionalismo, le quali concezioni fanno derivare [...] la conoscenza per deduzione da principi razionali apriori evidenti. Nella storia del pensiero filosofico e scientifico l'e. è rappresentato, per l'antichità, in modo particolare dagli epicurei e dagli stoici; per l'età moderna, spec. da R. Bacone, J ...
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L'Eta dei Lumi: l'avvento delle scienze della Natura 1770-1830. La retroguardia qualitativa
Giuliano Pancaldi
John L. Heilbron
Anders Lundgren
La retroguardia qualitativa
Nuovi fenomeni: la pila [...] potesse essere riformulata in modo da concordare con il programma di Kant. Fischer però non immaginava che la maniera apriori in cui Kant aveva dedotto il sistema dinamico potesse essere usata per elaborarne le conseguenze in fisica. Il collega ...
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La seconda rivoluzione scientifica: introduzione. Fisica e filosofia della scienza all'alba del XX secolo
Don Howard
Fisica e filosofia della scienza all'alba del XX secolo
Simbiosi disciplinare
La [...] con il programma kantiano riguardasse l'arbitrarietà con cui vengono scelti gli elementi della teoria da designare come apriori, a causa dell'assenza di una base sistematica e di principi certi per distinguere le proposizioni analitiche da quelle ...
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L'Ottocento: fisica. Il caso francese
Matthias Dörries
Il caso francese
A metà del XIX sec., il laboratorio di Henri-Victor Regnault (1810-1878) al Collège de France di Parigi figurava come il più promettente [...] in maniera chiara e distinta. Ciò implicava la necessità di evitare tutte le possibili correzioni a posteriori mediante l'utilizzazione apriori di attrezzature sofisticate: una procedura chiamata 'metodo diretto', il cui scopo era la 'realizzazione ...
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La seconda rivoluzione scientifica: fisica e chimica. La radiazione e il quanto
Olivier Darrigol
La radiazione e il quanto
I primi concetti quantistici emersero dallo studio di un problema che si collocava [...] : adesso erano sia la costante k sia la costante h a rappresentare un tramite tra i due tipi di teoria. Egli stesso in parte in maniera deduttiva, da un'analisi dei possibili moti apriori, e in questo progetto assai ambizioso sfruttò l'analogia con ...
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Natura
Natura [Lat. natura, der. del part. pass. natus di nasci "nascere"] [FAF] Il mondo delle cose che nascono, divengono e ci circondano, come dire l'Universo considerato nella sua essenza e costituzione, [...] espressione (ted. Naturphilosophie) I. Kant designò, in un'accezione simile ma non identica, una delle due partizioni fondamentali della filosofia (l'altra è la filosofia morale), quella che ricerca i principi apriori della conoscenza dell'Universo. ...
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Onsager Lars
Onsager 〈ònsag✄ër〉 Lars [STF] (Oslo 1903 - Coral Gables, Florida, 1976) Prof. di chimica teorica nella Yale Univ. (1945); ha ricevuto nel 1968 il premio Nobel per la chimica per le sue ricerche [...] di O.: intercorrono tra i parametri di processi irreversibili contemporanei in un sistema termodinamico e consentono di calcolare apriori determinate grandezze, per es. la variazione di entropia: v. termodinamica dei processi: VI 154 e. ◆ [MCS ...
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inferenza
inferènza [Der. del lat. inferentia, dal part. pres. inferens -entis di inferre "concludere", comp. di in- e ferre "portare"] [FAF] Ogni forma di deduzione con cui si dimostri il logico conseguire [...] v. oltre) richiede l'esame di informazioni apriori, che sono modificate dai dati in questione attraverso un'applicazione ripetuta del teorema di Bayes, portando infine a una nuova rappresentazione della realtà: v. statistica: V 589 ...
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numerativo
numerativo [agg. Der. di numerare (→ numeratore)] [FAF] In un linguaggio, le parole (dette anche, assolut., numerali s.m.) indicanti entità numeriche: v. Gödel, teorema di: III 55 c; comprendono [...] dei derivati dei lat. bis "due volte", centies "cento volte"). ◆ [ALG] Geometria n.: ramo della geometria algebrica che si propone di determinare apriori, nel caso che esso sia finito, il numero delle soluzioni di un sistema di equazioni algebriche. ...
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a priori
‹a priòri› locuz. lat. mediev. («da ciò che [logicamente] è prima»). – Termine della filosofia (opposto al termine a posteriori), usato, con valore avv. o aggettivale, in riferimento ad argomentazioni, affermazioni, giudizî non ricavati...
priore
prïóre s. m. [dal lat. prior -oris «precedente», compar. dell’avv. e prep. pri «davanti», da cui anche il superl. primus «primo»]. – 1. (f. -a, ant. -essa) Superiore di una comunità religiosa, e in partic. di una comunità monastica:...