Vecchio Testamento. - Critica del testo. - La ripresa degli studî biblici che si è avuta dopo la seconda guerra mondiale è stata favorita da importanti scoperte in Oriente, che hanno offerto nuovo materiale [...] 'altra parte, il trovarsi una lezione in un papiro è per sé prova della sua origine egiziana. Non si può escludere apriori che anche la recensione K di von Soden possa conservare elementi originali di tradizione orientale; e il criterio della lectio ...
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Semiologia
Gian Paolo Caprettini
(App. IV, iii, p. 301; v. semiotica, III, ii, p. 697)
Semiologia del testo letterario
La s. (o semiotica) negli ultimi decenni è stata spesso al centro di interrogativi [...] (celebre la sua analisi della novella Due amici di Maupassant, 1976) mostra l'aderenza o la lontananza da un modello apriori, organizzato su vari livelli - e b) per una propensione ad avvalersi di metodi di varia natura, prima strutturalistici, poi ...
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Linguaggio e realtà
Massimo Dell'Utri
Il ruolo centrale assunto dal linguaggio nell'analisi filosofica del 20° sec. ha posto in primo piano la questione della sua relazione con la realtà: in che modo [...] che - contrariamente alla tradizione filosofica che sovrappone l'insieme degli enunciati necessari all'insieme degli enunciati apriori, intrecciando la nozione di necessità e quella di apriorità - un enunciato necessario può essere empirico, ossia ...
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KRIPKE, Saul Aaron
Antonio Rainone
Logico e filosofo statunitense, nato a Bayshore (New York) il 13 novembre 1940. Laureato alla Harvard University, è stato assistente alla Princeton University (1964-66) [...] (un risultato, questo, in contrasto con la tradizione filosofica che identifica verità necessaria con verità apriori). Strettamente connessa alla designazione rigida è inoltre la "teoria causale del riferimento", con la quale K. separa la funzione ...
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Filologia
Gianfranco Contini
di Gianfranco Contini
Filologia
sommario: 1. La filologia nella storia della cultura. 2. Critica testuale. □ Bibliografia.
1. La filologia nella storia della cultura
Chi [...] più generale, in rapporto precisamente alla chiusura del testo, senza che ciò si trasformi in costituzione di categorie apriori: si studia fondamentalmente la distribuzione delle partes orationis (e loro funzioni), e in via subordinata dei registri ...
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La norma linguistica può essere definita «come un insieme di regole, che riguardano tutti i livelli della lingua (fonologia, morfologia, sintassi, lessico, testualità), accettato da una comunità di parlanti [...] – è stato molto forte, ma le scelte normative, a volte particolarmente rigide, sono state effettuate non a posteriori, sulla base dell’accoglimento della norma di fatto, ma apriori, con riferimento a modelli letterari del passato, le cui scelte non ...
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Con la locuzione lingua cortigiana (o cortegiana o cortesiana) ci si riferisce a un’espressione usata nel dibattito di primo Cinquecento in relazione agli usi linguistici delle corti italiane (Milano, [...] scrivono e spesso confondano l’una con l’altra senza biasmo, così credo a noi sia leccito torre termini italiani d’ogni sorte, e basti che se la posizione di Bembo, che nelle Prose esclude apriori la lingua cortigiana (della curia pontificia) come « ...
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La coerenza è la proprietà che definisce il testo come unità fondamentale della comunicazione linguistica (➔ testo, struttura del). Si tratta di una caratteristica che riguarda l’organizzazione del significato [...] linguistico [...] i dialetti toscani presentavano, dal punto di vista fonetico e morfologico, alcune caratteristiche che li rendevano apriori i più adatti ad assicurare all’Italia un’unità linguistica. [In particolare] il volgare parlato in Toscana ...
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In generale, un linguaggio settoriale è il modo di esprimersi (parole, espressioni, termini tecnici, ecc.) proprio di un ambito specialistico, in particolare (ma non soltanto) di natura tecnica o scientifica. [...] della), statistica, musicologia o per forza in varie discipline. Non esiste, cioè, un criterio formale che permetta di distinguere apriori tra tecnicismo e parola comune. Sul piano semantico tra l’accezione comune di un’espressione e il suo valore ...
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PETROCCHI, Giorgio
Guido Lucchini
PETROCCHI, Giorgio. – Nacque a Tivoli il 13 agosto 1921 da Giuseppe e Valeria Vanni. Laureatosi in giurisprudenza all’Università di Roma nel 1942, fu bibliotecario [...] , ma non […] scelti apriori […]: tale […] da costituire il testo più vicino possibile a quello che sarà dell’edizione cinque fasi: 1. Testo vulgato tra il 1322 e il 1330, a noi noto attraverso la lezione dei più tardi Trivulziano e Aldina Martini; ...
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a priori
‹a priòri› locuz. lat. mediev. («da ciò che [logicamente] è prima»). – Termine della filosofia (opposto al termine a posteriori), usato, con valore avv. o aggettivale, in riferimento ad argomentazioni, affermazioni, giudizî non ricavati...
priore
prïóre s. m. [dal lat. prior -oris «precedente», compar. dell’avv. e prep. pri «davanti», da cui anche il superl. primus «primo»]. – 1. (f. -a, ant. -essa) Superiore di una comunità religiosa, e in partic. di una comunità monastica:...