Filosofia
In generale, conoscenza diretta, personalmente acquisita, di una sfera particolare della realtà.
J. Locke e l’empirismo distinguono l’ e. esterna, o percezione dei fatti a noi esterni (sensazioni), [...] ’e. presume necessariamente alcuni elementi ideali che non possono derivare da essa, ma uniti a essa ne costituiscono l’universalità e necessità (principi ‘apriori’ o ‘trascendentali’). Tra Otto e Novecento l’empiriocriticismo ha parlato di e. pura ...
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Filosofo tedesco (Coswig 1842 - Berlino 1918); successore di F. A. Lange all'univ. di Marburgo, il C. è uno dei principali esponenti, insieme a P. Natorp e a E. Cassirer, della scuola che da questa università [...] , la filosofia di C. si svolge in senso antipsicologistico, ponendosi come compito essenziale quello di ricercare le leggi apriori che condizionano l'oggettività pensabile. Nell'interpretazione fornita del kantismo C. rifiuta sia la cosa in sé, sia ...
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Psicologo e filosofo tedesco (Wallhalben, Palatinato, 1851 - Monaco di B. 1914). Studiò matematica, scienze naturali, filosofia e teologia a Erlangen, Tubinga, Utrecht e Bonn. Fu prof. a Breslavia (1890) [...] varie branche (etica, estetica, logica). In contrapposizione all'approccio genetico dello psicologismo tese a una descrizione degli aspetti non individuali ma normativi (o apriori) degli atti psichici. Connessa alla teoria psicologica di L. è la sua ...
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SCIENZA
Pietro Corsi
(XXXI, p. 154)
Storia della scienza. - La storia della s. è una disciplina che sta vivendo un momento di grande vitalità ed espansione. In Italia, come in altri paesi e in particolare [...] (1750) e J.-B. d'Alembert (1751) cercavano di ricostruire la storia naturale dello sviluppo della mente umana, stabilendo apriori le tappe della ''generazione metafisica di tutte le nostre conoscenze'' (d'Alembert 1751, in Galluzzi 1989, p. 417). Lo ...
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Semantica
Giulio Lepschy
(XXXI, p. 334; App. III, ii, p. 692; IV, iii, p. 298)
Ciò che caratterizza gli studi di s. negli ultimi decenni del 20° secolo è la convergenza di due filoni di ricerca precedentemente [...] . I neopositivisti sostenevano che il significato delle frasi dipende dalla loro verificabilità. A parte le proposizioni analitiche apriori della logica e della matematica, le proposizioni sintetiche delle scienze devono essere verificabili ...
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Razionalità
Antonio Rainone
Claudio Sardoni
Filosofia
di Antonio Rainone
È quasi un luogo comune la constatazione che la r. e i problemi a essa connessi costituiscano temi eterni della ricerca filosofica. [...] teoria della decisione lo aveva peraltro condotto a considerare apriori e costitutivo del ragionamento umano il principio della transitività delle preferenze (se X preferisce aa b e b a c, allora preferirà aa c) su cui è essenzialmente basata tale ...
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Linguaggio e realtà
Massimo Dell'Utri
Il ruolo centrale assunto dal linguaggio nell'analisi filosofica del 20° sec. ha posto in primo piano la questione della sua relazione con la realtà: in che modo [...] che - contrariamente alla tradizione filosofica che sovrappone l'insieme degli enunciati necessari all'insieme degli enunciati apriori, intrecciando la nozione di necessità e quella di apriorità - un enunciato necessario può essere empirico, ossia ...
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Questo termine che, fin dall'antichità, indica l'arte o la scienza dell'interpretazione di un testo (poetico, letterario, giuridico, religioso, ecc.), ha assunto particolare rilevanza filosofica nel Novecento [...] . Dilthey che è tra i maggiori esponenti dello storicismo e non a caso autore di studi fondamentali su Schleiermacher, il problema dell'e. storicità e intersoggettività dialogica del linguaggio il vero apriori dell'uomo e della ragione. Nella misura ...
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. Si designano con questo termine gli indirizzi del pensiero contemporaneo che intendono la filosofia come analisi dell'esistenza, cioè del modo d'essere specifico, originale e proprio dell'uomo. Poiché [...] senso positivo, cioè condizionante e fondante, è l'apriori che Kant ha ritenuto come la condizione e il In tal caso, l'unica vera scelta è quella che si rivolge a questa impossibilità costitutiva e mette capo allo scacco della possibilità scelta. ...
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MARTINETTI, Piero
G. Emanuele BARIE'
Filosofo, nato a Pont-Canavese (prov. Aosta) il 21 agosto 1872, laureato in filosofia a Torino nel 1893. Studiò quindi per un anno all'università di Lipsia; nel [...] Università), dove rimase fino al 1931, quando fu collocato a riposo.
Il Martinetti afferma con Kant e Schopenhauer che res extensa. La kantiana soggettività dello spazio, forma apriori della conoscenza sensibile, è per il Martinetti incontestabile. ...
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a priori
‹a priòri› locuz. lat. mediev. («da ciò che [logicamente] è prima»). – Termine della filosofia (opposto al termine a posteriori), usato, con valore avv. o aggettivale, in riferimento ad argomentazioni, affermazioni, giudizî non ricavati...
priore
prïóre s. m. [dal lat. prior -oris «precedente», compar. dell’avv. e prep. pri «davanti», da cui anche il superl. primus «primo»]. – 1. (f. -a, ant. -essa) Superiore di una comunità religiosa, e in partic. di una comunità monastica:...