Giurista, filosofo, teologo e filologo olandese (Delft 1583 - Rostock 1645). Considerato il fondatore del diritto naturale, o giusnaturalismo, moderno, nella sua opera principale De iure belli ac pacis [...] del danno arrecato per colpa propria, il poter essere soggetti a pene tra gli uomini" . Tutto questo sarebbe valido anche diritto naturale o no è duplice: un criterio apriori, consistente nel commisurare tale norma alla natura razionale ...
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economia V. di bilancio Il limite alle scelte che viene dalla disponibilità di risorse. Per il consumatore il v. sta nel reddito ed è descritto dalle combinazioni di beni (quantità per prezzo) il cui acquisto [...] il distacco del corpo dal v. stesso; fisso o mobile, a seconda che la limitazione sia o no indipendente dal tempo; v. forze (o reazioni) vincolari. All’insufficienza di informazioni apriori sul comportamento delle reazioni vincolari, che nascono nel ...
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Filosofo e storico della filosofia tedesco (Breslavia 1874 - New York 1945); dal 1919 fu prof. e poi rettore nell'univ. di Amburgo; esule per le persecuzioni razziali naziste, fu prof. a Oxford (1934), [...] l'oggettività della conoscenza è costituita dalle relazioni funzionali che l'intelletto stabilisce apriori tra i dati forniti dall'osservazione. A tale fondamento kantiano C. ricondusse successivamente anche la teoria einsteiniana della relatività ...
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Filosofia
Processo logico-discorsivo (dal gr. apodissi) in virtù del quale si arriva a garantire la validità di un enunciato.
La nozione di d. venne introdotta da Aristotele che la definì come quella forma [...] ormai classici (geometrie non euclidee ecc.), l’insostenibilità della tesi che affermava essere la matematica scienza dimostrativa apriori (Aristotele, I. Kant), basata su principi immutabili, inerenti alle forme stesse della intuizione.
In logica ...
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In matematica, spazio a più dimensioni; il numero di queste si indica generalmente con n, nel qual caso si parla anche di spazio di dimensione n; poiché lo spazio ordinario è a tre dimensioni, in senso [...] proiettività (tra due i. distinti o coincidenti) ecc.
Lo studio di questi spazi a più dimensioni appare, almeno apriori, equivalente allo studio puramente analitico dei sistemi a n (oppure n+1) incognite: tuttavia, l’uso sistematico del linguaggio e ...
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Dottrina medica elaborata da S.F.C. Hahnemann, agli inizi dell’Ottocento, basata sul concetto che la condizione di salute è dovuta a una ‘energia vitale immateriale’ che controlla armonicamente le interazioni [...] scientifica e rigorosa applicando i metodi della sperimentazione clinica. Pertanto la medicina ufficiale, pur non escludendo apriori tale efficacia, tende ad attribuirla alla ‘forza di suggestione’, un fenomeno reale, ampiamente documentato, il cui ...
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Filosofia
Rapporto per il quale una conclusione deriva da una o più premesse. Nella storia della filosofia si distinguono tre principali interpretazioni di tale rapporto. Secondo la prima, esso è fondato [...] Kant per spiegare «il modo in cui i concetti apriori si possono riferire a oggetti». Uno sviluppo in senso idealistico della d. l’affermazione della dimostrabilità di un’opportuna espressione E′ a partire da un insieme vuoto di premesse (➔ anche ...
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Filosofia
In generale, conoscenza diretta, personalmente acquisita, di una sfera particolare della realtà.
J. Locke e l’empirismo distinguono l’ e. esterna, o percezione dei fatti a noi esterni (sensazioni), [...] ’e. presume necessariamente alcuni elementi ideali che non possono derivare da essa, ma uniti a essa ne costituiscono l’universalità e necessità (principi ‘apriori’ o ‘trascendentali’). Tra Otto e Novecento l’empiriocriticismo ha parlato di e. pura ...
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Psicologo e filosofo tedesco (Wallhalben, Palatinato, 1851 - Monaco di B. 1914). Studiò matematica, scienze naturali, filosofia e teologia a Erlangen, Tubinga, Utrecht e Bonn. Fu prof. a Breslavia (1890) [...] varie branche (etica, estetica, logica). In contrapposizione all'approccio genetico dello psicologismo tese a una descrizione degli aspetti non individuali ma normativi (o apriori) degli atti psichici. Connessa alla teoria psicologica di L. è la sua ...
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Filosofo e filologo (Parigi 1801 - ivi 1881). Interruppe gli studî di medicina per dedicarsi all'insegnamento e approfondire la conoscenza delle lingue classiche e orientali. Partecipò alla vita politica [...] fu da Comte stesso sconfessato (1852). Si attenne rigorosamente al metodo positivo, inteso come rifiuto di ogni speculazione apriori, sostenendo che le uniche scienze degne del nome erano quelle basate sull'osservazione e l'esperimento. Veniva così ...
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a priori
‹a priòri› locuz. lat. mediev. («da ciò che [logicamente] è prima»). – Termine della filosofia (opposto al termine a posteriori), usato, con valore avv. o aggettivale, in riferimento ad argomentazioni, affermazioni, giudizî non ricavati...
priore
prïóre s. m. [dal lat. prior -oris «precedente», compar. dell’avv. e prep. pri «davanti», da cui anche il superl. primus «primo»]. – 1. (f. -a, ant. -essa) Superiore di una comunità religiosa, e in partic. di una comunità monastica:...