Naturalmente i due usi sono entrambi corretti. Il ci presentativo-locativo è pienamente standard nell’italiano contemporaneo. Notiamo una sfumatura di tono e dunque un diverso grado di adeguatezza dei [...] due elementi, a seconda della situazione o dell’i ...
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Intendendo quel verbo ripensare come vicario (sostitutivo) di domandarsi, in “dove fossi 15 anni fa” abbiamo un’interrogativa indiretta, nella quale è legittimo sia l’uso dell’indicativo (ero/eri), sia del congiuntivo (io fossi/tu fossi). Usando il ...
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Come riflessivo e intransitivo pronominale, palesare assume il significato di ‘manifestarsi, rivelarsi’. Quindi l’intuizione di chi ci ha scritto è azzeccata. Per esempio: al primo palesarsi della malattia, è una frase non rara per definire il momen ...
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Se emergono problemi nell’uso dell’ausiliare, si tenga conto che, quando siamo in presenza dell’accoppiata verbo modale (in questo caso, potere) + infinito, una soluzione certa esiste. È sufficiente adoperare l’ausiliare che il verbo normale, se usa ...
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Possiamo tranquillamente adottare l’una o l’altra soluzione. Perdipiù, volendo, si può anche evitare di marcare con un segno d’interpunzione lo snodo del testo costituito dalla formula di congedo seguìta dalla firma, poiché nel genere epistolare è n ...
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A me colpisce, a me diverte, a me sbalordisce, ai bambini non disturba... La lingua parlata ha una sua grammatica, che tende a sovrapporsi a quella scritta fortemente colloquiale, in cui i fenomeni di [...] messa in rilievo del fuoco logico o emotivo dell ...
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Augurandoci che la risposta sia in linea con la richiesta e che possa servire a risolvere nel modo migliore il dubbio, rispondiamo che la forma verbale usciate è la quinta persona (o, che è la stessa cosa, [...] la seconda persona plurale) del modo congiun ...
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Va bene, certo, se la domanda è rivolta a un “tu” cui viene prospettato un incontro con due o più persone, rappresentate, al momento del dialogo, da un unico parlante, che fa la domanda, ma si riferisce [...] a un insieme (di cui egli stesso fa parte, segn ...
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Nessuna differenza: entrambi se cadono da una certa altezza si rompono. A parte gli scherzi, ripetiamo che non c'è differenza: è possibile adoperare sia la preposizione in sia la preposizione di per indicare [...] la materia di cui è fatto un oggetto. ...
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La seconda frase è la più usata. Nel senso che il valore, tra modale e di approssimazione indefinita, espresso dalla locuzione preposizionale in stile è di uso più frequente rispetto a quello implicato [...] della preposizione articolata su + articolo (“s ...
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la3
la3 s. m. [prima sillaba della parola labii con cui ha inizio il sesto emistichio dell’inno di s. Giovanni (v. ut)]. – Nome dato nei paesi latini, dalla riforma di Guido d’Arezzo (sec. 11°) in poi, alla sesta nota della scala musicale...
a fortiori
‹a forzi̯òri› locuz. avv., lat. mediev. (sottint. ratione: «a più forte ragione»). – Tanto più, a maggior ragione. Nella logica, è detto argomento a f. quello che mira a provare che la tesi in questione ha delle ragioni ancor più...
CLUVIAE (Cluviae)
A. La Regina
Località del Sannio, ricordata da Livio (ix, 31, 2-3) nella narrazione di avvenimenti dell'anno 311 a. C., da Tacito (Hist., iv, 5) quale luogo di origine di C. Helvidius C. f. Arn. Priscus (Prosop. Imp. Rom.,...
Vedi PIETRABBONDANTE dell'anno: 1965 - 1996
PIETRABBONDANTE
A. La Regina
Località del Molise a S di Agnone. Presso il paese moderno esistono cospicui resti di un centro sannitico, identificato dal Mominsen con la città di Bovianum Vetus (v.),...