La vocazione di appartenere a una civiltà che supera i confini nazionali è presente sin dall’antichità nell’animo iraniano: un fiero nazionalismo che interessa tutte le etnie, le classi e i ceti, ma anche [...] islamica iraniana al centro di un fronte sciita contrapposto ai sunniti è tornata con la caduta del regime di Saddam Hussein (ṢaddāmḤusayn) in ῾Irāq (2003) e in seguito con i mutamenti geopolitici nella regione dovuti al conflitto armato in ῾Irāq ...
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Armamenti
Virgilio Ilari
sommario: 1. Disarmo e riarmo nel ‛terzo dopoguerra'. 2. L'eliminazione degli euromissili e la riduzione degli armamenti strategici. 3. La riduzione delle forze convenzionali [...] - con la guerra per la liberazione del Kuwait (1991) e le sanzioni economiche e militari all'Iraq di ṢaddamḤusayn - di modificare a proprio vantaggio gli equilibri strategici nella regione petrolifera e di imporre il disarmo anche con sistemi ...
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Bush Jr, George Walker
Bush Jr, George Walker. – Uomo politico statunitense (n. New Heaven, CT, 1946), presidente degli Stati Uniti per due mandati consecutivi, dal 2001 al 2008. La sua azione politica [...] fronte dell’offensiva contro il terrorismo è stato aperto nella primavera del 2003, con l’attacco all’Irāq del dittatore ṢaddāmḤusayn, accusato di nascondere armi di distruzione di massa e di appoggiare al-Qā‘ida. Iniziata senza l’avallo degli ...
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Blair, Anthony Charles Lynton (detto Tony)
Blair, Anthony Charles Lynton (detto Tony). – Uomo politico britannico (n. Edimburgo 1953). Leader del Partito laburista ha impresso al suo partito un rinnovamento [...] il supporto di B. al presidente degli Stati Uniti in merito al piano di invasione dell’Irāq per rovesciare ṢaddāmḤusayn, accusato di possedere armi di distruzione di massa, nonostante le perplessità o la decisa opposizione manifestata da molti paesi ...
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Al Maliki, Nuri
Al Mālikī, Nūrī. – Politico iracheno (n. Abū Gharaq 1950). Nel maggio 2006, dopo le dimissioni di Ibrahim al-Jafari (Ibrāhīm al-Ğa‘farī), è diventato primo ministro a seguito di un accordo [...] , esponente del Partito islamico Da‘wa («L’Appello»), ha trascorso in esilio, prima in Iran e poi in Siria, gli anni della dittatura di Saddam Hussein (ṢaddāmḤusayn) per sfuggire a una condanna a morte emessa dal regime nei suoi confronti. Caduto ...
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di Albertina Migliaccio
Stato dell'Asia sud-occidentale. La situazione politica estremamente incerta in cui versa il Paese, occupato da una forza internazionale sotto il comando degli Stati Uniti, non [...] condannato in primo grado alla pena capitale per il massacro di Duǧayl, pena eseguita il 30 dicembre (v. ḥusayn, ṣaddam).
Con la risoluzione 1483 del Consiglio di sicurezza dell'ONU (maggio 2003), il CPA (Coalition Provisional Authority) ricevette ...
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Massimo Campanini
Nell’aprile del 1904, Gran Bretagna e Francia stipulavano l’Entente cordiale. L’accordo poneva fine alla decennale contrapposizione delle due massime potenze coloniali che, con il cosiddetto [...] in considerazione gli accordi che tra il 1915 (carteggio McMahon-Husayn) e il 1920 (conferenza di Sanremo) scrissero e riscrissero si è dipanata senza soluzione di continuità sin dalla caduta di Saddam e che è uno dei fattori alla base dell’ascesa ...
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Antonello Battaglia
L’invenzione del Medio Oriente
La situazione geopolitica mediorientale è in parte conseguenza dell’accordo Sykes-Picot, firmato cento anni fa da Francia e Regno Unito, e i conflitti [...] (meglio conosciuto come Lawrence d’Arabia) convinse l’emiro al-Ḥusayn e i suoi 3 figli Ali, Abdallah e Faysal a guidare la repressione, mentre sul fronte iracheno la brutale rappresaglia di Saddam Hussein contemplò persino l’uso di armi chimiche, e ...
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