Complesso dei riti e delle cerimonie propri di un culto religioso. La formazione della l. è determinata da due motivi: la necessità di fissare in forme adatte la vita e la professione della religione, [...] , celebrava la l. in greco, anche perché il greco era allora la lingua parlata dalla grande maggioranza della popolazione: ma poiché rendere più popolare il culto con l’introduzione del volgare e la più diretta partecipazione dei fedeli al rito. ...
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Filosofo (Mirandola 1463 - Firenze 1494). Si propose di raggiungere una sintesi tra le dottrine più diverse, non solo quelle di ispirazione cristiana e pagana, ma anche quelle di derivazione ebraica e [...] dell'ebraico e del caldaico: da tempo ormai P. si era immerso nello studio della cabala ebraica, in cui pensava di trovare questo stesso curata in quell'anno), esaltata e compendiata in volgare da Savonarola. Dalle opere di P. emergono chiaramente le ...
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Apostolo e autore del Vangelo che nelle edizioni della Bibbia precede sempre gli altri tre. Circa la personalità di M. abbiamo notizie molto scarse. Dal Nuovo Testamento si desume solo che egli aveva un [...] 19, 13.17.20; 20, 16; Atti 21, 40; 26,14), con ogni probabilità va inteso nel senso di "aramaico", che era la lingua volgare di quel tempo in Palestina. Gli antichi scrittori ecclesiastici sono concordi nell'affermare che M. fu il primo a comporre un ...
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Religione
Secondo il Codex iuris canonici, luogo destinato, su licenza dell’Ordinario, al culto divino in favore di una comunità o di un gruppo di fedeli e al quale possono accedere anche altri fedeli [...] eretta nel 1575, derivata dal cenacolo di sacerdoti che si era raccolto attorno a s. Filippo nella chiesa di S. Giovanni cui successe un decadimento sia nell’o. latino sia nel volgare, parallelo alla tendenza, che il secolo favoriva, verso gli ...
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segreteria Funzione, carica di segretario, in un ente pubblico o privato, in un’organizzazione politica e simili. Anche, ufficio costituito da uno o più segretari, ed eventualmente da altri impiegati, [...] al quale fu affidata la corrispondenza pontificia in volgare, alle dipendenze del cardinale che assumeva la direzione ministro del papa. Il secretarius intimus (o maior o papae) era dapprima quasi sempre un prelato, spesso di dignità vescovile, della ...
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Umanista e teologo (Étaples 1455 circa - Nérac 1536).
Considerato talora fautore del luteranesimo, talora rivalutato nei suoi intenti di riformatore cattolico, è uno dei più caratteristici esponenti di [...] ed esaltando lo spirito evangelico. Frattanto Le F. si era recato a Meaux (1520) presso il vescovo G. Briçonnet strumento di riforma, Le F. si dedicò alla traduzione in volgare della Bibbia. Nel 1525 una commissione di inquisitori iniziò il processo ...
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Umanista (Firenze 1426 - ivi 1499). Studioso di letteratura greca e latina, fu in relazione con i maggiori umanisti dell'epoca e prese parte attiva alla rioganizzazione dello studio pubblico fiorentino [...] .
Vita e attività
Seguendo le tradizioni familiari (suo nonno era Cino), si dedicò fin da giovane agli studi letterari; anni 1461-99 il Priorista, specie di cronaca cittadina, in volgare, iniziata dal padre Filippo per il periodo 1282-1459 e ...
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Umanista (m. Crotone 1574). Figlio di Antonio Sebastiani, trasse il nome da quello che aveva anticamente la sua patria, Traetto, e che era anche cognome della sua ava materna. Maestro (1521) nello studio [...] di Crotone, partecipò al Concilio di Trento. Compose un trattato di retorica in latino (De poëta, 1559) e, in volgare, Arte poetica (1563 circa), secondo Aristotele, interpretato nello spirito della Controriforma. È suo anche il trattato De officiis ...
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VALDESI
Mario Niccoli
. Una leggenda - già diffusa nelle valli valdesi (Alpi Cozie) verso la fine del Medioevo e quasi concordemente accolta dagli storici valdesi fino alla metà del secolo XIX - vuole [...] - Bernardo Ydros e Stefano d'Anse - di tradurre in volgare i Vangeli e qualche altro libro della Bibbia.
Valdo si Nel 1179 una delegazione di Valdesi "a primate ipsorum Valde dictos" era a Roma al III concilio Laterano. La delegazione - della quale ...
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WYCLIFFE (Wyclif, Wiclif, Wiclef, ecc.), John
Alberto Pincherle
Agitatore religioso inglese, nato circa il 1330 a Hipswell o a Wiclif, residenza della famiglia, nello Yorkshire; morto a Lutterworth [...] pubblicassero le bolle papali, pur senza osare di imprigionare, come era loro prescritto, il W., mentre l'università di Oxford finiva la sua preoccupazione di farla conoscere e di farla tradurre in volgare (v. bibbia, VI, p. 906). In base alla ...
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volgare1
volgare1 (ant. vulgare) agg. [dal lat. vulgaris, der. di vulgus «volgo»]. – 1. non com. Del volgo, degli strati socialmente, culturalmente ed economicamente inferiori della popolazione: usi, tradizioni, pregiudizî v.; nell’uso ant.,...
era
èra s. f. [dal lat. tardo aera «numero, cifra», propr. plur. di aes aeris «bronzo, rame»]. – 1. La più ampia divisione del tempo nella storia dei diversi popoli. Più particolarm., in cronologia, sistema di computo del tempo che prende...