Poeta spagnolo (Zafra, Badajoz, 1561 circa - Madrid 1633 circa). Da T. Tasso, che conobbe personalmente in Italia, derivò gli schemi e la precettistica che applicò nelle opere di ispirazione eroico-religiosa, [...] , di s. Pietro, ecc., Las navas de Tolosa (1594) in trenta canti, La restauración de España (1607) in dieci canti sulla liberazione del paese dal giogo saraceno e la tragedia Pompeyo (1616). Tradusse l'Eneide, le Egloghe e le Georgiche di Virgilio. ...
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LANCIA, Andrea
Monica Cerroni
Andrea di ser Lancia, comunemente noto come L., nacque a Firenze presumibilmente nell'ultimo decennio del XIII secolo, al più tardi nel 1297 (Azzetta, 1996). Questa data [...] Lancia, e due favole di Esopo, con avvertimento di P. Fanfani, in L'Etruria, I (1851-52), pp. 103-106; P. Fanfani, Compilazione della Eneide fatta volgare per ser Andrea Lancia, ll. I-II, ibid., pp. 162-188; ll. III-V, pp. 221-252; ll. VI-VII, pp ...
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Un musicista romantico dal temperamento teatrale e visionario
Berlioz, compositore francese dell'Ottocento, nelle sue opere ha tentato una sintesi tra espressione sinfonica e teatrale. La sua ricerca, [...] mondo fiabesco di Jean de La Fontaine e in quello avventuroso dell'Eneide di Virgilio. Sempre in casa iniziò lo studio della musica, suonando il 1856 e il 1860), su libretto tratto dall'Eneide di Virgilio, che rappresenta la sintesi della sua ...
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Poeta inglese (Kenninghall, Norfolk, 1517 - Londra 1547), figlio del 3º duca di Norfolk. Educato insieme al figlio naturale di Enrico VIII, partecipò alla campagna scozzese (1542) e a quella di Francia [...] . È ricordato soprattutto per aver introdotto il blank verse nella poesia inglese traducendo in decasillabi non rimati il II e il IV libro dell'Eneide. Le sue poesie furono pubblicate postume insieme a quelle del Wyatt in Songs and sonnets (1557). ...
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Latinista italiano (Chieti 1907 - Roma 2000), prof. di letteratura latina nelle univ. di Catania (1940-42) e di Torino (1942-47), di grammatica greca e latina (1947-48) e poi di letteratura latina nell'univ. [...] ); Storia del teatro latino (1957); Biografia e poetica di Persio (1968); Romanae Litterae (1976); Edizione e commento dell'Eneide di Virgilio (1978-83); Traduzione di S. Bernardo. Opere (1986). È autore anche di una Storia della letteratura latina ...
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Scrittore spagnolo (n. 1384 - m. Madrid 1434); discendente dalla famiglia reale d'Aragona per parte di padre e da quella di Castiglia per parte di madre. Curioso di ogni scienza, fu, secondo una leggenda [...] lui stesso tradotta in castigliano; un'opera di culinaria, Arte cisoria ó tratado del arte del cortar del cuchillo (pubbl. 1766); un trattato di poetica, Arte de trovar (1433), in frammenti. Tradusse (1427) l'Eneide e la Divina Commedia (1428 circa). ...
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Poeta e filosofo (sec. 12º), legato all'ambiente di Chartres, del quale rispecchia la cultura platonica, ma con forti suggestioni dalla scienza araba, soprattutto astrologica, e larghi echeggiamenti di [...] un'introduzione) il naturalismo platonico si corona di una precisa conclusione astrologica. Nel commento ai primi sei libri dell'Eneide, B. interpreta secondo l'uso della moralisatio la poesia di Virgilio, intesa come involucrum che nasconde verità ...
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DURANTE, Castore
Tiziana Pesenti
Nacque nel 1529 a Gualdo Tadino (Perugia) dal giureconsulto e letterato Giovanni Diletto e da Gerolama.
Studiò medicina a Perugia e vi si laureò prima del 1567. La sua [...] fu infatti condotto come medico dal Comune di Gualdo con stipendio annuo di 80 scudi.
Nella prefatoria ai lettori del VI dell'Eneide il D. afferma di aver fondato in Gualdo prima del 1566 un'Accademia dei Romiti, che si impegnò nella compilazione di ...
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Umanista (n. Firenze 1424 - m. nel Casentino 1498). Lettore di poesia e oratoria nello Studio dal 1458, dal 1467 fu cancelliere di parte guelfa, poi scrittore di lettere pubbliche presso la Signoria. Imbevuto [...] e quarta lo stesso Alberti, quasi per esemplificare i concetti discussi, dà un'interpretazione allegorica dei primi 6 libri dell'Eneide: di questa L. lasciò anche un commento (1478). Scrisse poi alcuni carmi latini, un opuscolo De vera nobilitate ...
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Poeta ucraino (Chomutincy, od. Rudanskoe, Vinnica, 1834 - Jalta 1873). Dal 1861 visse a Jalta, dove lavorò come medico. Dopo alcune ballate ispirate al folclore popolare sull'esempio di T. G. Ševčenko [...] sono invece permeate da un'accorata riflessione sul suo destino personale e su quello del suo popolo (Povii, vitre, na Ukraijinu "Soffia, vento, sull'Ucraina"). Pregevoli le sue traduzioni del Canto d'Igor e di brani dell'Iliade e dell'Eneide. ...
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quarto
agg. num. ord. e s. m. [lat. quartus, affine a quattuor «quattro»]. – 1. agg. Con valore ordinale, che occupa, in una sequenza o in una successione ordinata, il posto corrispondente al numero quattro, cioè viene dopo altri tre (in cifre...
libro s. m. [dal lat. liber -bri, che indicava originariamente la parte interna della corteccia che in certe piante assume aspetto di lamina e che, disseccata, era usata in età antichissima come materia scrittoria; di qui il sign. divenuto poi...