Scrittore gallego (n. Mondoñedo, Lugo, 1869 - m. 1947). Fu con Cabanillas uno degli iniziatori del movimento di rinnovamento della lirica gallega; le sue opere (De ruada, 1895; Montañesas, 1904; Do ermo, [...] 1920) hanno esercitato notevole influsso sulle generazioni posteriori ...
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Poeta brasiliano (Rio de Janeiro 1841 - Niterói 1875). Celebrò la sua nazione e spesso la sua lirica raggiunse toni epici, come nel poema Anchieta ou o Evangelho nas selvas (1875). Seguì l'estetica parnassiana [...] e scrisse Nocturnas (1861), O estandarte auriverde (1863), Vozes da América (1864), Cantos e fantasias (1865), Cantos meridionais (1869) e Cantos do ermo e da cidale (1869). ...
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BACCARO, Carlo
Silvana Raffo Pani
Nacque l'8 ott. 1766 a Grottaglie (Taranto). Studiò a Napoli, presso il Collegio del Gesù Vecchio, dove seguì, tra gli altri, corsi di geodesia e topografia. Contemporaneamente [...] l'architetto P. Schiantarella, portò a termine alcune opere edili: sistemazione del palazzo Albini, una villa sulle pendici dei monte S. Ermo e, nel 1800, un arco trionfale di stile classico in onore di Ferdinando IV (unita al progetto era una sua ...
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CAVARA, Vittoriano
Giovan Battista Bietti
Nato a Castelmaggiore (Bologna) il 14 nov. 1886 da Gerardo e da Elisa Balli, si laureò in medicina e chirurgia a. Bologna il 2 luglio 1910. Dopo un breve periodo [...] quali si distinsero in seguito occupando, a loro volta, posti di rilievo nelle università (A. Bencini, G. B. Bietti, F. D'Ermo, E. Federici, M. Focosi, A. Grignolo) e negli ospedali. I risultati del suo lavoro scientifico sono raccolti in quasi 80 ...
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LULIER, Giovanni Lorenzo (Giovanni o Giovannino del Violone)
Arnaldo Morelli
Nacque a Roma intorno al 1660 da famiglia di probabile origine spagnola.
Secondo Pitoni, il L. "fu scolare di contrapunto [...] , 1688); Con eccessi di sventura (La fortuna, 1690), Il nemico d'Amore (Narciso al fonte, 1690); In questo della terra ermo confine (S. Francesco Xaverio moribondo vicino a Goa, 1685), per soprano e basso continuo (cfr. Montalto, p. 505).
Proprio in ...
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Giacomo Leopardi (Recanati 1798 - Napoli 1837) ricevette nell’infanzia un’educazione tradizionale, affidata a istruttori ecclesiastici. L’analisi linguistica degli scritti del periodo 1809-1810 non a caso [...] Placida notte, e verecondo raggio / della cadente luna», «D’in su la vetta della torre antica», «Sempre caro mi fu quest’ermo colle», «E il naufragar m’è dolce in questo mare», ecc.), come ne ha impresso nella memoria la scansione ritmica, classica e ...
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ermo
érmo (o èrmo) agg. e s. m. [forma sincopata di eremo], poet. – 1. agg. Solitario, deserto, abbandonato, detto di luogo: Cercai per poggi solitari et e. (Petrarca); l’erme Torri degli avi nostri (Leopardi); Sempre caro mi fu quest’e. colle...
eremo
èremo (poet. érmo o èrmo) s. m. [dal lat. tardo erēmus s. m. o f., gr. ἔρημος o ἐρῆμος agg. «solitario, deserto»]. – 1. Luogo solitario, dove una o più persone si ritirano a far vita religiosa (v. eremita); il termine, riferito con questo...