VARCHI, Benedetto
Roberto Palmarocchi
Storico e umanista. Nato a Firenze il 19 marzo 1503, morto nella stessa città il 18 dicembre 1565. Suo padre, ser Giovanni, procuratore dell'arcivescovado, era [...] rilimato e ritocco da altrui". Il V. prese parte anche alla famosa controversia sulla lingua e asserì la fiorentinità del volgare italiano. Il dialogo l'Ercolano, che doveva essere una difesa del Caro dagli attacchi del Castelvetro, non fu mai dal ...
Leggi Tutto
MILANO
Antonio Calzoni
Giuseppe Caraci
Gaetano Cesari
Paolo D'Ancona
Giuseppe Gallavresi
Antonio Monti
Luigi Sorrento
Alda Levi Spinazzola
Giovanni Antona Traversi
Alessandro Visconti
La seconda [...] 785 km., mentre la superficie complessiva delle vie, piazze, giardini, ecc., era salita alla stessa data a mq. 15.630.000. Di queste strade il è garantita la successione nei feudi. Un fatto volgare di cronaca fa divampare l'odio fra nobili e ...
Leggi Tutto
VEGA CARPIO, Lope de
Salvatore Battaglia
Nacque il 25 novembre 1562 a Madrid, dove morì il 27 agosto 1635. I primi anni e i suoi primi contatti con la vita, che di solito per lo storìco rimangono avvolti [...] de V. è tipico rappresentante di questa antinomia: non c'era rapporto di moralità fra la sostanza etica ch'egli vagheggiava e che gli portava una vistosa dote, più appetitosa della sua volgare bellezza; ma è proprio di questi anni la sua lunga ...
Leggi Tutto
Nel 1952 P.P. Pasolini, nell'introduzione all'antologia della Poesia dialettale del Novecento, a cura sua e di M. Dell'Arco, forniva il primo ragionato bilancio della produzione dialettale in Italia nella [...] del dialetto in un tempo in cui […] l'italiano che non era mai stato una lingua strumentale (se non in misura esigua) ma rispetto alla lingua, si coniuga con i modelli remoti del volgare umbro-marchigiano. Moderna e preziosa al tempo stesso, nella ...
Leggi Tutto
WHITMAN, Walt
Mario Praz
Poeta nato a West Hills, Long Island (o Paumanok, secondo il nome da lui preferito), nello stato di New York, il 31 maggio 1819, e morto a Camden il 26 marzo 1892. La fattoria [...] di noi sarebbe consistita la religione nuova, ben diversa dalla mortificazione predicata dalla concezione feudale della vita.
Nulla v'era di volgare e di osceno in noi; tutte le funzioni del corpo andavano esaltate ché anima e corpo erano una sola ...
Leggi Tutto
WOUK, Herman
Biancamaria TEDESCHINI LALLI
Romanziere americano, nato nel Bronx, New York, il 27 maggio 1915. Ha studiato presso la Columbia University e ha poi lavorato per sei anni alla radio. Insegna [...] combattuto nella zona del Pacifico. Di famiglia ebraica (il nonno materno era rabbino), il W. è da qualche anno tornato all'ortodossia della del W.; ma sarebbe errato negargli una non volgare sensibilità; il suo stesso conformismo finisce con l' ...
Leggi Tutto
ARIOSTO, Ludovico
Natalino Sapegno
Nacque a Reggio Emilia l'8 sett. 1474 da Niccolò e da Daria Malaguzzi Valeri. Il ramo degli Ariosti, da cui discendeva il padre, s'era trasferito da Bologna a Ferrara [...] a una raccolta ordinata delle poesie, sia in latino che in volgare, perché né le une né le altre, così come sono giunte , il suo frutto più splendido nell'Innamorato del Boiardo. Era naturale che nella scia di quel gusto si orientasse abbastanza ...
Leggi Tutto
MACHIAVELLI, Niccolò
Giorgio Inglese
– Nacque a Firenze il 3 maggio 1469, nel "popolo" di S. Trinita. Era figlio di Bernardo di Niccolò di Buoninsegna, dottore in legge di modesta condizione economica, [...] un fratello minore, Totto, ecclesiastico.
Negli autografi, la forma volgare del cognome è Machiavegli, con la palatalizzazione di "lli" in dal 1515, che il 24 febbr. 1525, a Pavia, era stato sconfitto da Carlo V (imperatore dal 1519), e addirittura ...
Leggi Tutto
BOIARDO, Matteo Maria
Fiorenzo Forti
Nacque a Scandiano, castello del Reggiano, quando il Sole appariva nella costellazione dei Gemelli (son. 78), quindi fra il 21 maggio e il 21 giugno, nel 1441 o, [...] la I di 29, la II di 31 canti) furono scritte quando il poeta era alla corte "compagno" del duca, dopo il '76 e nei primi tempi del 1516 da Niccolò d'Aristotele detto Zopino sotto il titolo Apulegio volgare tradotto per el conte M.M.B. La versione di ...
Leggi Tutto
CIELO d'Alcamo
Niccolò Mineo
La prima notizia di un poeta di nome "Cielo" proviene dall'umanista Angelo Colocci, che, non sappiamo' in base a quali testimonianze, a lui assegna la paternità del famoso [...] dell'anno 1312, ché a quella data il componimento era già noto (basti pensare alla citazione dantesca). La data , Bibl. sicula, I, Palermo 1708, p. 140; G. M. Crescimbebeni, Ist. della volgar poesia, I, Venezia 1731, pp.2-6; II, 2, ibid. 1731, pp. 7- ...
Leggi Tutto
volgare1
volgare1 (ant. vulgare) agg. [dal lat. vulgaris, der. di vulgus «volgo»]. – 1. non com. Del volgo, degli strati socialmente, culturalmente ed economicamente inferiori della popolazione: usi, tradizioni, pregiudizî v.; nell’uso ant.,...
era
èra s. f. [dal lat. tardo aera «numero, cifra», propr. plur. di aes aeris «bronzo, rame»]. – 1. La più ampia divisione del tempo nella storia dei diversi popoli. Più particolarm., in cronologia, sistema di computo del tempo che prende...