Scrittore africano del sec. IV-V d. C.; nativo di Madaura, secondo Cassiodoro, di Cartagine, secondo la soscrizione del codice di Bamberga. Certamente la metropoli africana dovette attirarlo a sé e ivi [...] in cerca di Apollo e di Filologia fatta oramai divina. Era la cornice ideale, per i nuovi tempi, di un'introduzione scrittori del suo paese. Il nuovo urta con l'antico, il volgare col ricercato e il raffinato, l'espressione poetica con la prosaica più ...
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Critico russo della prima metà del sec. XIX, nacque il 30 maggio 1810 a Sveaborg; suo nonno era prete, suo padre medico. Crebbe in mezzo a una agitata vita familiare. Nel 1825 entrò al ginnasio di Penza, [...] nuove correnti fu fermo e deciso, perché la convinzione di avere errato gli venne proprio dall'esame della realtà "cupa, volgare, disumana". Centro di tutte le nuove idee del B., diventò così la considerazione della tendenza sociale dell'opera d'arte ...
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. Il bestiario, ovvero "libro di bestie", è un'opema didattico-morale nella quale alla descrizione degli animali (compresi uccelli, pesci, rettili, fin anche piante e pietre) segue la moralizzazione. Occupa [...] la tradizione senza osservazione dal vero. Il più antico bestiario volgare è quello di Philippe de Thaon, del sec. XII ( 12 manoscritti dei secoli XIV e XV. La sua fonte principale era un testo latino non determinato, ma simile al De Bestiis ...
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Con questo nome (disciplina arcani) si suol designare l'istituto per cui i primitivi cristiani avrebbero fatto ogni sforzo per non svelare agli estranei i riti e le credenze della loro religione. Durante [...] i cristiani non si può dedurre altro se non che grande era l'ignoranza dei pagani a loro riguardo, e che, in ispecie la credenza invalsa che fosse proibito tradurre in lingua volgare le parole della consacrazione eucaristica.
Bibl.: V. Huyskens ...
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Morale. - In morale e in pedagogia l'esempio, cioè la realizzazione concreta del principio etico in una persona o in un atto, è stato sempre considerato come provvisto di una grande forza dimostrativa [...] la Scala Coeli di Giovanni Gobi, del sec. XIV, ecc. (tra le raccolte in volgare, v. gli Assempri di F. Agazzari). Con il Cinquecento, l'esempio, che già era diventato materia di novellistica e aveva subito l'elaborazione artistica, si fa poi raro ed ...
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Politico e scrittore ateniese della seconda metà del sec. V a. C. La sua famiglia era antica e di cospicue tradizioni: un antenato era stato congiunto e amico di Solone al principio del sec. VI, alcuni [...] non contengono cosa di rilievo. Ritornano i soliti concetti della sofistica volgare; per esempio "nulla è certo, se non, per chi è dei filosofi, I, 16): che in lui la dottrina non era in armonia con il carattere.
Bibl.: Ricca informazione nell'art. ...
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MARTELLO (o, meno bene, Martelli), Pier Iacopo
Marcella Minerbi Ghisalberti
Letterato, nato a Bologna il 28 aprile 1665, ivi morto il 10 maggio 1727. Cominciò con sonetti e canzoni per nozze, cardinalati, [...] d'amore dell'Arcadia, lo spirito faceto e talvolta volgare del placido e borghese ambiente di Bologna. ll suo poema burlesco, il Radicone, benevola satira antimonastica. A Bologna, dove era tornato come segretario del senato nel 1718, pose mano a un ...
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Fu l'arte fiorentina del commercio internazionale dei panni di lana forestieri. I mercanti di Calimala, che acquistavano quei panni direttamente nei luoghi di produzione, soprattutto in Fiandra e in Inghilterra, [...] .000 fiorini d'oro; inoltre, ai dirigenti di Calimala era devoluta la nomina di due consoli di tutti i mercanti e il quarto, rispettivamente del 1301, in latino, e del 1334 in volgare, per cura di G. Filippi (L'arte dei mercatanti di Calimala in ...
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SALIMBENE da Parma
Ferdinando Bernini
Figlio di Guido, nacque a Parma il 9 ottobre 1221 dalla famiglia Adam, che apparteneva alla piccola nobiltà. L'ambiente cittadino vibrava ancora della predicazione [...] sulla venuta dell'Anticristo, abbandonò il gioachimismo. Nel 1282 era certo a Reggio nell'Emilia e più tardi nel convento amante della buona tavola, del bel canto, della poesia volgare, popolaresco di tratti e pure aristocratico d'idee, guelfo ...
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Poeta anglosassone di cui conosciamo il nome soltanto perché lo troviamo inserito in una specie di acrostici in lettere runiche in quattro opere: il Crist e Juliana nell'Exeter Book, e l'Elene e i Fates [...] presente al sinodo di Clovesho nell'803; ma il nome era comune e queste identificazioni si prestano ambedue a serie obiezioni.
pure una collezione di Enimmi in volgare, quando il cosiddetto "primo enimma" era interpretato in maniera da dare il nome ...
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volgare1
volgare1 (ant. vulgare) agg. [dal lat. vulgaris, der. di vulgus «volgo»]. – 1. non com. Del volgo, degli strati socialmente, culturalmente ed economicamente inferiori della popolazione: usi, tradizioni, pregiudizî v.; nell’uso ant.,...
era
èra s. f. [dal lat. tardo aera «numero, cifra», propr. plur. di aes aeris «bronzo, rame»]. – 1. La più ampia divisione del tempo nella storia dei diversi popoli. Più particolarm., in cronologia, sistema di computo del tempo che prende...