Comune della prov. di Grosseto (10,3 km2 con 1247 ab. nel 2008), posto a 704 m s.l.m. sullo spartiacque tra le alte valli dei fiumi Cecina e Merse (Ombrone).
Fu importante castello nel Medioevo, a motivo [...] nel 1326. Siena lo cinse di mura nel 1371; poco dopo si esaurirono i giacimenti argentiferi. I Medici di Firenze (ai quali era passato con Siena, nel 16° sec.) eressero M. in marchesato (1608).
Il Breve di M. del 1219 è il più antico statuto ...
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MACHIAVELLI, Niccolò
Federico CHABOD
Di media statura, magro, "bianco come la neve", ma col capo "che pare veluto nero"; "savio et prudente" nell'estimazione dei colleghi d'ufficio, commendato dai superiori [...] nome o l'immaginazione delle cose, ma la effettuale capacità di azione era quella che contava, per gli stati come per i singoli uomini.
Ora come trionfo della prepotenza e della frode. Ci si volge, sì, alla politica, per studiarla e notomizzarla - e ...
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VARCHI, Benedetto
Roberto Palmarocchi
Storico e umanista. Nato a Firenze il 19 marzo 1503, morto nella stessa città il 18 dicembre 1565. Suo padre, ser Giovanni, procuratore dell'arcivescovado, era [...] rilimato e ritocco da altrui". Il V. prese parte anche alla famosa controversia sulla lingua e asserì la fiorentinità del volgare italiano. Il dialogo l'Ercolano, che doveva essere una difesa del Caro dagli attacchi del Castelvetro, non fu mai dal ...
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Presso i Greci la parola έκκλησία "assemblea" significava l'adunanza generale del popolo nella pubblica piazza allo scopo di prendere deliberazioni politiche (così anche in Atti, XIX, 32,39 segg.); quindi [...] . Essa sarebbe una semplice creazione umana, come tale esposta al volgere e al mutare dei tempi e dei gusti degli uomini.
Bibl Paolo V nel 1606), fin verso la metà del 1700 l'Italia, era rimasta il paese più devoto alla Santa Sede. In seguito, sotto l ...
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(XV, p. 338)
Filologia classica. - Nell'ultimo sessantennio la f. classica − intesa come disciplina rivolta allo studio dei testi greci e latini antichi con particolare attenzione alla loro trasmissione, [...] A. La Penna. Ma già all'inizio del secolo si era fatta strada una sensibilità nuova per autori non ''classici'', in cui viene sottoposta tra i secoli 6° e 8° (il latino volgare), tende a stabilizzarsi, anche se non su un solo paradigma ma in ...
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VICO, Giambattista
Fausto Nicolini
Filosofo, storico, giureconsulto e critico letterario.
1. Primi anni (1668-1686). - Terzultimo degli otto figliuoli di Antonio, figlio d'un contadino maddalonese e [...] Giacché - diceva a sé stesso - se, della "sapienza volgare e poetica di Omero", cioè della storia e della poesia, tra loro unione, chi da una parte, chi dall'altra; e chi era più giudizioso si facesse figlio di Saturno, chi figlio di Giove e chi ...
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LINGUE
Carlo Tagliavini
. Il problema di una classificazione di tutte le lingue del mondo si pone solo in epoca moderna.
Anche quando, per la tendenza enciclopedistica della seconda metà del Settecento [...] letterario che sotto quello comune o parlato (meno bene: volgare), che forma la base delle attuali lingue neolatine; ma , e l'unità dell'intera famiglia semitica (etiopico compreso) era già chiara nella mente dei grandi orientalisti del sec. XVII, ...
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POLIZIANO, Angiolo
Enrico Carrara
Agnolo di Benedetto nacque il 14 luglio del 1454 a Montepulciano da una famiglia popolana, che poi fu detta "dei Cini", ma che al padre e a lui piacque di denominare [...] della bella Alessandra denunciassero il livore d'un fallito innamoramento. Ma nel 1493 il P. era sacerdote da un pezzo e i suoi amori, caso mai, si volgevano ad altri oggetti.
Poco dissimili dagli epigrammi, cioè da ingegnosi complimenti, sono alcune ...
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SANNAZZARO (Sannazaro), Iacopo (Actius Syncerus)
Enrico Carrara
Poeta, nato a Napoli il 28 luglio di un anno, che si può fissare ragionevolmente nel 1456; morto, pure a Napoli, il 24 aprile 1530. Discendeva [...] Marchese, che, andata sposa a uno dei marchesi Scanderbeg, era stata da costui ripudiata (1499). Fu una lunga lite, che ultima sua fatica di umanista e di devoto.
Le opere in volgare. - Dall'evento esterno del volontario esilio di Francia, la vita ...
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È uno dei più efficaci e più geniali tra i predicatori italiani del Quattrocento. Nacque a Massa Marittima, in territorio di Siena, l'8 settembre 1380 da Albertotto Albizzeschi e da Nera di Bindo degli [...] 'inizî della sua vita religiosa s'era preoccupato delle dissensioni francescane, seguendo e A. G. Ferrers Howell, S. B. of Siena, Londra 1914; C. Faggiano, L'eloquenza volgare di S. B. d. Siena, Saggio critico, Firenze 1915; M. Sticco, Il pensiero di ...
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volgare1
volgare1 (ant. vulgare) agg. [dal lat. vulgaris, der. di vulgus «volgo»]. – 1. non com. Del volgo, degli strati socialmente, culturalmente ed economicamente inferiori della popolazione: usi, tradizioni, pregiudizî v.; nell’uso ant.,...
era
èra s. f. [dal lat. tardo aera «numero, cifra», propr. plur. di aes aeris «bronzo, rame»]. – 1. La più ampia divisione del tempo nella storia dei diversi popoli. Più particolarm., in cronologia, sistema di computo del tempo che prende...