Scrittore arabo musulmano, nato ad Āmul nel Ṭabaristān nel 224 o 225 eg.-839 d. C., morto a Baghdād nel 923. Si occupò di diritto (e fondò anzi una propria scuola o sistema giuridico, sostanzialmente affine [...] allo shāfi‛ita, e caduto in disuso verso la metà del secolo V ègira), di raccolta e studio di tradizioni canoniche, di esegesi coranica, di storia.
Delle sue numerose opere sono giunte sino a noi piccole porzioni del libro sulle discrepanze d' ...
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Storico orientalista italiano (Roma 1869 - Vancouver, Canada, 1935), figlio di Onorato; autodidatta nelle lingue orientali, si dedicò in particolare alla storia delle origini dell'Islam, e pubblicò dieci [...] storica, ispirata a una critica radicale della tradizione. L'opera giunse però soltanto fino all'anno 40 dell'ègira. Ricco di interessi politici, sociali e culturali, si era fatto promotore di un Dizionario bio-bibliografico italiano, di ...
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. Nome portato da molti scrittori arabi e persiani, significante "il nativo di Baihaq" (distretto presso Nīsābūr). Se ne citano qui sotto i più noti:
1. Ibrāhīm ibn Moḥammed al-Baihaqī fiorì al tempo del [...] persiano, conservataci in manoscritti; e in arabo una storia universale di cui non si conoscono codici. Fiorì nel sec. VI dell'ègira, XII d. C. Poco si conosce della sua vita.
3. Abū Bakr Aḥmad ibn al-Ḥusain al-Baihaqī, tradizionista e giureconsulto ...
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. Personaggio arabo, particolarmente rinomato perché tramandò un grandissimo numero di tradizioni canoniche (ḥadīth) relative alla vita e all'opera di Maometto, di cui fu compagno. Pur dopo la cernita [...] spurie e quelle di maggiore autenticità a lui risalenti, il valore storico di queste ultime resta sempre assai discutibile. Morì vecchio a Medina, il 57 o 58 dell'ègira (676-678 d. C.).
Bibl.: L. Caetani, Annali dell'Islām, I, Roma 1905, pp. 51-56. ...
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sunna In arabo, consuetudine, modo abituale di comportarsi, tradizione.
In particolare, la consuetudine di Maometto nelle varie circostanze della vita, che, salvo casi eccezionali, ha valore di norma per [...] ortodossi dell’islam e ne costituiscono la maggioranza (oltre il 90%). Assunsero tale nome sin dalla metà del 1° sec. dell’egira, in opposizione agli sciiti e ai kharigiti per affermare che essi soltanto erano i veri seguaci della s. di Maometto. In ...
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. Aggettivo relativo arabo, morfologicamente femminile singolare, che si adopera per designare il complesso delle dottrine e pratiche stabilite da un personaggio che fra i suoi nomi abbia il nome Ahmad, [...] da Aḥmad al-Badawī, che in Egitto è venerato come uno dei quattro sommi santi mistici dell'islamismo. Nato a Fez probabilmente nel 596 dell'ègira (1199-1200), passò gli ultimi quaranta anni della sua vita a Ṭanṭā nel Basso Egitto, e vi morì nel 675 ...
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RAMAḌĀN
Carlo Alfonso Nallino
. In pronunzia persiana, turca e indostana ramaẓān; nome del nono mese (di trenta giorni) del calendario lunare musulmano (v. calendario, VIII, pp. 404 seg.). Con il rozzo [...] , sostituito da Maometto il calendario lunare semplice, il mese va girando successivamente per tutte le stagioni. Nell'anno 2 dell'ègira (623-624 d. C.) Maometto (Corano, II, 181) stabilì ch'esso, come quello in cui era avvenuta la prima rivelazione ...
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Sultano ottomano (n. 1495 - m. Szigetvár, Ungheria, 1566), figlio di Selīm I; salì al trono nel 1520. Durante il suo lungo regno con numerosi interventi bellici portò all'apogeo la potenza turca in Asia, [...] arti e le lettere, e Istanbul divenne il centro intellettuale dell'Islam.
Vita e attività
Nato nell'anno 900 dell'egira, salì al trono in seguito alla morte del padre. Dopo ripetute invasioni in Ungheria (conquista di Belgrado, 1520; vittoria sugli ...
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SOLIMANO (Sulaimān) I
Ettore Rossi
Sultano ottomano (1520-1566), decimo della serie e primo di questo nome secondo l'uso degli storici ottomani, i quali non comprendono nella serie dei sultani il principe [...] il 1411.
Solimano I, detto Qānūnī "il Legislatore" dagli Ottomani, "il Magnifico" e "il Grande" dagli Europei, nacque nel 900 dell'ègira (1494-1495); salì al trono nel settembre del 1520, alla morte del padre Selīm I, regnò molto a lungo, compiendo ...
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Primo califfo degli Arabi, suocero di Maometto. Membro di una frazione non molto importante della tribù dei Quraish (Coreish [v.]), non apparteneva all'aristocrazia dominatrice della Mecca, ostile alla [...] il quale lo prese come compagno nella sua emigrazione a Medina (v. ègira). Per tale circostanza, e per essere sua figlia ‛Ā'ishah (v atto formale di elezione, quale capo della giovane comunità (10 ègira = 632 d. C.). In tale qualità egli, spiegando un ...
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egira
ègira (meno corretto egìra) s. f. [dall’arabo hiǵra «emigrazione, secessione»]. – L’abbandono della Mecca da parte di Maometto e il suo trasferimento a Medina, nel settembre dell’anno 622 d. C., avvenimento decisivo per le origini dell’Islam,...
vali
valì s. m. [dal fr. vali, che è dal turco vali, a sua volta dall’arabo wālī «governatore»]. – Nome (wālī) con cui erano indicati, fin dal 1° secolo dell’egira, i governatori delle province nello stato musulmano, conservato ancora oggi...