PSICHICA, RICERCA (fr. métapsychique; sp. metapsíquica; ted. Parapsychologie, Metapsychik, ingl. psychical research)
È lo studio scientifico dei fenomeni extranormali psichici e psicofisiologici, con particolare riguardo alle manifestazioni medianiche e affini.
Cenni storici. - Se dei fatti che formano oggetto della ricerca psichica abbiamo notizia sin dall'età più antica, si può dire che la loro considerazione scientifica sia relativamente recente. Essa trova origine, infatti, nei tentativi, iniziati dal Mesmer (v.) e continuati per gran parte del sec. XIX, intesi a render ragione dei fenomeni del cosiddetto "magnetismo animale" (v. magnetismo: Magnetismo animale). A un certo punto, tuttavia, le strade si biforcano: da un lato il magnetismo animale sbocca nell'ipnotismo (v.), e questo negli studî miranti ad approfondire la conoscenza dell'attività inconscia normale e patologica (v., ad es., psicoanalisi); dall'altro l'osservazione più frequente di certe manifestazioni (peraltro sempre eccezionali) non rientranti nei quadri o nelle concezioni generali della scienza ha determinato il formarsi di una speciale branca di ricerche, volta pressoché esclusivamente ad esse. Anche qui, tuttavia, si è verificato uno sdoppiamento di compiti e d'intenzioni: da una larga cerchia di appassionati i fenomeni che via via si andavano accertando venivano interpretati in un senso che non si saprebbe definire se non come mistico-religioso, e sorgeva così quel movimento che è universalmente noto sotto il nome di "spiritismo" (v.); mentre da una minoranza di ricercatori spregiudicati si tentava di affrontare lo studio delle manifestazioni in discorso senza apriorismi e senza indulgenze di carattere fideistico-sentimentale. Appunto l'attività di questa minoranza prende il nome di "ricerca psichica".
Quali tappe principali di questa ricerca si possono considerare le seguenti: le esperienze del prof. R. Hare, dell'università di Pennsylvania (1856), che introdusse per primo l'uso di apparecchi scientifici di controllo; le pubblicazioni del celebre naturalista A. R. Wallace (1866, 1873); l'indagine (1869 segg.) di una commissione di 36 personalità della scienza e della cultura, nominata dalla Dialectical Society di Londra; in particolar modo le ricerche di W. Crookes, pubblicate nel 1871 e nel 1874, che costituisconoo ancor oggi un luminoso esempio di misura e di obiettività, le esperienze di F. Zöllner (1878-79); la fondazione della Society for Psychical Research (S. P. R., Londra 1882), tosto seguita (1884) da un'analoga associazione negli Stati Uniti d'America e più tardi da società consimili in tutto il mondo civile; le pubblicazioni, divenute classiche, di A. Aksakov (1880), di E. Gurney, F. W. H. Myers e F. Podmore (1886), di Th. Flournoy (1900), di F. W. H. Myers da solo (1903), e in seguito quelle di W. Crawford (1917-21) e di Ch. Richet (1922); le innumerevoli esperienze, durate circa un ventennio (1890-1910), con la medium italiana Eusapia Palladino; quelle di J. Ochorowicz (1909-12); la fondazione dell'Institut Métapsychique International promossa dall'italiano R. Santoliquido (1919); la istituzione di congressi internazionali di ricerche psichiche (1921 segg.), ecc. (v. bibl.).
La medianità. - Alla voce medium sono state indicate le principali caratteristiche degl'individui col cui concorso si manifesta gran parte dei fenomeni studiati dalla ricerca psichica. Quello della medianità è indubbiamente il problema centrale di questa ricerca, ma tale problema, da un punto di vista scientifico, si può considerare tuttora insoluto. Certo, la nozione di medianità dev'essere molto allargata in confronto al concetto che se ne aveva nei primi tempi. I punti di contatto tra fenomeni ipnotico-suggestivi e fenomeni medianici, già additati da C. Lombroso, da F. W. H. Myers, da J. Ochorowicz e da Ch. Richet, non possono venire misconosciuti; e il passaggio dalle manifestazioni anormali a quelle paranormali della psiche si compie per gradi insensibili. La qualità di medium, poi, non può venir riconosciuta se non a posteriori: tutti i criterî discriminativi d'ordine generale proposti a questo riguardo sono caduti, anche se a taluni di essi si possa riconoscere un valore di tendenza, come, per es., all'eredità, alle tare fisiopsichiche, alle predisposizioni alla nevrosi, alla suggestionabilità, ecc. Persino lo stato di speciale sonno (trance "estasi"), in cui cade la maggioranza dei medium, non è sindrome caratteristica della loro qualità, perché alcuni medium assistono (o sempre o assai spesso) ai fenomeni in condizioni psichiche apparentemente simili a quelle delle altre persone che vi presenziano. La trance, come tale, è uno stato che ha molti punti di contatto con lo stato ipnotico (v. ipnotismo): anche in essa si osservano le varie forme definibili come letargia, catalessi, sonnambulismo, con tutte le loro interferenze e forme intermedie; e così pure, in un campo più strettamente fisiologico, l'aumento delle pulsazioni, la dispnea, i sudori freddi, la anestesia e l'analgesia totali o parziali, ecc.
Dal punto di vista fisiologico, sarebbe estremamente desiderabile che la trance venisse maggiormente studiata come tale, indipendentemente dai fenomeni paranormali attesi od osservati; ma tale studio, peraltro, presenta difficoltà grandissime, dato lo speciale ambiente delle esperienze medianiche (v. appresso). Così pure da un punto di vista psicologico, sottoponendo cioè il medium ai testi della psicologia sperimentale o, meglio ancora, a un'indagine psicoanalitica (alcuni istituti hanno iniziato ricerche del genere). Comunque, simili tentativi sono ancora allo stato embrionale.
La distinzione più immediata e saliente tra i medium è quella che li raggruppa in due categorie a seconda che i fenomeni prodotti con il loro concorso abbiano carattere materiale o mentale; e tale distinzione, per quanto empirica, si può applicare alle manifestazioni in sé considerate. La maggioranza dei fenomeni del primo tipo richiede un ambiente speciale, e la disposizione di quelle che tradizionalmente si chiamano "sedute" medianiche; parte dei secondi si svolgono invece, e si possono osservare, in ambienti purchessia, fuori seduta. S'intende che manifestazioni dell'uno e dell'altro tipo possono essere spontanee e impreviste, e verificarsi nei luoghi e nelle circostanze più differenti.
Metodi e condizioni d'esperimento. - Alle sedute, che costituiscono, come si è detto, l'ambiente di massima per la verifica e lo studio dei fenomeni paranormali, prendono parte il medium e un certo numero di persone: a differenza di quanto accade nella normale sperimentazione scientifica, il carattere o l'atteggiamento di tali persone non è affatto indifferente. Una lunghissima pratica, anche se non ha permesso di giungere a risultati criteriologici assoluti, ha consentito di concludere circa l'ambiente delle sedute medianiche nel senso assai bene indicato da G. Geley: "Le esperienze medianiche realizzano il tipo delle ''esperienze psicofisiologiche collettive'', poiché i fenomeni sono frutto di una collaborazione incosciente del medium e degli sperimentatori". Occorre ricordare che la produzione dei fenomeni medianici è condizionata da circostanze d'equilibrio non ancora ben note, ma comunque estremamente instabili; ed e certo che la sensibilità acuta della maggioranza dei medium reagisce prontamente al formarsi di correnti di maggiore o minar simpatia, di maggiore o minor diffidenza. Vano sarebbe atteggiarsi di fronte a esperienze di questo carattere con l'impersonale freddezza che presiede e deve presiedere a un'indagine fisica o chimica: così come altrettanto vano sarebbe un simile comportamento di fronte all'estrinsecarsi di facoltà creative, quali, per es., quelle poetiche o musicali, che pure sono certamente meno eccezionali delle facoltà medianiche.
Le sedute si svolgono bene spesso nell'oscurità o in ambienti poco illuminati. Ciò evidentemente rende l'indagine più difficile e incerta, la possibilità di errori o di frodi maggiore. Tuttavia non si vede a priori per qual motivo questa circostanza abbia sollevato tante diffidenze e tanti sospetti, allorché tutti sanno o dovrebbero sapere: a) che la luce esercita un'influenza innegabile su organismi viventi o su combinazioni chimiche (può quindi benissimo esercitarla su fenomeni che hanno a un tempo del fisiologico e del fisico-chimico, e si pensi inoltre al semplice fatto che l'oscurità concilia il sonno e che la trance è appunto un sonno di tipo speciale); b) che molti e cospicui fenomeni medianici sono stati ottenuti in piena luce, sia con soggetti che non conoscevano altra modalità di produzione, sia con individui progressivamente "educati" a sopportarla; c) che si possono applicare sistemi di controllo e di osservazione tali, da garantire in modo assoluto circa la genuinità di certe manifestazioni, mentre per contro un'illuminazione anche forte non saprebbe difendere dall'inganno sperimentatori poco esperti: si pensi, per es., ai trucchi illusionistici, (v. illusionismo) che si svolgono appunto in ambienti illuminati a giorno. Quanto poi all'illuminazione da adottarsi laddove le circostanze lo permettano, occorre menzionare che la luce rossa presenta il vantaggio non lieve di permettere le operazioni fotografiche, ma non sembra essere di per sé la meglio indicata: preferibili le luci "fredde" al solfuro di calcio o di zinco, o quelle da colture microbiche fotogene. La luce elettrica, poi, è opportuno sia ripartita in varie sorgenti di diverso colore, e graduabile con reostati.
I metodi di controllo, indispensabili affinché una seduta rivesta carattere di serietà e porti un contributo all'indagine, vanno dall'esame minuzioso dell'ambiente e del medium prima della seduta (il medium dovrebbe sempre indossare un abito semplice, preparato dagli sperimentatori) ai mezzi manuali e meccanici più svariati; tra questi siano menzionati: il controllo continuo degli arti superiori e inferiori (che possono essere anche immobilizzati con cerotti adesivi o con altri sistemi); l'esclusione del medium dal resto dell'ambiente mediante gabbia di garza o di metallo; l'immobilizzazione indiretta del soggetto o anche di tutti gli astanti mediante controlli elettrici; l'uso di strisce luminose da fissarsi sugli abiti o sugli oggetti; ecc. Un sistema di controllo collettivo è stato installato con buoni risultati al National Laboratory of Psychical Research (v. fig. 1). Ricerche fruttuose si vanno compiendo nel campo fotografico e cinematografico per la ripresa di fotografie o di films anche nell'oscurità mediante l'uso dei raggi infrarossi e ultravioletti (v. figg. 3 e 12): in questo campo sono state compiute interessanti osservazioni a Londra (S. P. R., International Institute for P. R.), e a Parigi (Institut Métapsychique) col concorso del medium R. Schneider (v. appresso).
La questione del controllo è strettamente connessa a quella, tanto discussa, delle frodi dei medium; ed è ormai assodato che accanto a una frode deliberata e cosciente esistono varî gradi di frode men che cosciente e quindi non imputabile al soggetto. Tale frode semi- o totalmente inconscia può essere determinata da varie cause, tra cui la suggestione verbale o anche mentale degli astanti, il principio del minimo sforzo inerente all'automatismo del comportamento medianico, ecc. Vi sono poi modalità degli stessi fenomeni che fanno sospettare una frode laddove questa in realtà è assente. La comprensione e la valutazione dell'elemento "frode" nelle esperienze medianiche è quanto mai difficile ad acquistarsi e presuppone una lunga familiarità con le ricerche in questione; e così pure si può dire del comportamento generico da adottarsi di fronte ai soggetti delle indagini.
Il progressivo approfondimento della ricerca psichica ha determinato il sorgere, in varî paesi, d'istituti appositamente destinati allo studio dei fenomeni medianici e affini. In genere, le società costituite sull'esempio della S. P. R. inglese hanno a loro disposizione anche laboratorî sperimentali, le cui installazioni sono tutt'altro che semplici, dato che non sarebbe possibile arredare un laboratorio del genere come un comune gabinetto di fisica o di chimica, poiché ciò sarebbe un trascurare i già accennati elementi di carattere umano e psicologico, senza i quali la ricerca psichica non saprebbe procedere. Tuttavia i laboratorî francesi, inglesi, tedeschi, americani, dispongono di tutto il materiale richiesto per l'osservazione e il controllo: e si va sino alle complicate installazioni dell'Institut Métapsychique o dell'International Institute for P. R., per l'impiego delle radiazioni invisibili dello spettro. Varî strumenti sono stati poi appositamente escogitati e costruiti per il controllo di particolari manifestazioni (registratori di peso, luminosi, elettrici, connessi con apparati fotografici, con lampi di magnesio, con suonerie, ecc.).
Distinzioni e classifiche principali. - Si è accennato più sopra alla distinzione fondamentale dei fenomeni in materiali (o fisici) e mentali: distinzione empirica e neppure esattissima, ma grosso modo accettabile, e assai più di quelle tra fenomeni oggettivi e soggettivi, oppure anche dinamici e statici. In seno a ognuna delle due categorie si fanno poi molte altre suddivisioni, circa le quali cominciano a divergere i pareri e i vocabolarî. La smania del neologismo si è fatta sentire anche in queste ricerche; e, come sempre, taluni neologismi hanno avu. to fortuna e si sono imposti, altri sono rapidamente caduti.
Le classifiche principali sono state proposte da W. Crookes, da A. Aksakov, da È. Boirac, da J. Maxwell, da Ch. Richet, da W. Mackenzie e da R. Sudre, per tacere di molte altre, prive di qualsiasi valore metodologico. Esse non verranno riassunte qui, e nella trattazione che segue saranno adottati i raggruppamenti tradizionali, con qualche avvertenza o correzione ove necessario, e con l'introduzione dei neologismi ormai accettati del Richet (come criptestesia, ectoplasma, telecinesi), accanto ai termini tecnici più comunemente accolti.
I fenomeni mentali. Come si è accennato, i primi gradini del paranormale psichico si presentano all'indagine negli stati ipnotici (v. ipnotismo), e particolarmente in quegli stati profondi dell'ipnosi studiati in special modo da A. De Rochas: tra questi occorre menzionare in primo luogo i fenomeni di autoscopia (v.), e subito dopo quelli di cosiddetta trasposizione dei sensi, che in realtà sembra essere una forma singolare di chiaroveggenza. Del tutto insoluto, sinora, il problema del "significato" della trasposizione, del fatto cioè che il soggetto sembri, per es., "vedere" con lo stomaco (casi del Pétetin), o col naso, o con le orecchie (casi di C. Lombroso); solo un'indagine psicoanalitica potrebbe gettare luce su questo punto.
I mutamenti di personalità ("personalità alternanti"), o le disgregazioni di essa, sono stati anch'essi osservati sperimentalmente negli stati ipnotici (Ch. Richet, H. Azam, P. Janet), e possono altresì costituire forme particolari di alterazioni mentali, studiabili da un puro punto di vista psichiatrico (casi classici: quello della Félida di H. Azam, quello di Sally Beauchamp di Morton Prince, quello di Doris di W. F. Prince); ma possono assumere una forma che sfugge alle classifiche della psichiatria per rientrare in quelle della ricerca psichica, poiché le "personalità" alternanti manifestano talora facoltà paranormali di conoscenza. Un caso al limite tra il patologico e il paranormale è quello famosissimo di Hélène Smith, le cui personificazioni e manifestazioni scrittorie e pittoriche sono state studiate a fondo da Th. Flournoy e da W. Deonna. Un caso nettamente paranormale è stato quello di L. E. Piper, chiaroveggente americana, che presentò una serie di "incarnazioni" accompagnate da fenomeni straordinarî di chiaroveggenza spaziale e temporale (studî di J. H. Hyslop, O. Lodge, H. Sidgwick), tali da dare spesso l'impressione precisa di trovarsi dinnanzi all'individualità (quasi sempre un defunto) personificata. Le personalità si esprimono sovente, oltre che per via verbale, anche per mezzo della cosiddetta scrittura automatica, nel corso della quale il soggetto appare del tutto ignaro e indipendente dalle frasi (spesso sorprendenti per forma o contenuto) che la sua mano traccia febbrilmente. Per mezzo dell'espressione verbale o della scrittura automatica sono state composte anche opere creative di lunga lena e di non comune valore scientifico o artistico. Basti citare, per tutti, il "caso Patience Worth", studiato con la massima accuratezza da W. F. Prince. Di solito, peraltro, gli scritti o i "dettati" di questo genere rivelano soltanto la dissociazione psichica di chi li verga o li enuncia, e interessano dal solo punto di vista psicopatologico.
La facoltà paranormale di conoscenza che talvolta affiora nei fenomeni o nelle condizioni di cui si è detto, può essere considerata sotto un punto di vista più generale, e raggruppata nelle due categorie principali della chiaroveggenza e della telepatia. Queste due forme vengono di solito discriminate empiricamente in base al fatto che nella chiaroveggenza il rapporto si stabilisce tra il chiaroveggente A e un oggetto (o avvenimento) B, mentre nel caso della telepatia il rapporto si stabilisce tra due persone A′ e B′: nulla vieta però di supporre, a priori, che B′ possa essere un caso speciale di B. II Richet, per es., è di questo avviso, e tende a considerare la facoltà di conoscenza paranormale come sostanzialmente unica (criptestesia "sensibilità nascosta").
Il fenomeno della telepatia è ormai quasi universalmente riconosciuto (v.); da raccostare ad esso è il fenomeno delle corrispondenze incrociate (ingl. cross-correspondences), che consiste nella scrittura simultanea di due testi, analoghi oppure comprensibili solo se fusi in uno solo, da parte di due individui o medium lontani l'uno dall'altro. Largamente studiato anche in tempi recenti, tale fenomeno, che ha fatto pensare a un'individualità autonoma e superiore la quale "detti" contemporaneamente i messaggi, è considerato dagli spiritisti come un forte argomento in favore dell'ipotesi della sopravvivenza individuale.
Per le varie forme in cui si può estrinsecare la conoscenza paranormale, v. chiaroveggenza; v. anche cristalloscopia; rabdomanzia. Una delle forme più tipiche in cui essa si manifesta è quella della psicometria (termine improprio; migliore quello di criptestesia pragmatica, proposto dal Richet), in cui il chiaroveggente, ponendosi in contatto con un oggetto di provenienza a lui sconosciuta, dà ampie descrizioni circa l'oggetto stesso, le persone o l'ambiente che furono con esso in relazione, ecc.: sul fenomeno, descritto nel secolo XIX da J. R. Buchanan, W. ed E. Denton, più tardi indagato da E. Bozzano, da W. Pagenstecher, da P. Sünner, ecc., sono state avanzate varie ipotesi interpretative, tentandosi da taluno di farlo rientrare nei fenomeni di tipo "mantico", in cui l'ometto serve semplicemente da "appoggio" per l'esercizio della chiaroveggenza (E. Osty), da altri sconfinandosi in interpretazioni iperfisiche, implicanti l'esistenza di una quarta dimensione spaziale e una possibile presa temporanea di contatto con essa (R. Sudre, G. C. Barnard). Un'altra forma studiata con successo anche di recente, specie con la medium G. Osborne Leonard, è quella dei cosiddetti book-tests: si chiede cioè al soggetto, in stato di trance, di menzionare il contenuto di una data pagina di un dato libro situato in un dato scaffale e in altro ambiente (particolari ignoti anche a chi sperimenta, ed enunciati ad arbitrio): e si verifica successivamente se e sino a qual punto i risultati ottenuti siano esatti, sottoponendoli eventualmente anche al calcolo delle probabilità. Il vantaggio di tali esperienze consiste, come è ovvio, nell'assoluta esclusione sia della frode, sia di possibili interferenze telepatiche.
Un capitolo a sé merita la xenoglossia (v.), ossia il pronunziare o lo scrivere, che fa il medium, di una lingua a lui assolutamente sconosciuta (interessanti casi raccolti e analizzati da E. Bozzano): fenomeno da distinguere da quello, noto in psichiatria, della glossolalia (v.)
Le manifestazioni, sin qui considerate, di conoscenza paranormale, si riferiscono a cose presenti o passate (per quest'ultima forma sono state escogitate varie ipotesi, ma riteniamo che la telepatia, le tracce nel presente degli eventi trascorsi, ecc., bastino a renderne in massima ragione). La chiaroveggenza si può però anche esercitare nel futuro, sotto forma di premonizione (v.) o di profezia (v. profeta e profetismo); e per quanto l'ammetterlo possa ripugnare, occorre riconoscere che gli esempî raccolti sin qui sono, per quantità e qualità, tali da non lasciar dubbî in proposito.
Il problema della chiaroveggenza nel futuro, studiato con acume da E. Osty, da E. Bozzano, da R. Sudre, sulla scorta dei molti casi e documenti ormai disponibili, tocca dappresso varî altri problemi, primo fra tutti quello del determinismo e della libertà del volere (v. determinismo; libertà): alcuni, come il Richet, ritengono che i documenti sulla precognizione bastino da soli a far escludere il libero arbitrio; altri, notando che più i fatti sono lontani dal momento in cui viene esercitata la facoltà, più essi vengono percepiti nelle loro linee generalissime, e tenendo presenti anche le cosiddette "premonizioni tutelari", che si verificano spesso solo in parte, propendono verso l'ipotesi di una "libertà condizionata"; altri ancora, come nel caso della psicometria, introducono l'ipotesi di una quarta dimensione temporale e di un "eterno presente", percepibili solo eccezionalmente da speciali soggetti: anche in questo caso, peraltro, la libertà del volere verrebbe negata.
I fenomeni materiali. - Anche nel campo dei fenomeni paranormali di ordine fisico o materiale si passa per gradi insensibili da quello delle manifestazioni normalmente giustificabili e spiegabili. Le stesse esperienze compiute con i "tavolini semoventi", che tanto favore ebbero nei primi periodi del movimento spiritistico, possono denunciare: a) una semplice composizione di forze - le pressioni e trazioni delle mani di coloro che toccano il tavolo - con conseguenti moti di quest'ultimo in un dato senso, senza che la traduzione in parole dei "picchi" così ottenuti abbia speciale importanza; b) movimenti del tavolo anormali e inspiegabili con la semplice formula anzidetta della composizione delle forze; c) (accompagnandosi all'una o all'altra delle precedenti categorie): comunicazioni, ottenute per tal mezzo, non riconducibili alle singole mentalità conscie o inconscie degli sperimentatori. Negli ultimi due casi si sconfina rispettivamente nel paranormale fisico e nel paranormale mentale.
La possibilità di un'azione paranormale sulla materia, denunciata da esperienze come quelle anzidette, era stata già sostenuta, in altra forma, dal Mesmer e dai suoi successori. Il "fluido umano", tante volte negato e tante volte affermato, ha costituito un oggetto di discussioni e di prove per tutto il sec. XIX, e anche oggi la questione è aperta. Principali esponenti di queste ricerche furono C. von Reichenbach, A. Baréty; più tardi E. K. Müller e, nel senso della documentazione sperimentale di un' "aura" umana, W. J. Kilner, le cui esperienze furono invalidate da altri studiosi, ma sono tuttora sub iudice. Alcuni, come J. Luys, L. Darget, H. Baraduc, più recentemente T. Fukurai, cercarono riprove nel campo della fotografia; altri, come M. Fortin, A. Joire, ecc., nella fabbricazione di speciali strumenti (magnetometri, stenometri, biometri). Odiernamente tali ricerche sono proseguite dall'italiano F. Cazzamalli, che valendosi di apparati radioriceventi a onde ultracone è giunto a conclusioni affermative circa l'esistenza di specifiche "radiazioni cerebrali" umane (figg. 4 e 5).
Tali possibilità, ardue a dimostrarsi per l'individuo umano in genere, sono state ampiamente convalidate dalle esperienze compiute col concorso di speciali individui in determinate circostanze, e cioè nel campo delle manifestazioni più propriamente medianiche. Con i fenomeni del gruppo c) anzinominati si entra nel campo di quella che il Richet ha chiamato telecinesi, ossia dei movimenti di oggetti senza contatto apparente. Dai moti anormali del tavolo si va sino alla levitazione completa di esso, di altri corpi solidi, o del medium medesimo. Tali fenomeni si sono verificati con tutti i grandi medium a effetti fisici; furono indagati acutamente da W. Crookes, con l'ausilio di speciali strumenti; e più tardi W. Crawford giunse a chiarire in modo soddisfacente il procedimento generico di essi, e di quelli di levitazione, notando che gli effetti venivano prodotti da prolungamenti umanoidi del medium, non sempre visibili ma talora invece fotografarli. Tali osservazioni, che anche l'italiano F. Bottazzi aveva compiuto studiando Eusapia Palladino, e che J. Ochorowicz aveva limitato a estrinsecazioni più modeste dell'energia telecinetica ("fili fluidici" o "raggi rigidi", studiati e fotografati con la medium S. Tomczyk), furono confermati da una lunghissima serie di esperimenti, ancora oggi in pieno svolgimento. Vanno ricordati quelli di A. von Schrenck-Notzing con i medium W. e R. Schneider, quelli di F. Grunewald con la medium A. Rasmussen, di H. Price con la medium Stella C. e con gli Schneider. Tra le esperienze più recenti vanno menzionate quelle, importantissime, compiute da E. Osty con R. Schneider all'Institut Métapsychique e quelle organizzate con lo stesso medium dalla S. P. R. inglese. Anche nelle lunghe serie di sedute con la medium americana "Margery" (Crandon), a detta dei relatori, si sono verificate su larga scala manifestazioni più o meno importanti di quest'ordine.
Le citate esperienze sembrerebbero confermare le osservazioni del Crookes e del Crawford, che cioè i fenomeni di telecinesi sono dovuti alla fuoruscita dal corpo del medium di una speciale "forza" o "sostanza" suscettibile di assumere gradi maggiori o minori di densità e di potenza, e che si comporta, nei suoi effetti, secondo le leggi note della meccanica. A tale sostanza fu dato dal Richet il nome di ectoplasma, che è rimasto accanto a quello, equivalente, di teleplasma. Tentativi di analisi chimica e microscopica della sostanza furono compiuti dallo Schrenck-Notzing, dal Dombrowski e dal Price (quest'ultimo fu poi invalidato da accertamenti ulteriori circa l'origine della sostanza esaminata). Ma le esperienze più notevoli sono state quelle, già menzionate, dell'Institut Métapsychique e della S. P. R., nelle quali si poté controllare con notevole rigore come la sostanza emanata dal medium R. Schneider assorbisse in grado maggiore o minore le radiazioni infrarosse, e fu dato trascrivere per mezzo di grafici gli spostamenti della sostanza stessa e le sue variazioni di densità e di volume. In una serie di esperienze con lo stesso medium, il Price, mediante un ingegnoso apparecchio automatico (fig. 6), fotografò al tempo stesso un fenomeno telecinetico, gli sperimentatori e il soggetto (v. figg. 7, 8).
Se la sostanza teleplasmica può produrre fenomeni telecinetici, non si vede perché il meccanismo che ad essi si applica non possa estendenere anche a quelli di levitazione: le "leve" ectoplasmiche studiate e fotografate dal Crawford possono infatti fare fulcro sul suolo e sollevaie il corpo del medium, il cui peso è inferiore a quello di molti oggetti che furono levitati in ottime condizioni di controllo. Comunque, oltre che quelli della letteratura agiografica, si possono tener presenti gli esempî moderni di levitazione medianica (D. D. Home, E. Palladino, M. Vollhart, R. Schneider, ecc.): esempî in massima inoppugnabili.
Occorre però altresì considerare, della sostanza ectoplasmica, le caratteristiche intrinseche e le speciali manifestazioni, anche indipendentemente dal caso della telecinesi. Si è osservato infatti che l'ectoplasma è la sostanza della quale consistono le apparizioni di mani, di volti, di membra aventi l'apparenza di un'effimera vita, quali si presentano in varie sedute medianiche: di quelle che, agl'inizî della ricerca psichica, furono chiamate materializzazioni. Le indagini del Richet, dello Schrenck-Notzing, di G. Geley, di J.-A. Bisson, più recentemente di T. Glen Hamilton e del gruppo di studiosi che sperimenta con la medium "Margery", hanno recato un contributo notevole a questo importante capitolo.
Indifferenziata all'origine, e amorfa, la sostanza ectoplasmica appare suscettibile di assumere le consistenze e le forme più diverse; essa fuoriesce dal corpo del medium, e più spesso dalle cavità naturali, presentandosi quando come un velo sottile, quando come una massa gelatinosa, quando come un ammasso di fili sottilissimi semoventi; può concretarsi in formazioni che vanno da un dito a un arto, a un volto, a un corpo intero; le dimensioni possono corrispondere a quelle umane, ma talora sono più piccole, e talora più grandi del normale; più spesso rappresentano forme umane, raramente oggetti o forme animali (v. figg. 9 e 10).
La caratteristica principale dell'ectoplasma sarebbe quella di essere una specie di "sostanza organica per rappresentazioni di tipo creativo-artistico", ottemperante in massima a un principio di "ideoplastia", ossia alla traduzione in figure plastiche di rappresentazioni o idee, coscienti o meno, del soggetto o di chi sperimenta: specie di obiettivazione suprema, di manifestazione in termini organici di ciò che si svolge nelle oscure zone della personalità. Ciò permetterebbe di comprendere l'infinita varietà delle manifestazioni ectoplasmiche, e il fatto che esse possano presentarsi come piatte, più grandi o più piccole del normale, caricaturali, riproducenti immagini od oggetti noti, ecc.; è ben noto, d'altronde, che i medium sono più o meno suggestionabili, cosicché si è avuta spesso l'"esecuzione" ectoplasmatica di fenomeni suggeriti dall'ambiente (circostanza, tra parentesi, che è tale da generare circoli viziosi nella sperimentazione, e che costituisce un'ulteriore difficoltà di simili ricerche).
Varî accorgimenti tecnici hanno permesso di seguire l'ectoplasma nella sua produzione e nel suo decorso, di constatare come e quando esso rientrasse nell'organismo del medium, ecc.; delle manifestazioni ectoplasmiche furono prese moltissime fotografie; e le impronte degli arti teleplasmici furono ricavate in paraffina o in mastice, a partire dai primi tentativi di E. Chiaia e di V. Cavalli con la Palladino, per passare a quelli di E. Gellona con la stessa medium sino alle esperienze di G. Geley con J. Guzik e F. Kluski, o a quelle, importantissime anche se controverse, fondate sull'identificazione delle impronte digitali, compiute negli ultimi tempi con "Margery". Talvolta le impronte così ottenute (v. fig. 11) rivelano, per la stessa forma, la loro origine paranormale.
Ai margini dei fenomeni ectoplasmici sembrano stare quelli di sdoppiamento (bilocazione), di cui è trattato alla voce ad essi appositamente dedicata (v. bilocazione).
I fenomeni di telecinesi e di ectoplasmia coprono una buona parte delle manifestazioni medianiche di carattere fisico. Resta però da considerare un'altra serie di fenomeni, alcuni dei quali potrebbero esser fatti rientrare in quelli citati, mentre altri non sembrano per ora suscettibili di una tale "riduzione", e altri poi sono ancora sub iudice.
Con molti medium a effetti fisici si sono lungamente osservati e studiati i cosiddetti raps, rumori (grattamenti, percussioni, ecc.) prodotti nella compagine di un tavolo, di un muro o di altri oggetti: essi sono verosimilmente dovuti all'aziane della stessa sostanza che produce i fenomeni telecinetici e che sembra in parecchi casi agire in un piano "molecolare" anziché "molare". Meno comuni di essi sono i fenomeni luminosi (fosforescenze, bagliori improvvisi, nebule, fiammelle, globuli), osservati con W. Stainton Moses, con Home, con la Palladino, con Stanisława Tomczyk, con P. Erto. Con questi medium fu altresì studiato il fenomeno dei soffî freddi, e il Price poté misurare mediante termometri a massima e a minima le notevoli diminuzioni di temperatura in concomitanza di fenomeni fisici rilevanti. Nelle sedute si possono altresì verificare fenomeni di carattere magnetico, elettrico, chimico, galvanometrico, dovuti per lo più alle svariatissime doti e possibilità d'azione della sostanza ectoplasmica (osservazioni di F. Zöllner, di O. Murani, di F. Grunewald, di J. Ochorowicz, ecc.).
Negli ultimi anni è stato largamente ripreso lo studio di uno dei fenomeni più strani e impressionanti, quello delle voci dirette (ossia indipendenti dal medium), che per molto tempo, dopo gl'inizî della ricerca psichica, non era stato possibile osservare se non per eccezione. Le medianità di G. Valiantine, di L. Centurione, di Estelle Roberts e soprattutto di "Margery" hanno permesso di compiere al riguardo esperimenti importanti. "Voci dirette" furono ottenute con "Margery" in condizioni assai severe di controllo, come: immobilizzazione dell'apparato vocale della medium per mezzo di speciali strumenti segnalatori (v. fig. 14); oppure uso di un microfono chiuso in una scatola rimstita di materiali isolanti e connesso ad altoparlanti situati in ambiente diverso e lontano (v. fig. 13). Le voci dirette si ottengono anche senza uso di trombe acustiche, ma il più delle volte si adoperano speciali portavoce di alluminio, che vengono sollevati dal suolo e attraverso i quali le voci (talvolta anche in piena luce) si fanno sentire.
Il fenomeno-limite della ricerca psichica sperimentale è indubbiamente quello dell'apporto, ossia dell'introduzione di un oggetto in un luogo chiuso. Ormai anche in questo campo il dubbio va facendo mano a mano luogo alla certezza, specie dopoché si è constatato come gli apporti si potessero talora ottenere a comando, o come le modalità stesse del fenomeno (per es., apporti di animali, di piante delicate o rarissime, ecc.) fossero spesso tali da escludere la frode. Anche sugli apporti la straordinaria medianità di "Margery" ha permesso di raccogliere un notevole materiale documentario, specie circa la possibilità generica della penetrazione della materia attraverso la materia: possibilità di cui gli apporti non sono che casi particolari. Con "Margery" sono state confermate le celebri esperienze di F. Zöllner col medium H. Slade (probabilmente a torto invalidate). Come è noto, lo Zollner, per spiegare i fenomeni ottenuti con Slade, immaginò il passaggio provvisorio degli oggetti in una quarta dimensione fisica (v. dimensioni); mentre altri (per es. E. Bozzano) ritengono che si tratti di vera disintegrazione e successiva reintegrazione della materia.
Alla voce infestazione sono definiti e distinti i fenomeni che per eccellenza si possono indicare come quelli metapsichici di carattere nettamente spontaneo (apparizioni, rumori, ecc., in case o ambienti): senza, cioè, che la loro produzione venga attesa o facilitata da uno speciale "clima" o concorso di persone. Le raccolte del Bozzano e del Flammarion, assai ricche, e ricerche recenti di studiosi, specie tedeschi (Schrenck-Notzing, P. Sünner), stanno a documentare sufficientemente i fenomeni in questione, che si prestano spesso a interpretazioni di carattere spiritistico, ma che hanno dato altresì luogo a molte ipotesi supplementari, come quella di "allucinazioni telepatiche ritardate" (F. Gurney) o quella "psicometrica", relativa cioè alle "tracce" rimaste latenti nell'ambiente (considerato come oggetto). È verosimile, però, che in molti casi d'infestazione vi sia un soggetto medianico ignorato: fatto, questo, che varie indagini compiute con successo sembrano confermare.
Ipotesi e commenti. - I fatti sin qui passati in rassegna sono suscettibili delle più svariate interpretazioni. E. Morselli sino dal 1908 ne elencava ben 35 gruppi. È ovvio, comunque, che le categorie possono esser ridotte a tre, a seconda che dei fenomeni si attribuisca, in tutto o in parte, la causa all'azione di spiriti di defunti (ipotesi spiritica); o che si ritengano causati, in tutto o in parte, da forze extraumane (ipotesi occultistiche); o che infine si voglia darne un'interpretazione naturalistica (ipotesi a tendenza scientifica).
Per l'esame e la valutazione dell'ipotesi spiritica v. spiritismo; basti qui menzionare, come semplici dati di fatto: a) che la massima parte dei fenomeni si svolgono come se l'interpretazione spiritica fosse esatta (hanno cioè un "andamento" spiritistico o "spiritoide e); b) che alcuni fenomeni metapsichici, anche sicuramente accertati, si spiegano molto bene mediante tale ipotesi, e molto male per mezzo di qualsiasi ipotesi naturalistica. Per contro: a) che l'ipotesi spiritica; anche se semplice, urta contro una serie di difficoltà grandissime, di ordine scientifico e logico; b) che parecchi fenomeni dei quali si era creduto, in un primo tempo, che solo l'ipotesi spiritica potesse render ragione, s'interpretano oggi senza necessità di ricorrere a tale ipotesi, anche dagli stessi spiritisti.
Dal punto di vista religioso, il dato di fatto più importante è la condanna dell'assistenza alle pratiche spiritiche formulata dai papi Leone XIII, Benedetto XV e Pio XI. La Chiesa cattolica, peraltro, non ha mai dato una sua interpretazione ufficiale dei fenomeni, e gli studiosi cattolici sono divisi in varie tendenze: alcuni propendendo tuttora verso ipotesi extranaturali (intervento di forze demoniache, ecc.), altri invece aderendo a interpretazioni scientifico-naturalistiche.
A interpretazioni preternaturali aderiscono altresì, com'è ovvio, le varie scuole teosofiche e occultistiche.
Non sarebbe possibile in questa sede passare in rassegna tutte le ipotesi totalitarie o parziali a tendenza scientifica che continuano ad avvicendarsi in merito ai fenomeni studiati dalla ricerca psichica: dalla "forza psichica" del Crookes allo "psicodinamismo" del Morselli, tutte, o quasi, ammettono che nell'organismo umano agiscano forze ancora ignote, suscettibili di particolari estrinsecazioni in speciali condizioni d'ambiente, e ravvisabili in modo più evidente e clamoroso presso speciali individui. Il concorso di più persone è stato accentuato da J. Ochorowicz e da W. Mackenzie, e posto alla base delle loro teorie sulle "creazioni psicofisiche collettive" e sul "polipsichismo". Il Myers, che come è noto aderiva all'ipotesi spiritica, ravvisò tuttavia l'origine di gran parte delle manifestazioni metapsichiche nell'"Io subliminale", dotato di facoltà trascendenti l'Io cosciente. Su base biologica il Geley diede un supporto a questa teoria, ipotetizzando un "essere subcosciente" che avesse lo stesso organismo umano come manifestazione sensibile e che potesse tuttavia, occasionalmente, trascenderne i limiti. A questa teoria si accosta anche il biologo e filosofo H. Driesch. L'ultima in ordine di data (1934) è la "emergency theory" di C. D. Broad, secondo il quale le "personalità" medianiche sarebbero un'emergenza sporadica, dovuta all'incontro di una parte della personalità del medium con una parte (sopravvivente, ma di per sé inefficiente e inconscia) della personalità di un defunto: ipotesi, peraltro, che ha sollevato gravi difficoltà teoriche. In realtà, nessuna teoria è sinora tale da soddisfare le esigenze del pensiero scientifico. Se possedessimo infatti una simile teoria, la ricerca psichica non sarebbe appunto più una "ricerca", bensì già e legittimamente una scienza.
Bibl.: Per un primo avvicinamento: E. Servadio, La ricerca psichica, Roma 1930 (con ampia bibliografia).
Opere di carattere generale: W. Crookes, Experimental investigations on psychic force, Londra 1871; id., Researches on the phenomena of spiritualism, ivi 1874; A. Aksakov, Aninismus und Spiritismus, Lipsia 1880; E. Gurney, F. W. H. Myers e F. Podmore, Phantasms of the Living, voll. 2, Londra 1886; G. Geley, L'être subconscient, Parigi 1898; P. Janet, L'automatisme psychologique, ivi 1889; F. W. H. Myers, The subliminal consciousness, in Proceedings S. P. R., VII, xx; VIII, xxii e xxiii; IX, xxiv; XI, xxix (1892-95); C. Flammarion, L'inconnu et les problèmes psychiques, voll. 2, Parigi 1900; P. Visani Scozzi, La medianità, Firenze 1901 (n. ed. 1931); F. Podmore, Modern Spiritualism, voll. 2, Londra 1902; F. W. H. Myers, Human personality, voll. 2, ivi 1903; J. Maxwell, Les phénomènes psychiques, Parigi 1903 (n. ed. 1920); E. Bozzano, Ipotesi spiritica e teoriche scientifiche, Genova 1903; J. H. Hyslop, Enigmas of psychical research, Boston 1906; É. Boirac, La psychologie inconnue, Parigi 1908; E. Morselli, Psicologia e spiritismo, voll. 2, Torino 1908; K. Oesterreich, Grundbegriffe der Parapsychologie, Pfüllingen 1921; Ch. Richet, Traité de métapsychique, Parigi 1922 (n. ed. 1923); W. Mackenzie, Metapsichica moderna, Roma 1923; G. Geley, L'éctoplasmie et la clairvoyance, Parigi 1924; W. James, Études et réflexions d'un psychiste, ivi 1924; R. Sudre, Introduction à la métapsychique humaine, ivi 1926; H. C. Lambert, General survey of psychical phenomena, New York 1928; A. von Schrenck-Notzing, Gesammelte Aufsätze zur Parapsychologie, Lipsia 1929; H. Driesch, Parapsychologie, Monaco 1932; Ch. Richet, La grande espérance, Parigi 1933; G. C. Barnard, The Supernormal, Londra 1933; N. Fodor, Encyclopaedia of psychic science, ivi 1934.
Opere di carattere storico: F. Ludwig, Geschichte der okkultistischen (metapsychischen) Forschung, I: Von der Antike bis zur Mitte des 19. Jahrhunderts, Pfüllingen 1922; L. Thorndyke, A history of magic and experimental science during the first thirteen centuries of our Era, voll. 2, Londra 1923; R. Tischner, Geschichte der okkultistischen (metapsychischen) Forschung, II; Von der Mitte des 19. Jahrhunderts bis zur Gegenwart, Pfüllingen 1925; C. de Vesme, Histoire du spiritualisme experimental, I, Parigi 1928; H. Carrington, The story of psychic science, Londra s. a. (ma 1930).
Sui fenomeni mentali in particolare: H. Azam, L'hypnotisme et le dédoublement de la personnalité, Parigi 1887, n. ed. 1892; J. Ochorowicz, De la suggestion mentale, ivi 1887; A. Binet, Les altérations de la personnalité, ivi 1892; Th. Flournoy, Des Indes à la planéte Mars, Ginevra e Parigi 1900; id., Nouvelles observations sur un cas de sonnambulisme avec glossolalie, Ginevra 1902; E. Osty, Lucidité et intuition, Parigi s. a. (ma 1913); E. Bozzano, Di fenomeni premonitori, Roma 1914; W. F. Prince, The Doris case of multiple personality, in Proceedings of the American S. P. R., IX (1915); E. Sidgwick, A contribution to the study of the psychology of Mrs. Piper's trance phenomena, in Proceedings of the S. P. R., XXVIII, lxxi (1915); R. Tischner, Über Telepathie und Hellsehen, Monaco 1920; E. Bozzano, Dei fenomeni di telestesia, Roma 1920; R. Warcollier, La télépathie, Parigi 1921; E. Bozzano, Gli enigmi della psicometria, Roma 1921; E. Osty, La connaissance supranormale, Parigi 1923; W. Barrett e Th. Besterman, The divining rod, Londra 1926; E. Bozzano, Premonizioni, precognizioni, profezie, Roma 1929; U. Sinclair, Mental Radio, Londra 1930; C. Klinckowstroem e R. Maltzahn, Handbuch der Wünschelrute, Berlino 1931; T. Fukurai, Clairvoyance and Thoughtography, Londra 1931.
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