Riccezza
. Una delle personificazioni del Fiore, corrispondente a " Richece " del Roman de la Rose. Custodisce l'ingresso di una (allegorica) via per cui Amante (o Durante), il giovane protagonista del poemetto, potrebbe giungere rapidamente dentro al castello in cui Gelosia ha rinchiuso Bellaccoglienza: questo cammino si chiama Troppo-Donare e fu fondato da Folle-Larghezza; è cioè la via della corruzione. Ricchezza non permette che lo imbocchi se non chi è su' parente o su' compare, mentre non si cura affatto di bellezza o di cortesia o di sapienza o di gentilezza (LXXI 1-8).
È Amico a indicare una siffatta via ad Amante (LXX), che si mette prontamente a cercarla e trova Ricchezza adagiata all'ombra di un pino: una splendida donna, sì nobilmente vestita e parata, / che tutto 'l mondo gia di lei parlando. / E si avea in sé tanta bellezza / che tutto intorno a lei alluminava / col su' visaggio, tanto avea chiarezza (LXXIV). Alla richiesta del giovane d'indicargli il cammino chiamato Troppo-Donare, risponde negativamente, rifiutandosi di aiutarlo per vendicarsi del disprezzo in cui lui stesso l'ha sempre tenuta (LXXV), né cede quando Amante le assicura che farà ammenda di tale colpa (LXXVI, LXXVII 1-4). Poco dopo si trova a far parte della baronia che Amore ha radunato per muovere contro il castello (LXXIX 2), ma si rifiuterà di combattere per il successo di chi ancora è afflitto dalla Povertà (LXXXIII). Per questo Amore la minaccia della sua vendetta: ridurrà in povertà tutti i ricchi di cui potrà insignorirsi, lui che è soddisfatto del solo dono del cuore da parte di tanti poveri che lo eleggono a signore (LXXXV). Amante alla fine, quando avrà goduto del fiore, ne ricorda l'opposizione come motivo per più compiacersi del trionfo (CCXXXII 1-4). Viene nominata da Ragione in XLI 9.
Non priva di un suggestivo alone di soprarealtà la descrizione, di ascendenza cortese e stilnovistica, che se ne dà nel sonetto LXXIV.