SINEO, Riccardo
Uomo politico, nato a Sale, in provincia di Alessandria, il 30 aprile 1805, morto a Torino il 18 ottobre 1876. Si trovava a Torino per ragioni di studio, quando partecipò alla rivoluzione del marzo 1821 che ottenne dal reggente la proclamazione della costituzione spagnola. Addottoratosi in giurisprudenza, esercitò con successo l'avvocatura, e nel 1830 fu eletto al Decurionato. Fu in seguito a sua proposta che nella seduta del 5 febbraio 1848 del municipio torinese fu chiesto lo statuto e l'istituzione della guardia civica. Incaricato con altri di formulare la legge elettorale che fu approvata il 17 marzo 1848, fu sempre all'avanguardia nel chiedere riforme in senso sempre più liberale; e quando giunse notizia a Torino delle Cinque giornate milanesi, egli in piazza Castello arringò il popolo contro l'Austria. Deputato al parlamento subalpino fin dalla prima legislatura, combatté col Gioberti il ministero Sostegno-Pinelli, e quando il filosofo torinese formò quello che fu detto democratico (16 dicembre 1848), egli fu chiamato a reggere il portafoglio dell'Interno. Si unì con i suoi colleghi, i quali sconfessarono il Gioberti, accusato di avere tentato l'intervento piemontese in Toscana e in Roma, obbligandolo a dimettersi (21 febbraio 1849); e nel gabinetto Chiodo-Rattazzi, che gli succedette, fu nominato ministro di Grazia e Giustizia. Dopo Novara tornò al suo stallo di deputato, e fu avversario tenace della politica del Cavour, osteggiando specialmente la spedizione di Crimea (1855) e la cessione di Nizza e Savoia alla Francia (1860). Diede anche voto contrario alla Convenzione di settembre (1864). Il 6 novembre 1873 fu nominato senatore del regno.
Bibl.: Siotto-Pintor, Comemmorazione di R. S., in Gazzetta di Torino, 5 e 6 novembre 1876; C. Arnò, L'eroe Sebastiano S. e i S. di Roddi, Alba 1906; id., R. S. e la proclamazione di Roma capitale d'Italia, Tortona 1907.