RICCARDO di Cornovaglia, re dei Romani
Secondo figlio del re d'Inghilterra Giovanni senza terra, nacque nel 1209. Divenne conte di Cornovaglia e conte del Poitou (1225); fu creato cavaliere ed ebbe il comando nominale della spedizione di Guascogna del 1225. Mise la Guascogna al sicuro da ulteriori attacchi francesi, ma non riuscì a negoziare il ricupero dell'Alvernia e del Poitou e concluse con i Francesi una tregua, tornando nel 1227 in Inghilterra. Nel 1236 si fece crociato, ma rinviò la partenza; nel 1238-39 capeggiò l'opposizione baronale contro le stravaganze di Enrico e contro i suoi favoritì stranieri, ma al momento critico disertò il campo, provocando così l'insuccesso del movimento. Condusse i crociati inglesi ad Acri (ottobre 1240), fortificò Ascalona, riscattò molti prigionieri, poi concluse una tregua di dieci anni e nel maggio 1241 lasciò la Palestina. Nel 1242 partecipò alla disastrosa spedizione francese di Enrico e dopo Taillebourg salvò il re dalla prigionia mediante negoziati; nel 1244 fu uno dei Dodici nominati per la riforma del governo e negoziò il trattato tra Enrico III e Alessandro II di Scozia. Nel 1252 rifiutò saggiamente l'offerta del trono di Sicilia fattagli da Innocenzo IV; governò invece l'Inghilterra nel 1253-54, durante l'assenza di Enrico in Guascogna e ritrasse larghi guadagni ottenendo la custodia degli Ebrei inglesi per parecchi anni in cambio di forti prestiti a Enrico.
Nel 1256, per suggerimento del re, l'arcivescovo di Colonia offrì a R. la corona di Germania. R. accettò e fuori della città di Francoforte venne eletto re dei Romani dagli arcivescovi di Colonia e di Magonza e da Luigi conte palatino il 13 gennaio 1257. L'arcivescovo di Treviri, Ottocaro II di Boemia e gli elettori di Sassonia e Brandeburgo elessero invece il i° aprile Alfonso X di Castiglia; ma R. giunse in Germania e il 17 maggio venne coronato ad Aquisgrana. Con prodighe concessioni di terre, d'immunità e di danaro, nel dicembre 1258 riuscì ad essere riconosciuto in tutta la regione renana; ma il resto della Germania lo ignorava ancora ed egli aveva esaurito il danaro. Alessandro IV lo invitò a Roma per esservi coronato imperatore (aprile 1259), ma fino dal gennaio R. era tornato in Inghilterra e trovandosi profondamente impegnato nella crisi politica inglese, non poté occuparsi dei suoi affari di Germania. I baroni lo costrinsero a giurare fedeltà ai provvedimenti di Oxford e R. fu reggente durante l'assenza di Enrico recatosi in Francia (novembre 1259-aprile 1260). In questo periodo la sua azione di fronte alla pericolosa situazione politica fu di grande aiuto a Enrico per ricuperare il potere; ma quando si recò di nuovo in Germania, dal giugno all'ottobre 1260, R. trovò che la propria autorità vi era interamente svanita. Durante i maneggi della politica inglese tra il 1260 e il 1262, R. fornì al re un prezioso aiuto finanziario ed ebbe parte principale come mediatore e consigliere. Dopo un'altra infruttuosa spedizione in Germania (luglio 1262-febbraio 1263), tornò in Inghilterra per aiutare Enrico nella guerra dei baroni, ma cadde prigioniero a Lewes (maggio 1264) e fu imprigionato dal Montfort, fino a che questi non trovò la morte a Evesham (agosto 1265). Dopo Evesham R. fu la principale forza moderatrice, ispirando il Dictum di Kenilworth (1266) e altri provvedimenti che misero fine alla ribellione. Nell'agosto 1268 partì per una nuova visita alla Germania e nell'aprile successivo tenne una dieta a Worms. Tornò in Inghilterra nel luglio 1269 e il 2 aprile 1272 morì improvvisamente nell'apprendere che il suo figlio maggiore, Enrico, era stato ucciso a Viterbo da Guido e Simone di Montfort.
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