CASTAGNONE, Riccardo
Nacque a Brunate (Como) il 10 sett. 1906 da Mario e Luisa Prati. Proveniente da una famiglia benestante (il padre era avvocato), poté dedicarsi nel contempo agli studi musicali e a quelli universitari nel capoluogo lombardo. Allievo di Giuseppe Frugatta, docente di pianoforte al conservatorio di Milano, e di Giulio Cesare Paribeni per la composizione, si perfezionò successivamente in direzione a Strasburgo, sotto la guida di Hermann Scherchen. Ai diplomi di pianoforte e di composizione affiancò la laurea in giurisprudenza, completando in tal modo la sua formazione musicale ed umanistica. Dal 1931 poté dedicarsi all'attività concertistica, intraprendendo una serie di tournées nelle città di Verona, Roma, Firenze, Napoli, Milano, Bologna e Genova, in coppia con il violoncellista Massima Amfiteatrov, con cui collaborò sino al 1946. La prima composizione significativa è la Suite di antiche danze per orchestra da camera del 1932, cui fanno seguito le Liriche per voce e pianoforte e le Sonatine per piano e violino (1934), tutte inedite. Dal 1934 al 1937 il C. costituì un trio con il violinista Enrico Pierangeli e lo stesso Amfiteatrov, compiendo una tournée nelle principali città italiane, per un totale di oltre trenta concerti. Il debutto ufficiale, come compositore, avvenne nella primavera" del 1935 con il Preludio giocoso per orchestra (Milano 1935) edita da Ricordi ed eseguita nello stesso anno negli studi dell'EIAR di Torino, al Casino di Montecarlo, al teatro Duse di Bologna e finalmente alla Scala di Milano, sotto la direzione di Dimitri Mitropulos, per la stagione sinfonica di maggio. Nel 1937 vennero pubblicate dalla Ricordi Tre canzoni su testo ignoto del '600, per soprano e orchestra d'archi, che vinceranno il concorso bandito l'anno successivo dal Sindacato dei musicisti. Risale al 1937 la Toccata per pianoforte e orchestra, edita a Milano da Ricordi ed eseguita a Napoli, nel giugno dello stesso anno in occasione dei concerti sinfonici del conservatorio, sotto la direzione di Franco Ghione, solista Tita Parisi. In questo periodo il C. sposò Lina Conforti, figlia della cantante lirica Giulia Tess, e divenne titolare della cattedra di lettura della partitura presso il conservatorio "S.Pietro a Maiella" di Napoli, dove rimarrà in carica sino al 1953.
Fu il momento di maggiore fertilità per il compositore lombardo: nel 1938 apparvero le Variazioni per quartetto d'archi e l'anno successivo fu la volta della Sinfonia in tre tempi per orchestra, vincitrice ex aequo del concorso bandito dall'Associazione Scarlatti di Napoli nel 1942. Il Quartetto in re per archi del 1939 risulterà,vincitore assoluto del concorso Mostra d'Oltremare di Napoli, che si terrà nel 1940, anno in cui il C. approdò, come pianista, nell'orchestra da camera del conservatorio "S. Pietro a Maiella", effettuando successive tournées in Italia, Germania e Spagna tra il 1941 e il 1943 sempre nel 1940 la Passacaglia per grande orchestra, pubblicata nel 1936 a Vienna dalle edizioni Universal, venne eseguita alla Scala da Carl Schuricht. La fama del C. raggiunse vertici elevati in Italia ed all'estero, al pari delle sue interpretazioni pianistiche e clavicembalistiche, mentre continuava l'attività didattica presso il conservatorio di Napoli. Intorno al 1941 intraprese una serie di collaborazioni con la Società del quartetto di Milano, con l'Accademia di S. Cecilia in Roma, con la Biennale di Venezia e con le cantanti Oralia Dominguez, Margherita Carosio e Mafalda Favero. Durante il secondo conflitto mondiale, il musicista non interruppe l'attività artistica, compiendo diverse tournées sul territorio nazionale ed all'estero. Dal 1946 al 1949 formò un duo con il violinista cecoslovacco Vásâ Příhoda, tenendo oltre trenta concerti nelle principali città della penisola. Nel giugno del 1947, in occasione di una serie di manifestazioni nel ridotto della Scala, dedicate a J. Brahms, il C. collaborò al pianoforte con la soprano Rosa Bok. Nello stesso anno partecipò all'esecuzione dei Concerti brandeburghesi di J. S. Bach al teatro Nuovo di Milano, sotto la direzione di Nino Sanzogno. Nel giugno del 1948 fu nuovamente alla Scala, in coppia con il violinista Arthur Grumiaux; la loro collaborazione proseguì fino agli anni Ottanta, per oltre cento concerti, che si svolsero nelle maggiori città europee. Nel 1949 in veste di pianista esegui opere di I. Stravinskij e D. Milhaud, dirette da Franz André, al teatro Nuovo di Milano. Nel 1953, sempre alla tastiera, entrò a far parte dell'orchestra da camera di Trieste, diretta da Adriano Lualdi ed effettuò una serie di concerti sul territorio nazionale.
Nel 1954 si trasferì a Milano dove gli venne affidata la cattedra di lettura della partitura al conservatorio "G. Verdi". Nel medesimo periodo terminò la stesura della Fantasia per pianoforte, segnalata al concorso Viotti di Vercelli dell'anno successivo. Anche diverse altre opere, precedentemente composte, continuavano ad essere eseguite nelle sedi italiane ed estere più prestigiose dai maggiori direttori ed esecutori del momento: alla Scala, sotto la direzione di N. Sanzogno, il pianista cileno Claudio Arrau interpretò la Passacaglia per grande orchestra del 1936. Nel 1956 il C. entrò a far parte del complesso da camera dei Virtuosi di Roma, e rivolse l'attenzione al clavicembalo; effettuerà con questa formazione oltre mille concerti in tutto il mondo, con la sola esclusione dell'Australia e dell'America centrale. I numerosi impegni non gli impedirono tuttavia di occupare importanti cariche in seno ad associazioni musicali e sociali quali il Sindacato regionale lombardo dei musicisti, il Sindacato nazionale dei musicisti, il Sindacato nazionale istruzione artistica. Nel 1957 si classificò secondo al concorso per direttori del liceo musicale "N. Paganini" di Genova; nello stesso anno divenne commissario ministeriale d'esami presso gli istituti pareggiati di Padova, Messina, Piacenza, Ferrara, Sassari e Reggio Emilia. Nel 1959 si fece promotore della formazione di una società per i concerti sinfonici, creando una collaborazione tra il conservatorio "G. Verdi" e la RAI e, dopo la sua costituzione, ne divenne direttore artistico. Nel 1964 vinse il concorso per direttori del liceo musicale "Tomadini" di Udine. Quattro anni più tardi con il violinista Giovanni Guglielmo, costituì un duo per lo studio e l'esecuzione di musiche barocche ed effettuò una serie di registrazioni per il terzo programma radiofonico della RAI e per la filodiffusione: concluse tale collaborazione con tournées in Germania, Svezia. Polonia, Danimarca, Spagna e Svizzera. Dall'ottobre del 1974 sino al settembre del 1976, divenuto direttore del conservatorio di Parma, fu mandato in servizio presso il conservatorio di Rovigo, di nuova istituzione. Nel 1979 i Virtuosi di Roma cambiarono veste e proseguirono l'attivita concertistica con il nome di Solisti italiani. Dal 1981 al 1983 il C. ricoprì la carica di presidente dell'associazione Amici di Casa Verdi.
Morì a Milano il 20 febbr. 1983.
La rigorosa preparazione, sia nel campo strettamente musicale, sia in quello umanistico, unita ad un indiscusso talento, consentirono al C. di dedicarsi ad un vasto campo di interessi ed esprimersi così attraverso i ruoli del pianista-clavicembalista, del compositore, del musicologo, del direttore d'orchestra, dell'esperto di problematiche socio-musicali. La sua attività fu profondamente legata a quella di illustri personalità dell'arte; basti ricordare, tra i violinisti, Aldo e Cesare Ferraresi, Ruggero Ricci, Arrigo Pelliccia, Franco Gulli, Uto Ughi, oltre a quelli precedentemente menzionati; tra i direttori di orchestra sono da aggiungere i nomi di W. J. Mengelberg, E. Kleiber, B. Bartoletti e K. Elmendorff. Attivo per oltre mezzo secolo, il C. rivolse prevalentemente il proprio interesse verso,la musica cameristica, sia come compositore sia come esecutore, se si esclude una breve parentesi dedicata all'attività direttoriale nelle città di Strasburgo, Milano e Torino. Di fondamentale importanza sono gli studi dedicati alla rivalorizzazione dell'antico repertorio sonatistico italiano, realizzati con ricerche effettuate nelle principali biblioteche d'Europa e d'oltre oceano e destinati alla revisione di composizioni di Tartini, Viotti, Vivaldi, Albinoni, Galuppi, Locatelli, Corelli, Veracini, Boccherini ed altri musicisti della scuola violinistica italiana. La sua competenza giuridica, unita ad un profondo senso pratico, si rivelò determinante nell'adempimento di numerosi incarichi di prestigio: segretario dei concerti della Mostra d'Oltremare, vice direttore artistico dell'Ente pomeriggi musicali, consigliere della Società del quartetto, consulente artistico dei concerti sinfonici del conservatorio di Milano, vicesegretario del Sindacato nazionale istruzione artistica, sindaco e consigliere del Sindacato regionale lombardo dei musicisti, revisore dei conti della Società di musicologia, consigliere della Casa di riposo per musicisti (Fondazione G. Verdi), membro del consiglio di amministrazione del conservatorio di Milano. Grazie alla costante presenza nel mondo artistico, fu insignito, nel 1977, della medaglia d'argento, quale benemerito della cultura, dal presidente della Repubblica italiana. In occasione del centenario della fondazione della SIAE, ricevette uno speciale riconoscimento per il suo quarantennale sodalizio, in qualità Ai socio. Le i principali interpretazioni discografiche sono state effettuate per la Voce del padrone e la Philips, con cui ha vinto il Grand prix du disque di Parigi, in coppia con A. Grumiaux. I manoscritti autografi sono conservati nella quasi totalità a Milano, pressola famiglia.
Fonti e Bibl.: Documentazione inedita fornita da Lina Castagnone Prati, vedova del C.; C. Gatti, Il teatro alla Scala, nella storia e nell'arte (1778-1963), Milano 1964, pp. 260, 263, 268, 273-75, 286, 294; M. Rinaldi, Due secoli di musica al teatro Argentina, III, Firenze 1978, pp. 1423, 1427, 1543; Diz. encicl. univ. della musica e dei musicisti, Le biografie, II, Torino 1985, p. 140.