BACCHELLI, Riccardo
(V, p. 780; App. II, I, p. 348; IV, I, p. 219)
Scrittore, morto a Monza l'8 ottobre 1985. Nelle sue ultime opere riaffiora l'ispirazione moralistico-fantastica che aveva improntato tanta parte della produzione precedente.
Nel romanzo Il sommergibile (1978) il tono apocalittico delle riflessioni filosofiche è temperato dal registro ironico dominante nei discorsi dei protago nisti che costituiscono il nerbo di questo apologo dialogato, che si distende a volte in compiaciuti indugi descrittivi. L'uomo, "il più stupido e dannoso animale del mondo", viaggia verso l'Artico in un paesaggio desolato e ostile portando con sé, all'interno del sommergibile ''Paguro'', quella bomba in grado di distruggere in una catastrofe definitiva l'intera ''civiltà''.
Il commiato poetico annuncia la forma mista (prosa e versi) del successivo, In grotta e in valle. Romanzo preistorico (1980), favola primitiva sul nascere della società, a cavallo tra il romanzo epico, il racconto fantastico-grottesco e il saggio antropologico, con una dominante tonalità moralistica e satirica che di volta in volta si riveste di preziosi arabeschi verbali o si condensa in fulminanti aforismi.
La trama ricostruisce il corso della storia a partire dal mitico stato originario di incontaminata innocenza in cui l'uomo vive prima di aggregarsi in comunità. Con lo sguardo di un analitico razionalista B. scruta il nascere di culti, religioni, arti, inseguendo i germi di una malattia originaria in un ''progresso'' ("maggiore menzogna della storia umana") fatto in effetti di crudeltà e sopraffazioni, fino alla fatale apocalissi.
Gli epigrammatici versi della seconda parte riassumono le tesi dell'opera, riportando definitivamente la narrazione − ultimo testamento bacchelliano − nell'alveo di una riflessione sulla storia e sull'uomo. Interamente dedicata a testi in versi è la raccolta Date di tempo, amore e poesia (1980), nella quale si prolunga l'ispirazione che aveva dettato i precedenti volumi a partire da Stella del mattino (1971).
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