Bacchelli, Riccardo
, Nell'attività critica del celebre narratore (nato a Bologna nel 1891) i saggi danteschi occupano un posto d'indubbio rilievo (v. nei Saggi critici, Milano 1962), soprattutto per la sontuosa lectura di Pd XXXIII (già edita in " Paragone " V [1954] 5-25), e per la sottile interpretazione della limitatezza della scienza di Virgilio, basata sulla filosofia razionale, dinanzi al " dramma tragico " delle porte della città di Dite e al " dramma farsesco " dei ponti rotti nelle Malebolge (vedi Da Dite a Malebolge: la tragedia delle porte chiuse e la farsa dei ponti rotti, pubblicata dapprima in " Giorn. stor. " LXXI [1954] 1-32). In occasione del centenario dantesco il B. ha pronunziato un importante discorso a Firenze, nel Palazzo Riccardi, pubblicato col titolo " Per te poeta fui " (ora in " Studi d. " XLII [1965] 5-28), sulla qualità e i sentimenti umani di Virgilio guida, sull'opzione dantesca tra lingua aulica e stile comico, sulla virtù " essenziale, vitale, creatrice " della rima nella Commedia, sull'immedesimarsi della poesia nella fede. Echi e reminiscenze di versi di D. sono visibili in tutta l'amplissima produzione narrativa del B., sino ad apparire, ancora più espliciti e oggetto di vario commento, nel romanzo L'Afrodite (1969).