RICCARDI
. Famiglia fiorentina, forse oriunda di Colonia, donde nel sec. XIV venne in Firenze un Anichino di Riccardo sarto, che nel 1367 ottenne per grazia la cittadinanza fiorentina senza peraltro il godimento dei pubblici uffici. Scarsa importanza politica ebbe la famiglia durante il periodo repubblicano (si trova soltanto un Gabriello di Riccardo dei Dodici buonuomini nel 1521); ma intanto essa, con l'esercizio della mercatura, aveva potuto salire a tale potenza economica da assicurarsi un posto eminente all'avvento del principato mediceo. Un Francesco di Giovanni (1551-1611) nel 1596 fu fatto senatore; un Francesco di Cosimo (1648-1719) fu ambasciatore straordinario al papa Clemente X e all'imperatore Leopoldo I; e un Vincenzio Maria di Cosimo (1701-1752) fu anch'egli senatore. Il granduca Ferdinando II il 16 aprile 1629 investì i fratelli Cosimo e Gabriello di Francesco Riccardi del feudo di Chianni con titolo di marchesato. Trenta anni dopo, i Riccardi acquistavano dallo stesso granduca il sontuoso palazzo mediceo di Via Larga, fatto costruire da Cosimo il Vecchio e lo ingrandivano e abbellivano artisticamente. Luca Giordano vi affrescò il soffitto della famosa sala, che da lui tuttora prende nome. Ai R. si deve la fondazione della biblioteca Riccardiana, che il comune di Firenze nel 1815 donò allo stato a condizione che fosse aperta al pubblico. Ne aveva costituito il primo nucleo Riccardo Romolo (1558-1611), buon cultore di lettere, nel suo casino di Via Valfonda, donde la biblioteca era poi passata nel palazzo mediceo e vi è tuttora. La famiglia R. si estinse nel 1847; il cognome e il titolo marchionale passarono nei Mannelli Galilei.
Bibl.: Vedi anche, per la storia della famiglia, G. Lami, Richardi Romuli Richardi Vita, in Memorabilia italorum, Firenze 1748, II, parte 2ª.