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RICASOLI-FIRIDOLFI

di Niccolò Rodolico - Enciclopedia Italiana (1936)
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RICASOLI-FIRIDOLFI

Niccolò Rodolico

. Famiglia baronale tra le più cospicue della nobiltà italiana. Il ceppo più antico, i Firidolfi (filii Rodolphi), risale al sec. XII. Un ramo prese il nome di Ricasoli da un castello, avuto in feudo nel 1187. I Firidolfi prima (1306) e i Ricasoli poi (1393) furono costretti, come altra nobiltà feudale vinta dal comune di Firenze, a vivere in città e a "farsi di popolo". I Ricasoli lasciarono allora l'avito nome, ma lo ripresero nel 1434 con l'antico stemma gentilizio. Furono fedeli al comune di Firenze e quindi ai Medici. Nel 1474 Bettino Ricasoli strenuamente lottò contro le milizie aragonesi, difendendo il castello di Brolio nella guerra tra Sisto IV e Firenze. Furono soprattutto uomini d'arme. Un Ottaviano Ricasoli era colonnello imperiale nella battaglia di Lützen, Giovanni Francesco e Mattia furono valenti ammiragli. Né mancarono nella famiglia cultori di lettere e di scienze come Bindaccio, discepolo di Marsilio Ficino, e come Orazio Cesare, scolaro prediletto di Galileo. Alla famiglia diede gloria nel Risorgimento Bettino Ricasoli (v.), uno degli artefici dell'unità politica italiana. Con lui si estingueva la casa Ricasoli da Vanzano. La figlia, Elisabetta sposò il barone Alberto, con cui terminava la casa Firidolfi. Da qui l'unione dei due nomi Ricasoli-Firidolfi dell'attuale famiglia baronale.

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