Scrittore boliviano (Tacna 1868 - Tucumán 1933), vissuto in Argentina. A Buenos Aires conobbe R. Darío, col quale fondò la Revista de América, che costituì il mezzo più idoneo per la diffusione del modernismo. Castalia bárbara (1899), pubblicata a poca distanza da Prosas profanas (1896) di Darío e da Las montañas del oro (1897) di L. Lugones, rappresentò, insieme a queste ultime, il manifesto del rinnovamento modernista. Di orientamento analogo è l'altro libro di poesia, Los sueños son vida (1917), nel quale tuttavia il verso divenne più musicale e più denso di idee. È anche autore di un'opera di precettistica letteraria, l'unica nell'ambito del modernismo sudamericano, Leyes de la versificación castellana (1912), di alcuni drammi e di alcune opere storiche su Tucumán.