RIBECA (dall'arabo rabāb; fr. rebec; sp. rabei; ted. Rebec; ingl. rebeck)
È uno degli strumentì ad arco primitivi e venne usato sin dalla fine del Medioevo. Sembra ch'essa possa identificarsi con la ribeba; sennonché, mentre la ribeca ha tre corde, la ribeba ne aveva soltanto due e di essa parla appunto Girolamo da Moravia quando dice che veniva accordata per quinte. La ribeca in sostanza era una specie di viola ad arco ridotta. Il manico però era quasi una continuazione della cassa armonica e col fondo ricurvo. La tastiera s'inoltrava sin quasi alla metà del piano armonico e all'estremità superiore era scolpita una testina con tratti caricaturali e grotteschi. Una persona di scarsa intelligenza era schernita in Francia con l'appellativo di "visage de Rebec". Dalle raffigurazioni di sculture e pitture risulta che la ribeca, benché avesse il fondo curvo, veniva tenuta dal sonatore come un violino. Era strumento di carattere popolare e adatto soprattutto ad eseguire arie di danza; la ribeba è ricordata anche dal Boccaccio in una sua novella del Decameron. Fu molto usata dai menestrelli e dai giullari e visse sino alla fine del Cinquecento, quando la sostituì il violino.