RIARIO
. Signori di Imola e Forlì. Da un Paolo di Savona, uomo di modesta condizione, che aveva sposato Bianca, sorella di Francesco della Rovere (Sisto IV), nacquero Pietro e Girolamo, che all'elevazione dello zio al pontificaio salirono rapidamente, per la sua benevolenza e per il suo nepotismo, a grande ricchezza e influenza politica. Pietro, già semplice frate, fu fatto cardinale e morì giovane nel gennaio 1474, dopo breve tempo di vita sfarzosissima e dissoluta. Girolamo salì ad alte cariche dello stato ecclesiastico, ed ebbe, finché visse Sisto IV, una grande influenza sul papa e una parte non piccola, di venalità e di intrighi, nella curia papale e nella politica italiana. Quando Galeazzo Maria Sforza, duca di Milano, restituì Imola per denaro alla Chiesa, ne ebbe l'investitura Girolamo (1473), fidanzato l'anno prima a una figlia naturale del duca, la giovanissima e bellissima Caterina. Le nozze seguirono nel 1477. Nel 1480, alla morte di Pino Ordelaffi (benché non mancasse una successione almeno indiretta), Girolamo e Caterina furono investiti anche dello stato di Forlì. In Romagna dimorarono a tratti, e stabilmente solo dopo la morte di Sisto IV (Innocenzo VIII aveva confermato l'investitura). Signoria agitata ed infausta, per le difficoltà politiche esterne ed interne, le trame dei partigiani degli Ordelaffi, la lotta assidua di un nemico potente quale Lorenzo de' Medici, che non poteva dimenticare la partecipazione di Girolamo alla congiura dei Pazzi; e per il carattere stesso di Girolamo, intrigante, grossolano, vile e insieme feroce. Per una congiura di Forlivesi, con la probabile complicità di Lorenzo, egli fu assassinato in Forlì il 14 aprile 1488. La giovane vedova riuscì a fronteggiare la situazione, impadronendosi della rocca, riacquistando poi la città e lo stato, che governò per sé e per il primogenito Ottaviano con mano ferma, destreggiandosi abilmente nell'intrico della diplomazia italiana. La sua signoria fu travolta dalla conquista di Cesare Borgia. (V. sforza riario, caterina; riario sforza).