RHODOPE (῾Ροδόπη)
Personificazione del monte omonimo sulle monete tracie.
Secondo la tradizione raccolta da Ovidio (Metam., vi, 87 ss.) e da Lattanzio Placido (Fab. narrat., vi, 1), la tracia R., figlia di Strimone, sarebbe stata trasformata in monte, insieme al fratello Hamnos, dagli dèi sdegnati, giacché i due fratelli, nella loro tracotanza, osarono nomina summorum sibi tribuere deorum, autonominandosi rispettivamente Hera e Zeus. Secondo uno scolio all'Ibis ovidiana (v. 561), Haimos avrebbe nutrito una passione incestuosa per la figlia R., e per questo entrambi avrebbero perduto la loro natura umana.
Sulle monete di Filippopoli dell'epoca di Antonino Pio è raffigurata R. seduta su una rupe, dietro la quale si erge un albero: la mano sinistra è appoggiata alla roccia, nella destra tiene uno stelo con tre fiori.
Bibl.: O. Höfer, in Roscher, IV, 1909-15, c. 116, s. v., n. 3. Per le monete: T. E. Mionnet, Description de médailles antiques, grecques et romaines, I, Parigi 1806, p. 416, n. 342; B. Pick, Die antiken Münzen von Dacien und Moesien, Berlino 1898, p. 194; A. Tacchella, Numismatique de Philippopolis, in Revue Numismatique, VI, 1902, p. 177; B. V. Head, Historia numorum, Oxford 19112, pp. 287-8.