Rezia
Regione delle Alpi Centrali, corrispondente pressappoco al Tirolo, a parte della Baviera e della Svizzera (oggi Grigioni), abitata anticamente da popolazioni di discussa origine etnica, di cui la più importante era quella dei vindelici. Contro queste Augusto per primo condusse due spedizioni per assicurare la tranquillità della Gallia Cisalpina. Sconfitti due volte i vindelici, tutta la regione fu occupata e dapprima posta sotto il governatore delle Gallie, poi costituita in provincia autonoma col nome di Raetia et Vindelicia. Dapprima i suoi confini erano costituiti dal Lago di Costanza a O, dal Danubio a N, dall’Eno (Inn) e dalla Pusteria a E, da una linea che univa Bressanone a Merano e risaliva lo Stelvio e l’Ortles a S. Poi, per necessità militari, il confine fu ampliato a N del Danubio, raggiungendo l’attuale Lorch. La R. ebbe come governatore un procuratore la cui sede fu posta ad Augusta Vindelicorum, fondata da Augusto nel territorio dei vindelici. Marco Aurelio vi stanziò la legione III Italica concors e la provincia passò sotto il governo di un legato di rango senatorio. La R. ebbe carattere prevalentemente militare. Numerosi castelli erano disseminati lungo il suo confine settentrionale e altri erano nell’interno a sorveglianza delle strade principali. Di queste la più importante fu dapprima la Claudia Augusta, che da Altino, attraverso il passo di Resia, conduceva ad Augusta e al Danubio; Settimio Severo ne costruì un’altra che valicava il Brennero e un’altra che da Milano, per lo Spluga, andava a Curia (Coira). I centri urbani erano solo tre, dato che la zona coltivabile era limitata alla sola pianura lungo il Danubio: Augusta, Campoduno (Kempten) e Briganzio (Bregenz). Alla fine del sec. 3° il limes primitivo, con palizzate e fossato, fu sostituito da un muro di cui restano molti avanzi. Questo non valse però a proteggere il confine, che con Gallieno fu arretrato al Danubio, dove Aureliano e Probo costruirono fortificazioni. Diocleziano divise la regione in Raetia prima, la parte montagnosa meridionale, e Raetia secunda, la pianura settentrionale lungo il Danubio. Le pressioni barbariche divennero però sempre più forti e, malgrado le lotte sostenute dagli imperatori del sec. 4°, poco per volta tutta la R. seconda cadde sotto alamanni, bavari, svevi, e solo la R. prima rimase in potere degli imperatori e, poi, dei re barbari d’Italia, Odoacre e Teodorico.