revisione della spesa
loc. s.le f. Processo di riesame della spesa, in particolare della spesa pubblica, finalizzato a un uso più razionale delle risorse, che si rende necessario quando la spesa supera gli introiti derivanti dalle tasse.
• La spesa per studente in Italia è tra le maggiori dell’Ocse, e il rapporto insegnati/studenti è molto più alto che altrove: eppure i risultati, misurati dai test di apprendimento utilizzati a livello internazionale, sono modesti. È l’amara conclusione del capitolo dedicato alla Pubblica Istruzione del Rapporto sulla revisione della spesa consegnato a fine anno dalla Commissione tecnica per la Finanza pubblica al ministro dell’Economia. (Eugenio Occorsio, Repubblica, 2 gennaio 2008, p. 40, Economia) • Tommaso Padoa-Schioppa ebbe a dichiarare nell’ultima intervista: «[Giulio] Tremonti segue la politica mia e di [Romano] Prodi». Era il tentativo, estremo e istituzionale, di dare valore di «interesse nazionale» al rigore fiscale. Padoa-Schioppa, tecnocrate padre dell’euro, aveva imparato la lezione amara dal vivo, con il suo piano di revisione della spesa boicottato dallo status quo, a destra e sinistra. (Gianni Riotta, Stampa, 5 novembre 2011, p. 33, Società e Cultura) • Alzi la mano chi riponeva fiducia sul nostro piano di revisione della spesa pubblica. [...] E così il debito pubblico continua a crescere mentre decresce a velocità più che sostenuta la fiducia dei cittadini. (Pompeo Locatelli, Giornale, 23 febbraio 2016, p. 19, Economia).
- Composto dal s. f. revisione, dalla prep. della e dal s. f. spesa, ricalcando l’espressione ingl. spending review.
- Già attestato nella Repubblica del 7 dicembre 1984, p. 10, Politica estera (Gaetano Scardocchia).
> spending review.