retromaniaco
(retro-maniaco), s. m. e agg. Chi o che è affascinato da ciò che è passato, fuori moda.
• [tit.] Che bellezza i retromaniaci [testo] [...] Sembra una follia, ma c’è una certa coerenza in questa varietà. Gli Stones, JJ e gli Zeppelin hanno tutti flirtato, a modo loro, con il Motown sound. Gli Alabama Shakes ce lo ricordano, da figli dell’epoca retromaniaca che sta vivendo il rock. Il critico Simon Reynolds sostiene che il rock abbia rinunciato a spalancare le porte dell’avvenire per rifugiarsi comodamente nei revival, nelle reunion, nelle retrospettive. Vero. Ma che bello. (Christian Rocca, Sole 24 Ore, 17 giugno 2012, p. 41, Musica) • «Suoneremo tutto “Siberia” nella prima parte poi ci scateneremo nel “best of”, nel trentennale di carriera», spiega Federico Fiumani, che dei Diaframma, in fondo, è sempre stato essenza e pilastro. «Nemmeno negli anni ’80 facevamo la scaletta completa del disco, alcuni pezzi non li eseguivamo mai live. L’idea del “reloaded” mi è venuta in mente un paio di anni fa dopo essere andato al concerto dei newyorkesi Television, il mio gruppo preferito di sempre. [...] Perché no?, mi sono detto». Una operazione che può anche essere intesa come retro-maniaca, ma che per molti giovani e non solo, diventa occasione per riscoprire un pezzo di storia della “nuova onda” rock italiana. (Lucia Marchiò, Repubblica, 15 aprile 2017, p. 17).
- Composto dall’agg. fr. rétro e dal s. m. e agg. maniaco.