alimentare, rete
Come gli organismi viventi interagiscono fra loro
Gli organismi viventi sono legati da strette relazioni alimentari che costituiscono un intricato meccanismo su cui si reggono gli ambienti naturali: gli ecosistemi. In una comunità biologica, ogni specie si nutre di altre specie ed è a sua volta predata o parassitata da altre ancora. L'esistenza di reti alimentari spiega come gli ecosistemi si mantengano in equilibrio. Ci insegna inoltre che tutti gli organismi sono utili e che nessuna specie può essere eliminata senza conseguenze sulle comunità biologiche e sull'integrità degli ecosistemi stessi
Gli organismi viventi, ossia le specie animali e vegetali che vivono in un determinato ambiente (ecosistema), sono tutti collegati tra loro da un sistema di relazioni alimentari che costituisce una rete. La rete alimentare, detta anche rete trofica, permette agli organismi di vivere e di riprodursi formando una comunità biologica, cioè un insieme di specie che, per l'appunto, vivono insieme e si riproducono. Ogni specie ricava il proprio nutrimento da altre specie (le sue prede) e a sua volta può costituire il cibo per altre, costituite dai suoi predatori (predazione). Immaginiamo che ogni specie rappresenti un anello e che, insieme ad altre con cui ha relazioni alimentari, formi una catena. Poiché le comunità biologiche sono formate da centinaia o migliaia di specie, si possono riconoscere tante catene che nel loro insieme formano una rete. L'analisi dettagliata di questa rete ci permette di capire quali specie vengono consumate e da chi: "chi mangia chi?" si chiedono gli ecologi, che studiano le reti alimentari.
Prendiamo per esempio una savana africana, che ancora oggi rappresenta una comunità biologica completa, poiché quasi tutti gli anelli sono tutt'ora presenti. In queste grandi praterie tropicali, le gazzelle mangiano molte specie vegetali, che costituiscono il tappeto erboso e vengono a loro volta predate da leoni, ghepardi, sciacalli e aquile. Inoltre, le gazzelle stesse vengono parassitate da molti invertebrati, quali vermi, acari, zecche, mosche carnivore e altri ancora. Intorno alle gazzelle possiamo quindi individuare una rete di relazioni alimentari, in cui esse appaiono 'consumatrici' rispetto alle piante che mangiano e 'consumate' rispetto ai predatori e ai parassiti che vivono a loro spese. Ma anche i loro predatori sono consumati da altri organismi. Pensate a un leone che viene parassitato dalle zecche e dai vermi intestinali, a un leoncino incustodito che viene mangiato da un leopardo, a un vecchio leone morente che è divorato dalle iene, e a tutti i leoni ormai morti che vengono consumati da un enorme numero di 'spazzini' tra cui figurano non solo iene, sciacalli e avvoltoi ma anche innumerevoli insetti, vermi e batteri.
Ma torniamo un attimo alle piante della savana. Non soltanto le gazzelle si nutrono delle piante della savana, ma anche molti roditori, lepri, uccelli, cavallette, larve di farfalle e cimici, ossia sterminate legioni di fitofagi (animali che si nutrono di vegetali). Altri animali si nutrono poi dei fiori e dei frutti di queste piante, altri ancora delle loro radici.
Anche le piante, quindi, sono soggette a predatori e a parassiti: i primi sradicano e distruggono la pianta intera per nutrirsi, i secondi ne utilizzano una piccola parte lasciando la pianta in vita. Se poi andiamo alla ricerca di dettagli sempre più nascosti, ci rendiamo conto che anche le piante hanno le loro risorse alimentari (composti dell'azoto, anidride carbonica, e altro) e che queste derivano dall'attività di altri organismi o dalla decomposizione dei loro corpi. L'anidride carbonica è il prodotto della respirazione degli animali, mentre le altre sostanze derivano sia dagli escrementi sia dalla decomposizione dei cadaveri di leoni, gazzelle, uccelli, rettili e milioni di insetti, che morendo restituiscono al suolo i nutrienti per le piante.
Come per le savane, possiamo ricostruire in modo analogo la rete alimentare di altri ambienti, quali boschi, praterie, laghi e oceani. Cambiano i protagonisti, cioè le specie, ma i ruoli rimangono sempre gli stessi: anche qui troveremo piante, predatori e parassiti di piante, predatori e parassiti di animali, decompositori che demoliscono il corpo degli organismi morti completando così il ciclo degli elementi. Queste diverse categorie di organismi, che distinguiamo in base alla loro alimentazione, rappresentano i cosiddetti 'livelli trofici': produttori sono gli organismi come le piante che fabbricano la propria sostanza organica utilizzando l'energia solare, l'anidride carbonica e l'acqua; consumatori primari sono gli organismi che si nutrono di piante; consumatori secondari sono quelli che si cibano di altri animali; decompositori sono quelli che demoliscono la sostanza organica proveniente dal corpo di animali e piante ormai morti.
In realtà, però, le reti alimentari sono molto più complesse. Basti pensare che l'alimentazione della maggior parte degli animali è mista, cioè formata sia da sostanze animali sia da sostanze vegetali. La maggior parte degli uccelli e dei pesci si nutre di piante e di invertebrati. Diversi animali, come per esempio testuggini e lucertole, cambiano la propria dieta in base all'età: nei primi mesi o anni di vita tendono a nutrirsi con maggiore frequenza di invertebrati, successivamente si orientano verso un'alimentazione principalmente vegetariana. Anche quello che può apparire ai nostri occhi come il più erbivoro dei mammiferi, in realtà integra la propria dieta con notevoli quantità di sostanze animali: per esempio, un bufalo al pascolo ingerisce involontariamente un grande numero di insetti e di altri invertebrati e se trova resti di animali morti si sofferma ad assaggiarli. D'altra parte, anche i mammiferi carnivori apprezzano molto alcune erbe e determinati frutti che garantiscono loro la digestione o l'apporto vitaminico. È interessante notare che molte specie di animali si nutrono dei cuccioli dei loro predatori, quasi a voler compensare le proprie perdite. Per esempio, gli aironi divorano i coccodrilli neonati che una volta cresciuti divorano gli aironi stessi. Ciò significa che nelle reti alimentari spesso le relazioni non sono a senso unico ma doppio. E vuol dire anche che, all'interno delle catene alimentari, una specie può contribuire al controllo numerico dei suoi predatori. Le reti alimentari sono dunque un argomento affascinante e pieno di aspetti ancora sconosciuti. Le relazioni trofiche all'interno delle foreste tropicali, o nel profondo buio degli abissi marini, dove milioni di specie convivono e si nascondono ai nostri occhi, sono ancora quasi completamente sconosciute.
Alcuni animali sfruttano molte risorse alimentari e pertanto vengono detti 'generalisti', come il cinghiale, un onnivoro che divora un numero assai elevato di specie vegetali e animali. Al contrario, ci sono animali che consumano una o poche specie e vengono chiamati 'specialisti', come il formichiere: un mammifero delle foreste tropicali americane, che si nutre prevalentemente degli insetti cosiddetti sociali, in particolare termiti e formiche. Tuttavia, la maggioranza delle specie animali tende ad ave-re una dieta ricca e soprattutto 'opportunista'. Ciò significa che, pur non essendo onnivore, moltissime specie possono consumare risorse differenti a seconda della disponibilità che offre l'ambiente. Ciò permette alla maggior parte degli animali di sopravvivere in ambienti diversi o che cambiano nel tempo. Per esempio, una popolazione di scoiattoli che vive in una pineta si manterrà a spese delle pigne e di altre piante che crescono insieme alle conifere, mentre un'altra popolazione potrà nutrirsi di ghiande, nocciole, o altro. D'inverno, quando le risorse diminuiscono, gli scoiattoli consumeranno la corteccia degli alberi, le bacche che maturano nei mesi freddi o i piccoli animali. Questa capacità di cambiare la propria dieta in base alle circostanze permette a molte specie di vivere e riprodursi in più ambienti, colonizzando vaste aree geografiche.