retaggio
Francesismo, diffuso nella lingua del Trecento, con attestazioni in G. Villani, D. Velluti, Boccaccio, ecc.
Vale " eredità ", sia in senso concreto come insieme di beni ereditati (Cv IV XI 9 più volte a li malvagi che a li buoni pervegnono li retaggi, legati e caduti), che quale astratto con l'accezione di " possibilità di ereditare " (§ 10 Così fosse piaciuto a Dio... che chi non è reda de la bontade perdesse lo retaggio de l'avere; Pg XVI 131).
Anche in senso figurato: Pg VII 120 Iacomo e Federigo hanno i reami; / del retaggio miglior nessun possiede: Giacomo II e Federico III sono sì succeduti al loro padre Pietro III nei regni rispettivamente di Aragona e di Sicilia, ma nessuno dei due ha preso il meglio dell'eredità di Pietro, e cioè il valore di lui.