resistenza
resistènza [Der. del lat. resistentia, dal part. pres. resistens -entis di resistere "resistere", comp. di re- "re-" e sistere "fermarsi"] [LSF] (a) In senso generico, il fatto di resistere, cioè opposizione, attiva o passiva, con cui qualcosa tende a impedire che un'azione raggiunga uno scopo; (b) in senso specifico, nome di alcune grandezze fisiche (v. oltre) esprimenti la proprietà di materiali, sistemi, strutture, di resistere a certe sollecitazioni; (c) correntemente, ancora in senso generico, la capacità di un materiale o di un oggetto di resistere all'usura o all'uso prolungato senza deteriorarsi. ◆ [EMG] Nel linguaggio tecnico dell'elettrologia, il termine, senza ulteriori qualificazioni, è usato, fuori del-l'uso proprio (r. elettrica: v. oltre) e quindi impropr., come sinon. di resistore. ◆ [MCC] Ogni forza (anche, forza resistente) che si opponga al moto del corpo al quale è applicata, che formi cioè, nel punto di applicazione, un angolo ottuso con la velocità, facendo così un lavoro negativo. In una macchina si hanno r. utili e r. passive a seconda che si tratti delle forze che devono essere vinte per ottenere lo scopo della macchina oppure di forze che portano a una dissipazione di energia, quali le r. d'attrito (che hanno origine dalle mutue azioni degli organi della macchina) e le r. del mezzo (che derivano dall'interazione degli organi della macchina con il mezzo in cui si muovono). ◆ [MCF] Nel moto di un solido in un fluido, forza R che ha orientamento opposto alla velocità v del punto materiale a cui il solido viene assimilato e che quindi si oppone al moto; dipende dalla velocità e dalla forma dell'oggetto e dalle caratteristiche fisiche del mezzo resistente. Precis., si suol porre R=ρ Aαf(v), dove ρ è la densità del fluido, A è la cosiddetta area investita (area della proiezione del solido su un piano normale a v); α è un fattore di forma, cioè un numero puro dipendente dalla configurazione esterna del solido (non dalle sue dimensioni) e dall'orientamento di v rispetto al solido; f(v) è una funzione della velocità, di natura sperimentale, avente in ogni caso le dimensioni del quadrato di una velocità e, naturalmente, nulla per v=0. Per piccoli valori di v si può assumere f(v) proporzionale a v: si ha la cosiddetta legge di r. viscosa che, in acqua e in aria, può essere accettata con soddisfacente approssimazione per velocità inferiori a 2 m/s; per velocità comprese, grosso modo, fra 2 e 200 m/s l'esperienza suggerisce come più accettabile la legge di r. idraulica, cioè la proporzionalità di f(v) al quadrato della velocità. Per velocità maggiori (quali sono, per es., quelle che interessano la balistica e l'aviazione) la legge quadratica non è più valida, anzi per velocità molto grandi si ha nuovamente andamento lineare. È abituale distinguere la r. in varie componenti; in effetti, poiché le interazioni tra fluidi e superfici solide insorgono per effetto delle pressioni normali e degli sforzi tangenziali, la r. del mezzo si divide in r. di attrito (dovuta agli sforzi tangenziali) e r. di pressione (dovuta alle pressioni normali); a sua volta la r. di pressione consta della r. d'incidenza (detta anche r. di portanza) e della r. di forma (in cui si distingue ulteriormente la r. di scia e la r. d'onda). La r. si può sempre esprimere con la formula generale: R=CrSρ V2/2, dove S è una superficie di riferimento (per es., per le ali è la superficie in pianta), ρ è la densità del fluido, V è la velocità relativa, Cr è un coefficiente adimensionale, dipendente da numerosi parametri fisici, chiamato anche, da taluni autori, indice di resistenza. ◆ [ACS] R. acustica: la parte reale dell'impedenza acustica (che è definita come rapporto fra la pressione acustica e la velocità delle particelle del mezzo nel quale si propaga l'onda acustica): v. suono: V 700 f. ◆ [TRM] R. adduttiva integrale: l'inverso della conduttanza termica integrale. ◆ [MCF] R. aerodinamica: la r. che l'aria oppone al moto di un solido: v. sopra: [MCF]. ◆ [FTC] [MCC] R. a fatica di un materiale: v. frattura: II 761 e. ◆ [FTC] [MCC] R. a flessione, a pressione, a taglio, a trazione: (a) proprietà dei materiali e delle strutture di resistere alle corrispondenti sollecitazioni, indotte dalle forze applicate; (b) la grandezza che misura l'idoneità del materiale o della struttura a resistere a tali sollecitazioni fino alla rottura (o a una deformazione incompatibile con la funzione). ◆ [MCF] R. al distacco: v. turbolenza: VI 362 d. ◆ [ELT] [EMG] R. apparente: locuz. impropria per indicare il modulo dell'impedenza di un conduttore percorso da corrente alternata, in quanto rapporto tra il valore massimo (o efficace) della tensione e il valore massimo (o efficace) dell'intensità della corrente. ◆ [EMG] [ELT] R. campione, o campione di r.: lo stesso che resistore campione. ◆ [EMG] R. critica: per un circuito RCL, la r. Rc corrispondente allo smorzamento critico delle oscillazioni elettriche libere che possono insorgere nel circuito stesso; vale 2(L/C)1/2 o, equival., soddisfa la relazione Rc2/(4L2)=(LC)-1: v. circuiti oscillanti passivi: I 625 d. ◆ [MCC] R. del mezzo: generic., la r. (meccanica, elettrica, ecc.) che un mezzo presenta al movimento in esso di un corpo o alla propagazione in esso di correnti elettriche, campi elettromagnetici, suoni, ecc. ◆ [MCC] R. di attrito: generic., le r. che si destano al contatto di due superfici solide in moto relativo (r. di rotolamento, di strisciamento, ecc.) oppure alla superficie di un solido in moto in un fuido (r. aerodinamica, idrodinamica), lo stesso che forza di attrito: → attrito. ◆ [FTC] [EMG] R. di contatto: nell'elettrotecnica, denomin. generica del rapporto tra la tensione esistente fra due superfici conduttrici (in quiete o in movimento l'una rispetto all'altra) e l'intensità della corrente tra le dette superfici, per es., tra il collettore e le spazzole di una dinamo; tale r. può produrre pericolosi riscaldamenti localizzati, cadute di tensione e fenomeni di corrosione. ◆ [MCF] R. di forma: particolare r. aerodinamica nel volo animale: v. locomozione animale aerea: III 476 d. ◆ [ELT] R. di isolamento: (a) l'altissima r. elettrica dei componenti un sistema di isolamento elettrico; (b) la r. in parallelo che è associata a un condensatore elettrico: v. componenti elettronici passivi: I 668 b. ◆ [ELT] R. dinamica collettore-emettitore: v. amplificazione di segnali elettrici: I 115 e. ◆ [ELT] R. diretta: per un diodo, quella che si può misurare quando la corrente scorre nel verso diretto; quella che si può misurare quando la corrente scorre nel verso opposto prende il nome di r. inversa. ◆ [MCF] R. d'onda nei profili alari: v. aerodinamica supersonica: I 76 e. ◆ [EMG] R. elettrica: grandezza che interviene nei fenomeni di passaggio di corrente elettrica in un mezzo conduttore. Precis., con rifer. a un conduttore che non sia sede di forze elettromotrici e sia percorso da una corrente continua, la r. è definita come il rapporto fra la differenza (costante) di potenziale agli estremi del conduttore e l'intensità della corrente; se, anziché da corrente continua, il conduttore è percorso da corrente alternata, la sua r. elettrica è uno degli elementi che concorrono a costituirne l'impedenza; quando questa sia espressa in forma di grandezza complessa, la r. ne è la parte reale (→ impedenza). La r. elettrica di un generico conduttore non sempre può essere considerata come una grandezza caratteristica del conduttore, in quanto può accadere che essa dipenda dalla tensione applicata: è il caso dei conduttori non lineari. Se però il conduttore è lineare, cioè la tensione è direttamente proporzionale all'intensità della corrente (come accade per conduttori metallici tenuti a temperatura costante), la r. è una costante caratteristica del conduttore medesimo dipendente dalla sua natura e dalle sue caratteristiche geometriche; precis., è la costante R di proporzionalità tra tensione V e intensità di corrente i, V=iR, secondo 1a legge di Ohm; la r. di un conduttore omogeneo di lunghezza l e sezione trasversale costante S a una certa tempe-ratura si può esprimere nella forma (2a legge di Ohm) R=ρl/S, dove ρ è la resistività, o r. specifica, del materiale di cui è fatto il conduttore (r. di un conduttore del materiale in questione, di lunghezza e sezione unitarie, alla temperatura considerata): v. corrente elettrica stazionaria: I 784 f. La r. di un conduttore varia con la temperatura perché con quest'ultima varia la resistività (←); per i conduttori metallici, che sono i più usati, la r. aumenta all'aumentare della temperatura, secondo una legge che è, con buona approssimazione, lineare nel campo delle temperature ordinarie. Per quanto riguarda la r. in corrente alternata, essa aumenta all'aumentare della frequenza per effetto della disuniforme distribuzione della corrente nel conduttore (effetto pelle). Unità di misura SI della r. elettrica è l'ohm (Ω). La misurazione della r. si effettua mediante strumenti, detti ohmmetri, che talora sono complessi dispositivi circuitali (per es., gli ohmmetri a ponte). Le misurazioni vengono in genere effettuate in corrente continua; si effettuano misurazioni in corrente alternata se si vuole conoscere il valore della r. a una particolare frequenza e, nel caso di soluzioni elettrolitiche, per evitare fenomeni di elettrolisi. Nel caso che si abbiano più conduttori collegati in serie o in parallelo o in serie-parallelo tra loro, la r. complessiva, o equivalente, o totale di essi si calcola tenendo conto del fatto che la r. complessiva di più conduttori in serie è la somma delle singole r., mentre quella di più conduttori in parallelo è l'inverso della somma degli inversi delle singole r. (in quest'ultimo caso, cioè, non si sommano le r., ma i loro inversi, vale a dire le conduttanze); se si hanno collegamenti in serie-parallelo, occorre, salvo casi partic. semplici, risolvere la rete elettrica corrispondente, mediante l'applicazione dei due principi di Kirchhoff (v. corrente elettrica stazionaria: I 786 a). ◆ [ELT] R. elettrica differenziale: per un bipolo conduttore, è il rapporto Rd=dV/dI tra la variazione infinitesima della tensione a esso applicata e la corrispondente variazione dell'intensità della corrente che vi scorre ed è, dunque, proporzionale alla pendenza della tangente della caratteristica tensione-corrente del bipolo (v. fig.); per un bipolo lineare è costante e coincide con la r. ordinaria, per un bipolo non lineare varia potendo assumere, in alcuni punti della caratteristica, valori negativi (ciò avviene, per es., in un diodo tunnel). ◆ [EMG] R. elettrica differenziale negativa: v. sopra: R. elettrica differenziale. ◆ [FTC] [ELT] R. elettrica di perdita, o di dispersione, o di isolamento o equivalente: la r. di valore finito che occorre pensare associata a un isolante per giustificare l'esistenza di una certa corrente di conduzione in esso. ◆ [EMG] R. elettrica di volume: denomin. della r. elettrica ordinaria di un corpo quando la si voglia distinguere da quella superficiale. ◆ [ELT] R. elettrica effettiva: v. induzione elettromagnetica: III 179 a. ◆ [ELT] R. elettrica incrementale di base: v. amplificazione di segnali elettrici: I 115 d. ◆ [EMG] R. elettrica negativa: v. sopra: R. elettrica differenziale. ◆ [EMG] R. elettrica specifica: lo stesso che resistività elettrica. ◆ [EMG] R. elettrica superficiale: la r. elettrica misurata fra due punti della superficie di un corpo; dipende dalla forma e dallo stato della superficie, è molto influenzata dalle condizioni ambientali (per es., dall'umidità) e ha particolare rilevanza per gli isolanti. ◆ [MCF] R. indotta: v. aerodinamica subsonica: I 70 a. ◆ [EMG] R. interna, o propria, di un generatore: (a) la r. che va attribuita a un generatore di corrente per dare conto della diminuzione della tensione ai suoi morsetti quando esso eroga corrente, pari a (f-ΔV)/i, con f forza elettromotrice del generatore, ΔV tensione ai morsetti e i intensità della corrente erogata; in genere ha carattere meramente convenzionale e varia con i (v. corrente elettrica stazionaria: I 786 b); (b) la r. di un apparecchio, per distinguerla da quella (r. esterna) del circuito di cui fa parte, come, per es., r. interna di un motore elettrico. ◆ [ELT] R. inversa: v. sopra: R. diretta. ◆ [EMG] R. magnetica: lo stesso che riluttanza. ◆ [FTC] [MCC] R. meccanica: nell'analogia elettromeccanica, la parte reale dell'impedenza meccanica (che è definita come rapporto fra la forza vibromotrice e la velocità). ◆ [FTC] [MCC] R. meccanica di una fibra ottica: v. trasmissione di segnali su mezzi fisici: VI 319 c. ◆ [BFS] R. nel passaggio di un liquido in un sistema di vasi: v. circolatori, sistemi: I 610 f. ◆ [FTC] [TRM] R. termica: grandezza che s'introduce nei problemi di trasmissione del calore in un mezzo e dello scambio di calore tra corpi per quantificare la maggiore o minore difficoltà con cui si attua tale trasmissione o scambio, pari all'inverso della conduttanza termica, che è la grandezza di gran lunga più usata; sua unità di misura SI è il kelvin a watt (K/W). ◆ [FTC] [TRM] R. termica di contatto: v. calore, trasmissione del: I 425 a. ◆ [FTC] [TRM] R. termica totale: v. scambiatore di calore: V 104 a. ◆ [MCF] Coefficiente di r.: v. idrodinamica: III 152 a. ◆ [MCF] Coefficiente di r. indotta: v. aerodinamica supersonica: I 77 b. ◆ [ELT] Diodi in regime di r. negativa: v. diodi a stato solido per microonde: II 204 d. ◆ [ELT] Magnetron a r. negativa: v. magnetron: III 612 b. ◆ [MCF] Riduzione della r. d'attrito nel moto turbolento: v. turbolenza: VI 376 b.