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Repubblica sociale italiana

Dizionario di Storia (2011)
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Repubblica sociale italiana


L’espressione Repubblica sociale italiana (RSI) – detta anche Repubblica di Salò dal nome della cittadina lombarda dove ebbero sede alcuni ministeri importanti –  identifica il regime guidato da Benito Mussolini e voluto dalla Germania al fine di amministrare parte dei territori italiani controllati militarmente dopo l’8 settembre 1943. La sua nascita viene fatta risalire al discorso pronunciato il 18 settembre 1943, attraverso Radio Monaco, da Mussolini, che era stato trasportato in Germania dopo la liberazione dalla prigionia al Gran Sasso. In quel discorso fu annunciata la creazione di uno Stato «nazionale e sociale», che in seguito da molti costituzionalisti sarebbe stato assimilato a un «governo di fatto». Capo del governo e guida del nuovo regime, Mussolini provvide immediatamente alla rifondazione del partito fascista come Partito fascista repubblicano (PFR) cui fu demandato un ruolo preponderante nella gestione politica, al riordino delle forze armate e alla creazione di formazioni speciali aventi compiti di polizia interna e militare come la Guardia nazionale repubblicana (GNR), nonché alla istituzione sotto il controllo del partito di tribunali provinciali straordinari e di un tribunale speciale straordinario per giudicare i traditori del 25 luglio. La strutturazione giuridico-istituzionale della RSI avrebbe dovuto essere demandata  a una assemblea costituente, la cui convocazione fu chiesta al congresso del PFR (14-16 novembre 1943) per instaurare una «repubblica ­sociale» in linea con i principi programmatici, a cominciare dalla «socializzazione», tracciati nel ­documento noto come Manifesto di Verona e approvato durante i lavori congressuali. In realtà Mussolini rinviò la convocazione della Costituente al dopoguerra e si limitò a far approvare dal Consiglio dei ministri la denominazione di RSI che diventò operativa a partire dal 1° dicembre. All’inizio del 1944 (8-10 genn.) si celebrò a Verona il processo contro i traditori del 25 luglio, i membri del Gran consiglio del fascismo che con il loro voto avevano determinato la fine del regime. Questo processo – conclusosi con la condanna a morte e l’esecuzione di cinque gerarchi prigionieri (fra i quali Galeazzo Ciano) e con la condanna a morte in contumacia degli altri imputati (tranne uno a trent’anni di reclusione) – fu voluto dagli ambienti più estremisti e rappresentò una sorta di simbolico distacco dal fascismo del regime. Sempre nel quadro di un distacco dal fascismo del regime si inserisce la particolare attenzione rivolta dalla RSI  alla «socializzazione delle imprese» intesa sia come scelta politica per cercare di recuperare il consenso delle masse sia come scelta ideologica per riaffermare la volontà di recupero di motivi propri del fascismo delle origini. La ripresa della lotta a fianco dei tedeschi, accompagnata da una politica antisemita, e la repressione brutale nei confronti della Resistenza assorbirono gran parte dell’attività del governo. Nata sotto tutela, la RSI si trovò a operare in una situazione di sostanziale carenza di autonomia rispetto all’alleato, tanto che il comando tedesco in Italia si comportò come se le autorità italiane non esistessero e continuò a emanare ordinanze relative alla sicurezza e alla libertà di movimento delle truppe germaniche, ma anche a questioni di natura amministrativa e finanziaria. In questa situazione il ruolo stesso di Mussolini, come capo dello Stato e del governo, risultò fortemente ridimensionato e privo di prospettiva politica. L’avanzata angloamericana nella primavera del 1945 e l’insurrezione del 25 aprile 1945 determinarono la fine della RSI.

Vedi anche
Benito Mussolini Uomo politico (Dovia di Predappio 1883 - Giulino di Mezzegra, Dongo, 1945). Socialista, si andò staccando dal partito, fino alla fondazione dei Fasci da combattimento (1919). Figura emergente nell’ambito del neoformato Partito nazionale fascista, subito dopo la “marcia su Roma” (1922) venne incaricato ... fascismo Movimento politico italiano fondato nel 1919 da B. Mussolini, giunto al potere nel 1922 e rimasto al governo dell’Italia fino al 1943. ● Per estensione il termine indica movimenti e regimi sorti in Europa e in altri continenti, dopo la Prima guerra mondiale. 1. Le origini del fascismo in Italia Le origini ... GAP Sigla di Gruppo di Azione Patriottica, nuclei armati, costituitisi dopo l’8 settembre 1943, che operarono nelle città con azioni di sabotaggio dirette contro l’esercito tedesco e i fascisti della Repubblica di Salò. shoah Termine ebraico («tempesta devastante», dalla Bibbia, per es. Isaia 47, 11) col quale si suole indicare lo sterminio del popolo ebraico durante il Secondo conflitto mondiale; è vocabolo preferito a olocausto in quanto non richiama, come quest’ultimo, l’idea di un sacrificio inevitabile. ● Fra il 1939 ...
Categorie
  • STORIA CONTEMPORANEA in Storia
Tag
  • GRAN CONSIGLIO DEL FASCISMO
  • ASSEMBLEA COSTITUENTE
  • BENITO MUSSOLINI
  • GRAN SASSO
  • ANTISEMITA
Altri risultati per Repubblica sociale italiana
  • Repubblica Sociale Italiana
    Enciclopedia on line
    (RSI) Denominazione assunta dal regime fascista repubblicano instaurato il 23 settembre 1943 da B. Mussolini, nella parte di territorio italiano occupato dai Tedeschi. Comprendeva le regioni del Centro-Nord a eccezione del Trentino, dell’Alto-Adige, della provincia di Belluno, del Friuli e della Venezia ...
Vocabolario
repùbblica
repubblica repùbblica (ant. repùblica, ant. raro repùbrica) s. f. [dal lat. respublica o res publica, propr. «cosa pubblica», quindi «stato, governo»]. – 1. a. Con riferimento all’età classica, al medioevo e alla prima età moderna, ogni...
distanziamento sociale
distanziamento sociale loc. s.le m. L’insieme delle misure ritenute necessarie a contenere la diffusione di un’epidemia o pandemia, come, per esempio, quarantena dei soggetti a rischio o positivi, isolamento domestico, divieto o limitazione...
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