Mongolia, Repubblica di
Stato interno dell’Asia centrorientale. Il territorio dell’attuale Stato mongolo divenne indipendente nel 1911, dopo oltre due secoli di dominazione cinese, con la proclamazione del regno di M. sotto la guida del capo della Chiesa lamaista mongola. Nel 1915 il regno ritornò sotto la sovranità cinese, ma nel febbr. 1921 il generale russo-bianco Ungern-Sternberg reinstaurò la monarchia. Combattuto dai nazionalisti del Partito popolare mongolo (PPM), aiutati dall’Armata rossa, Ungern-Sternberg fu sconfitto nel luglio; il PPM costituì un proprio governo che firmò un trattato di amicizia con la Russia. Nel 1924 fu approvata una Costituzione ispirata a quella sovietica e proclamata la Repubblica popolare; il PPM divenne il Partito rivoluzionario popolare mongolo (PRPM). La struttura sociale di tipo feudale, dominata dalla Chiesa lamaista, persistette fino al 1928, quando il governo adottò un piano di radicale collettivizzazione dell’agricoltura e della pastorizia e avviò una campagna antireligiosa. La nomina di H. Chojbalsan come primo ministro (1936) segnò un ulteriore irrigidimento del regime e il rafforzamento dei rapporti con l’URSS; dopo la sua morte (1952) la vita politica fu dominata da Y. Tsedenbal, che guidò il governo fino al 1974, anno in cui divenne capo dello Stato. Le relazioni con l’URSS furono regolate da un nuovo accordo (1960), cui subentrò nel 1966 un trattato ventennale di amicizia, cooperazione, commercio. Nella seconda metà degli anni Ottanta fu avviato un processo di democratizzazione del Paese e di privatizzazione dell’economia. Dalla fine di quel decennio la modifica dei rapporti internazionali permise un ampliamento e miglioramento delle relazioni internazionali della M., soprattutto con la Cina. Il processo di cauta liberalizzazione politica sancito dalla nuova Costituzione (1992) creò i presupposti per un rafforzamento dei partiti di opposizione, con i quali si schierò anche il capo dello Stato P. Ochirbat (in carica dal 1990), che sconfisse nelle prime elezioni presidenziali dirette (1993) il candidato del PRPM, J. Batmunh, che deteneva da circa 7 anni il monopolio politico nel Paese. Coalizzatesi nell’Alleanza democratica, le principali forze di opposizione vinsero anche le elezioni politiche del 1996, avviando un radicale programma di riforma dell’economia, i cui alti costi sociali generarono però un diffuso malcontento che favorì, nelle elezioni presidenziali del 1997, il candidato del PRPM, N. Bagabandi. Negli anni seguenti una grave instabilità politica si tradusse nel frequente ricambio dei capi di governo. Si registrò parallelamente un ulteriore rafforzamento del PRPM, che vinse sia le elezioni legislative del 2000 e del 2008 sia quelle presidenziali del 2001 e del 2005 (che portarono all’elezione di N. Enkhbayar, cui è succeduto nel 2009 T. Elbegdorj del Partito democratico). Sul piano internazionale, la forte dipendenza economica da Mosca spinse la M. a una politica di alleanza con la Russia (trattato ventennale di amicizia e cooperazione firmato nel 1993 e riconfermato nel 2000). Nel 1994 un trattato di cooperazione economica fu stipulato anche con Pechino.