TATARI, Repubblica autonoma dei (Tatarskaja A. S. S. R.; A. T., 66-67)
Detta anche da alcuni, ma impropriamente, Tataristan, fu creata nel 1920 e inclusa nell'U. R. S. S. Limitata a N. dal territorio della regione di Gor′kij e dalla provincia di Sverdlovsk; a E. dalla Repubblica autonoma dei Baschiri; a S. dalla regione di Kuibyšev; ad O. dalle provincie autonome dei Mari e dei Ciuvasci, si estende sulla sinistra e in parte minore sulla destra del grande fiume. Il territorio della repubblica è leggermente ondulato lungo la destra del Volga, mentre è pianeggiante lungo la sinistra, per quanto verso oriente comincino a delinearsi le prime propaggini degli Urali, o meglio della regione preuralica. La zona più depressa è indicata dal punto dove è sorta la città di Kazan′, specie di conca, che spiega appunto il nome dato alla città dai Tatari e cioè di "pentola" (Ozon), ma anche quivi si ha un piccolo sollevamento collinoso sul quale si è sviluppata la maggior parte della città con il Kremlino. Il suolo, umidissimo in vicinanza del Volga per il ristagno delle acque durante le piogge primaverili, è in gran parte composto di argille; verso sud-ovest compaiono già le terre nere. Il territorio della repubblica presenta uno sviluppo idrografico imponente poiché lo solcano, oltre al Volga, tutto il corso inferiore della Kama, l'ultimo tratto della Vjatka e la Svijaga. Il clima ha caratteristiche decisamente continentali; l'inverno è rigido e durante almeno cinque mesi le temperature si mantengono al disotto di 0°, mentre l'estate è piuttosto calda; le piogge sono in genere scarse e irregolari, sicché, quando i venti caldi e asciutti di sud-ovest si facciano persistenti, vi è da temere la rovina dei raccolti. La vegetazione arborea è costituita da foreste di pini, di abeti e di ginepro al N., da boschi di betulle, di pioppi, di ontani, e altre piante latifoglie al S.
La popolazione della repubblica è composta per una metà circa di Tatari, per il 43,1% di Grandi Russi, per il 5 % di Ciuvasci e per l'1,5 % di Mordvini. I Tatari del Volga, discendenti dagli antichi feudatarî del khanato di Kazan′, si distinguono dalle altre popolazioni che abitano nella regione, compresi i Russi, oltre che per alcune caratteristiche somatiche, per il vigore, la resistenza e la precisione che essi pongono in ogni lavoro; dotati di grande senso pratico, sono ottimi commercianti. Da alcuni anni essi vanno abbandonando sempre più le antiche fogge del vestire e le tradizionali consuetudini di vita. Usano gli stessi alimenti dei Russi, meno le carni suine, vietate dalla religione, ma non sdegnano la carne di cavallo, disprezzata da quelli. Abitano case di legno simili a quelle russe, ma irregolarmente distribuite in villaggi e circondate da palizzate.
L'attività economica è quasi per intero imperniata sui prodotti dell'agricoltura, soprattutto sulla coltura dei cereali, e cioè segala ed orzo, oltre a frumento e miglio, lenticchie, lino e canapa. In questi ultimi anni, per aumentare la produzione del frumento e delle patate e ovviare ai danni della siccità, si sono introdotti nuovi metodi di coltivazione. Le industrie più importanti, concentrate a Kazan′, sono quelle delle pelli e dei cuoi; caratteristici prodotti sono pure le slitte, i tarantas o carri a due ruote, richiesti anche in Siberia, e gli strumenti musicali a corda; infine, si hanno industrie tessili, officine meccaniche, fabbriche di laterizî. Con l'applicazione dei piani quinquennali si sono sviluppate le costruzioni navali, automobilistiche ed aeronautiche, la fabbricazione di saponi, di prodotti chimici, ecc.
Capoluogo della repubblica è la storica città di Kazan′, ottimo porto fluviale, con una popolazione di circa 260.000 ab.; tolti Bugul′ma (17.000 ab.) e Čistopol′ (17.000 ab.), tutti gli altri centri abitati non sono che grossi villaggi. La repubblica dei Tatari misura 67.100 kmq. di superficie con 2.784.900 abitanti; la densità non raggiunge così i 14 ab. per kmq.; il 41% degli abitanti vive nei maggiori centri.